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    I CAMPIONATI SONO ANDATI? – PIERFILIPPO CAPELLO, FIGLIO DI "DON FABIO", ESPERTO DI DIRITTO SPORTIVO METTE IN GUARDIA I CLUB: "LA FIFA PUO’ PROPORRE UNA FINESTRA DI MERCATO DI 4 MESI MA SUPERARE FINE GIUGNO È PERICOLOSO. I CALCIATORI SCONTENTI ANDREBBERO IN TRIBUNALE E PUO’ SCATENARSI UNA VALANGA" - IL TAGLIO DEGLI INGAGGI E QUELLA NORMA NEL 'DECRETO CRESCITA'…


     
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    Stefano Scacchi per “la Stampa”

     

    serie a calciatori con contratto in scadenza serie a calciatori con contratto in scadenza

    Pierfilippo Capello, avvocato esperto di diritto sportivo, analizza gli ultimi sviluppi provocati dallo stop delle competizioni calcistiche: dalle finestre di mercato da allungare, ai contratti da estendere, fino al taglio degli ingaggi.

     

    Avvocato Capello, cosa pensa della soluzione proposta dalla Fifa per una finestra di mercato lunga quattro mesi?

    «Sarà un rimedio eccezionale a un problema eccezionale. Può aiutare a tenere alto il valore dei giocatori. Ma non solo. Permetterà ai presidenti di capire quale mercato possono fare verificando in corso d' opera se le pay tv o gli sponsor pagano. C' è anche una questione tecnica: allungando il mercato, i club possono capire meglio come rispondono i giocatori sul campo con più partite a disposizione.

    Così, se qualcuno non va bene, è possibile impostare scambi con altre squadre».

     

    Per prolungare i contratti oltre il 30 giugno basterà una circolare Fifa? O si rischiano contenziosi tra calciatori e club?

    pierfilippo capello pierfilippo capello

    «Due giorni fa ho partecipato a un seminario via web con alcuni dei più importanti avvocati del settore al mondo. Tutti erano concordi nel dire che la Fifa può intervenire, ma se un giocatore, col contratto in scadenza al 30 giugno, si sveglia il 1° luglio e fa causa davanti al giudice, sarà dura per il magistrato ordinario non dargli ragione e svincolarlo. Questo provocherebbe una valanga».

     

    Il modello Juventus ha cambiato qualcosa nel dibattito sul taglio degli ingaggi?

    «Adesso tutti i presidenti si sentiranno più liberi di intervenire. Ma comunque i giocatori di Serie A non faranno troppa resistenza a tagliarsi una o due mensilità. E sono convinto che potrebbe giovare uno strumento già introdotto dal legislatore l' anno scorso».

     

    Quale?

    «Potrebbe essere utile estendere a tutti gli atleti professionisti italiani la norma del "Decreto crescita" che consente di abbattere l' imponibile lordo sugli ingaggi dei calciatori "rimpatriati" (senza residenza fiscale in Italia nei due anni precedenti all' acquisto, ndr), che ha permesso di far arrivare in Italia tanti campioni dall' estero. In questo modo i club, a prescindere dagli accordi sul taglio degli ingaggi, con i singoli calciatori, beneficerebbero di un risparmio consistente.

     

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    E lo dico soprattutto per la Serie C dove gli stipendi, in molti casi, sono bassi. Sarebbe un modo di introdurre di fatto il semiprofessionismo invocato da anni per la categoria. In questo momento non è popolare chiedere misure a favore del calcio, ma non dimentichiamoci che il calcio mantiene tutto lo sport italiano».

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