Laura Zangarini per La Lettura – il Corriere della Sera
sunset boulevard
Il cadavere di Joe Gillis, giovane e squattrinato scrittore di Hollywood, galleggia nella piscina di una villa al 10086 di Sunset Boulevard, Los Angeles. A sparargli alla schiena - è lui stesso a raccontarlo, da morto, in un lungo flashback - è stata Norma Desmond, diva del cinema muto ormai dimenticata, travolta da un amore ossessivo e claustrofobico come quel mondo che lei rappresenta, lo star system. Un mondo che innalza e poi spietatamente dimentica.
Candidato nel 1951 a undici premi Oscar (ne vinse tre), Viale del tramonto di Billy Wilder, interpretato da Gloria Swanson (Norma Desmond) e William Holden (Joe Gillis), è uno dei più grandi film di Hollywood su sé stessa («Time» la definì «una storia di Hollywood al suo peggio raccontata da Hollywood al suo meglio»). Un noir che Andrew Lloyd Webber ( Jesus Christ Superstar , Cats , Evita ) ha trasformato in un' opera musicale drammatica, bella e audace come l' opera di Wilder.
Sull' onda della riaccesa passione per il musical, protagonista al cinema ( La La Land , The Greatest Showman , ma anche gli italianissimi Riccardo va all' inferno di Roberta Torre e Ammore e malavita dei Manetti Bros) e in teatro (da Mamma Mia! a Mary Poppins a Jersey Boys ), per la prima volta Sunset Boulevard si potrà vedere anche in Italia: la produzione originale in inglese con sopratitoli (un allestimento accurato, firmato da David Ian che nel nostro Paese ha già portato spettacoli di grande caratura, fra cui Cats ) farà tappa al Politeama Rossetti di Trieste dal 21 al 25 marzo in esclusiva nazionale.
sunset boulevard
In un' intervista alla Bbc del 2013, Andrew Lloyd Webber ha affermato di considerarla l' opera più completa che abbia mai composto. «Libretto, musica e trama si intrecciano alla perfezione, in un modo diverso e unico da tutti gli altri musical che ho scritto. Spero che un giorno si riesca a lavorare con la Paramount per un' edizione cinematografica». Auspicio che Glenn Close ha reso certezza nell' agosto 2017 al Festival di Zurigo, dove ha confermato che sarà protagonista della trasposizione cinematografica del musical diretta da Ryan Murphy.
Attualmente in tour nel Regno Unito, «la Lettura» ha potuto vedere lo show al New Victoria Theatre di Woking, a una cinquantina di chilometri da Londra. La produzione è imponente: tra artisti, tecnici e personale locale, in ciascuna settimana di tenitura su una piazza, Sunset Boulevard - che si sposta a ogni tappa con cinque Tir - vede impiegate oltre cento persone; i costumi dello spettacolo, ispirati alla moda degli anni Quaranta, sono interamente realizzati a mano, così come le parrucche, ognuna delle quali ha un costo di oltre duemila euro (ogni giorno è prevista la presenza di tre persone solo per l' acconciatura e la manutenzione).
Gli attori in scena sono venti e alcuni interpretano più di un personaggio; i protagonisti hanno il doppio microfono, in caso vi siano problemi audio durante lo show, e sul palco ci sono oltre dieci chilometri di cavi. L' orchestra è in questo momento la più grande in tour per un musical e comprende sedici musicisti e un direttore; le orchestrazioni, scritte per quarantasei strumenti, sono quelle usate per la produzione della English National Opera.
sunset boulevard
Ma cosa racconta Sunset Boulevard ? È il 1940. Joe Gillis (interpretato dall' attore Danny Mac) è uno sceneggiatore senza un soldo. In fuga dai creditori che gli vogliono pignorare l' auto, capita nella sontuosa e decadente villa di Norma Desmond, una grande star di Hollywood dell' era del muto che, dopo l' avvento del sonoro, vive un' esistenza da reclusa con la sola compagnia del devoto maggiordomo Max von Meyerling (Adam Pearce).
