BORRELL, RIMUOVERE LE RESTRIZIONI ALLE ARMI DATE A KIEV
Josep Borrell
(ANSA) - "Le restrizioni all'uso delle armi date all'Ucraina devono essere revocate, ci deve poter essere pieno utilizzo per colpire obiettivi militari in Russia in linea con le regole internazionali". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Josep Borrell accogliendo il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba a Bruxelles per il consiglio informale esteri.
"L'armamento che stiamo fornendo all'Ucraina deve essere pienamente utilizzabile e le restrizioni devono essere rimosse per consentire agli ucraini di colpire i luoghi da cui la Russia li sta bombardando: altrimenti, l'armamento è inutile", ha spiegato Borrell.
Dmytro Kuleba
"L'Ucraina chiede questo. E oggi, avere con noi il ministro Kuleba sarà un momento importante per far capire a tutti il perché. Dopo le armi viene la diplomazia. Dobbiamo essere più proattivi anche in questo campo. Avremo uno scambio di informazioni sulla nostra attività globale e sentiremo parlare del piano di pace del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Quindi, il primo punto della nostra intensa riunione di oggi riguarderà l'Ucraina, il sostegno militare, il sostegno diplomatico, l'abolizione delle restrizioni e l'aumento del nostro sostegno a questo popolo coraggioso che ha sorpreso il mondo lanciando un attacco audace contro la Russia, dimostrando che la narrativa di Putin era completamente falsa", ha chiosato.
KULEBA, 'POSSIAMO BATTERE MOSCA MA DATECI I MISSILI'
Josep Borrell
(ANSA) - "Possiamo sconfiggere la Russia, lo abbiamo dimostrato una volta di più. Ma dobbiamo poter colpire gli obiettivi militari legittimi dentro la Russia, gli aeroporti da dove partono gli attacchi per l'Ucraina, se abbiamo missili sufficienti e possiamo colpire gli obiettivi, ridurremo la pressione sulla infrastrutture critiche". Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba a Bruxelles. "Abbiamo mostrato che le linee rosse della Russia sono vuote, non c'è paura per una escalation", ha aggiunto. "Ma ci sono troppi ritardi tra gli annunci degli aiuti militari e le consegne, sono ritardi che paghiamo con vite umane".
ANTONIO TAJANI MUMMIFICATO
TAJANI, RESTANO LE RESTRIZIONI A KIEV SULLE ARMI ITALIANE
(ANSA) - "Ogni Paese decide per sé, per quanto ci riguarda l'uso delle armi italiane può avvenire solo all'interno dell'Ucraina". Lo ha ribadito il ministro degli Esteri Antonio Tajani arrivando al Consiglio Affari Esteri a Bruxelles.
UNGHERIA, 'DA BORRELL PROPOSTE FOLLI, VA FERMATO'
(ANSA) - "Proposte sconsiderate da Bruxelles sia sull'Ucraina che sul Medio Oriente. La pericolosa furia dell'Alto Rappresentante deve essere fermata. Non vogliamo altre armi in Ucraina, non vogliamo altri morti, non vogliamo un'escalation della guerra, non vogliamo un'escalation della crisi in Medio Oriente. Oggi continuiamo ad adottare una posizione pacifica e di buon senso". Lo scrive in un post su Facebook il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó.
Peter Szijjarto
UNGHERIA, 'PORRE FINE ALLA FOLLIA DELLA GUERRA IN UCRAINA'
(ANSA) - "È brutale vedere sulle piattaforme di condivisione video i filmati di poveri ucraini che vengono portati al fronte, dove la maggior parte di loro rischia una morte quasi certa. Dobbiamo porre fine a questa follia e quindi alla guerra in Ucraina". Lo scrive su Facebook il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, arrivando a Bruxelles dove prenderà parte al Consiglio Esteri informale.
JOSEP BORRELL
"Se verranno portate sempre più armi in questa regione, se verranno sferrati attacchi in profondità nel territorio russo, il pericolo di un'escalation aumenterà e questa guerra diventerà ancora più grave" ha avvertito, ribadendo la posizione del governo ungherese "favorevole alla pace" in Ucraina.
La riunione odierna, originariamente in programma a Budapest, si tiene nella capitale belga in risposta alla 'missione di pace' lanciata dal primo ministro ungherese, Viktor Orban, in concomitanza con l'avvio della presidenza ungherese del Consiglio dell'Ue lo scorso luglio. L'iniziativa non era stata coordinata con gli altri Stati membri dell'Ue e non rifletteva la posizione comune sull'invasione russa dell'Ucraina.
LITUANIA, 'KIEV NON RICEVE PIÙ MUNIZIONI DA GIUGNO'
volodymyr zelensky con i primi f 16
(ANSA) - "Da giugno l'Ucraina non riceve munizioni, i Patriots promessi non sono stati ancora consegnati. Allora io mi domando: non siamo anche noi parte del problema?". Lo ha detto Gabrielius Landsbergis, ministro degli Esteri della Lituania. "Sappiamo che alcuni aiuti promessi nel 2023 saranno consegnati solo nel 2027 ma intanto i titoli di giornale sono usciti: creiamo una narrativa per dire ai nostri cittadini che combattiamo per il bene ma poi quando si tratta di andare al sodo le cose cambiano. E Putin invece ha partner affidabili, come la Corea e l'Iran", ha aggiunto.
WSJ, 'UN F-16 UCRAINO DISTRUTTO IN UN INCIDENTE'
(ANSA) - Un F-16 ucraino di produzione americana è stato distrutto lunedì. Lo riporta il Wall Street Journal citando un funzionario americano, secondo il quale le indagini preliminari indicano che non è stato abbattuto dal fuoco nemico anche se l'incidente è avvenuto durante un massiccio bombardamento russo. L'incidente potrebbe essere stato causato dall'errore del pilota. Kiev ha ricevuto sei F-16 prodotti dagli Usa.
Dmytro Kuleba JOSEP BORRELL 1