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    SUONALA DI NUOVO, BEA - 28 ANNI, SALENTINA, PIANISTA DI FAMA MONDIALE, L'INCANTEVOLE BEATRICE RANA TORNA IN CONCERTO A ROMA, ALL’ACCADEMIA DI SANTA CECILIA: ‘’A NOVEMBRE SCORSO TENNI IL PRIMO CONCERTO SENZA PUBBLICO. E RICORDO LO SGOMENTO NELLA SALA VUOTA. SAPERE CHE ORA CI SARANNO 500 SPETTATORI, MI FA SENTIRE COME UNA BAMBINA ALLA SUA PRIMA ESIBIZIONE’’ - DIRETTORE E DIRETTRICE? “NON SFRUTTEREI LA LINGUA PER FARE LOTTE DI GENERE. E SE UN UOMO DECIDESSE DI FARSI CHIAMARE PIANISTO?”


     
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    Simona Antonucci per “il Messaggero”

     

    beatrice rana beatrice rana

    «Torno a Santa Cecilia emozionata come una debuttante. A novembre scorso tenni il primo concerto senza pubblico. E ricordo lo sgomento nella sala vuota.

    Sapere che ora ci saranno 500 spettatori, mi fa sentire come una bambina alla sua prima esibizione».

     

    Beatrice Rana, 28 anni, pianista di fama mondiale, Cavaliere della Repubblica, è una luminosa donna bruna, salentina, «frutto della scuola italiana». È attesa all' Accademia romana il 13 maggio ore 19.30 (repliche il 14 e il 15) con una pagina giovanile di Brahms, romantica, il Concerto per pianoforte n. 1. Debutterà sul podio dell' Orchestra il direttore inglese Alpesh Chauhan che dirigerà anche la Sinfonia n. 6 di ostakovi.

    Beatrice Rana Beatrice Rana

     

    Beatrice Rana ha intrapreso il cammino verso le sale da concerto di tutto il mondo partendo bambina da Arnesano, alle porte di Lecce «dove le bande sono un' istituzione e le signore anziane sono tutte melomani». La mattina a scuola e il pomeriggio lezioni di musica: «Papà mi veniva a prendere. In macchina trovavo il pranzo e il cuscino per fare il riposino che per noi del Sud è sacro. E poi dritta al conservatorio di Monopoli dove mi aspettava il mio maestro Benedetto Lupo: è da lui che ho imparato tutto».

     

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    Un successo costruito soprattutto in Italia: il contrario di un cervello in fuga?

    «Dopo il liceo, sono stata quattro anni in Germania. Fondamentali. Anche per scoprire quanto sono italiana e meridionale. E che nel nostro Paese abbiamo i talenti eccellenti. È un vanto aver studiato in una scuola pubblica, gratuita, di un piccolo centro di provincia. Dopo la Germania sono tornata a Roma e non me ne sono più andata. Tranne viaggi di lavoro. Ho incontrato il Maestro Pappano, l' Accademia di Santa Cecilia che all' estero sono orgoglio italiano. E anche se sono sempre in giro, nel mondo, è una gioia suonare qui».

     

    Come ha scelto la colonna sonora del suo rientro a Roma con il pubblico?

    «La selezione di un programma è sempre legata al momento, alla vita. A novembre suonai Schumann e ora Brahms che è un figlio artistico di Schumann. Un brano di grande intensità, costruito su un dialogo denso con l' orchestra. E quindi volevo suonarlo con un' orchestra, quella diretta dal Maestro Pappano, cui sono legata. Con Pappano ho fatto la prima registrazione con Warner, la mia prima tournée, mi ha battezzato più volte».

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    In arrivo anche un nuovo cd per Warner, dedicato a Chopin che uscirà a settembre. E il 21 maggio, il primo singolo digitale. Dopo essere diventata famosa con Variazioni Goldberg di Bach, ora una nuova passione?

    «Il mio rapporto con Chopin si è intensificato negli ultimi anni. I brani scelti, Studi op.25 e i 4 Scherzi, sono rappresentativi della sua poetica, visionaria, ricca di contrasti. E della mia natura».

     

    Quindi, è una donna ricca di contrasti e visionaria?

    Beatrice Rana Beatrice Rana

    «Ricca di contrasti, sicuramente. Ho un carattere estremo. Visionaria, forse. Ho sempre ammirato nella struttura delle opere di Chopin quell' aspirazione ad andare oltre la realtà della cose. E, in quel desiderio, mi ci riconosco. Sia personalmente, sia professionalmente, tendo a guardare al futuro».

     

    I suoi pensieri sul futuro?

    «Abbastanza banali che ci accomunano tutti. Ci interroghiamo su come sarà la vita artistica dopo la pandemia. Come riusciremo a recuperare il rapporto con il pubblico, ma anche la vita che facevamo prima. Se la recupereremo. Bisogna essere molto visionari per capire come sarà».

     

    Due giorni fa a Madrid, ieri a Copenhagen, poi Roma: come si vive così? La vita privata?

    Beatrice Rana Beatrice Rana

    «La mia casa è Roma. Per un anno non ho viaggiato granché e la mia relazione sentimentale ne ha giovato. Cerco di trovare un equilibrio tra gli affetti e il lavoro.

    Non è facile perché non potrei fare a meno né degli uni né degli altri. Ma anche il mio compagno è pianista. E la comprensione è totale».

     

    Pianista uomo, pianista donna: parole identiche. Ha seguito la polemica su direttore e direttrice?

    «Il mondo della musica classica ha avuto figure e parole indiscutibilmente legate all' uomo. È vero. Ma non sfrutterei la lingua per fare lotte di genere. Anche perché oggi, tante problematiche sono state risolte, grazie alle donne delle generazioni precedenti che hanno lottato per noi. Se faccio questo lavoro lo devo a loro. E se un uomo decidesse di farsi chiamare pianisto?».

     

    Lei è un' artista del mondo e del Salento. Il suo festival Classiche Forme quest' estate si farà?

    Beatrice Rana Beatrice Rana

    «Sì, dal 18 al 24 luglio. Quest' anno ci allarghiamo un po'. Grandi nomi e repertori variegati. Ma soprattutto ci saranno concerti nella natura. Che lì è sgargiante. Lo amo perché coniuga musica e Salento che sono le mie grandi passioni».

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