Appreso che Joe è uno sceneggiatore, Norma lo invita ad adattare Salomé , il film al quale il giovane sta lavorando, per il suo trionfale ritorno sul grande schermo. Lui sa che nessuno produrrà mai il suo lavoro: pressato dai debiti, accetta però di lavorare con Norma, addirittura a vivere con lei. Fino a quando, prigioniero delle ossessioni e dei deliri della diva, cerca di scappare. Ma la tragedia è ormai inevitabile.
sunset boulevard
L' idea di trasformare in musical il film di Wilder ha allettato nel tempo molti registi (tra cui Stephen Sondheim, Hal Prince e Christopher Hampton), ma solo Andrew Lloyd Webber è riuscito, nel 1990, a mettere le mani sui diritti della Paramount Pictures. Su testi e libretto di Don Black e Christopher Hampton, una prima versione dell' opera (interpretata da Ria Jones) venne proposta al pubblico del Sydmonton Festival nel 1991, ma ebbe scarso successo. Fu riproposta l' anno dopo (nei panni di Norma Desmond c' era la superstar del musical Patti LuPone) con ampi consensi: da allora Sunset Boulevard è stato rappresentato e applaudito nel West End, a Los Angeles (la prima fu ospitata allo Shubert Theatre il 9 dicembre 1993 con Glenn Close nel ruolo della diva al tramonto e Alan Campbell in quelli di Joe Gillis) e Broadway (dove debuttò al Minskoff Theatre il 17 novembre 1994, vincendo l' anno dopo sette Tony Award, gli Oscar del teatro), con produzioni in Germania, Canada, Australia, Olanda, Svezia, Sudafrica, Austria e Spagna.
Nel 2016, Glenn Close è tornata a interpretare Norma Desmond al London Coliseum (una produzione diretta da Lonny Price) al fianco di Michael Xavier (Joe Gillis) per un numero limitato di repliche (43 in cinque settimane). Quando un' indisposizione ha costretto l' attrice al riposo per quattro giorni, molti spettatori (alcuni dei quali avevano pagato oltre cento sterline per vederla cantare) hanno accolto con proteste e fischi l' annuncio che sarebbe stata sostituita da Ria Jones.
sunset boulevard
Qualcuno ha chiesto il rimborso del biglietto; gli altri hanno assistito alla nascita di una star del West End. È bastato che Jones cantasse With One Look («Con uno sguardo»), uno dei temi portanti dell' opera che introduce il personaggio di Norma nell' incontro con Joe Gillis, per incantare la platea. La prima replica si è conclusa con sei minuti di standing ovation, un messaggio personale di Andrew Lloyd Webber e un bouquet di fiori di Glenn Close con un biglietto: «Ottimo lavoro».
«La decisione di sostituire Glenn Close è stata una delle migliori che abbia mai preso, se non la migliore: sono bastate quattro repliche per cambiare la traiettoria della mia carriera - ha commentato l' attrice in una recente intervista a "Whatsonstage" -. A un certo punto del tuo percorso artistico incontri un ruolo in cui tutto è perfetto: l' età è quella giusta, la musica è adatta alle tue caratteristiche vocali, ti trovi in sintonia con il personaggio. Oggi mi sento Norma Desmond, capisco quello che prova. C' è una battuta favolosa verso il finale dello spettacolo: Joe Gillis le dice: "Non c' è niente di male ad essere una cinquantenne, a meno che non vuoi interpretare un ruolo da ventenne". È una battuta così tranchant è proprio quello che la porta alla distruzione.
GLORIA SWANSON
Sono entusiasta di lavorare in questa produzione, e di aver potuto reinventare dal nulla, assieme al regista Nikolai Foster, il personaggio di Norma, tarandolo sulle mie corde, portando però l' esperienza delle precedenti edizioni, e in particolare il lavoro fatto assieme a Glenn Close».
GLORIA SWANSON - VIALE DEL TRAMONTO GLORIA SWANSON - VIALE DEL TRAMONTO