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    FORSE NON VI SIETE ACCORTI CHE C’E’ UN’EMERGENZA POVERTÀ IN ITALIA - UN PENSIONATO SU TRE RICEVE MENO DI MILLE EURO DI ASSEGNO - CHI HA COMINCIATO A LAVORARE DOPO IL 1996 (TOTALMENTE CONTRIBUTIVO) RISCHIA DI DIVENTARE UN PENSIONATO POVERO - PER LA CLASSE 1977-1980, SE CI FOSSE UN SALARIO MINIMO DA 9 EURO ALL'ORA, LA PENSIONE AUMENTEREBBE DEL 10%, ARRIVANDO A 750 EURO AL MESE, QUASI QUANTO IL REDDITO DI CITTADINANZA…


     
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    Estratto dell’articolo di Valentina Conte per “la Repubblica”

     

    PENSIONE PENSIONE

    Lavoro povero significa pensione povera. Gli «strappi vistosi » nella distribuzione dei redditi registrati in questi anni […] hanno innescato una «diseguaglianza pervasiva » che attraversa generi, età, cittadinanza e territori. […] Ecco che 4,3 milioni di lavoratori, il 28%, sono sotto la soglia dei 9 euro lordi all'ora. Uno su tre guadagna meno di mille euro al mese, proprio come i pensionati. E le donne? Incassano, rispetto agli uomini, 4 mila euro in media all'anno quando lavorano (-25%) che diventano 6 mila euro da pensionate (-37%). D'altro canto, il 46% di loro è a part-time, quasi sempre involontario, record europeo. Lavorano meno ore, meno settimane, meno anni, vengono pagate meno e maturano contributi più bassi.

     

    IL RECORD DEI PRECARI

    INPS INPS

    […] Solo la metà delle donne lavora, la galassia degli impieghi precari ha raggiunto il picco storico di oltre 4,2 milioni di lavoratori, il 22%.

     

    L'IMPENNATA DEI "PART-YEAR"

    Nel 2021 non c'è stata la temuta valanga di licenziamenti, ma il record di dimissioni volontarie per cambiare impiego e forse vita, «fenomeno fisiologico» per l'Inps, dopo il blocco Covid. Il 60% ha trovato un nuovo posto entro 3-6 mesi. […]

     

    RETRIBUZIONI E CONTRATTI

    In media 24 mila euro nel 2021, ma con differenze abissali. Il full time- full year - chi lavora tutto l'anno e a tempo pieno - prende l'80% in più del part year-part time, solo qualche mese all'anno e a orario ridotto: 38 mila contro 7.900 euro lordi. Ci sono 1.011 contratti nazionali in Italia, […]. In 27 coprono il 78% dei lavoratori (10 milioni), in 95 arrivano al 96% dei dipendenti (12,5 milioni). Il resto sono contratti pirata. […]

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    […] I BONUS CONTRIBUTIVI

    Hanno funzionato, creando nuova occupazione, quelli «mirati su target e gruppi di individui specifici », come gli sconti contributivi per giovani, donne e apprendisti.

    Meno bene la "decontribuzione Sud", il taglio del 30% del cuneo fiscale per tutti i lavoratori del Mezzogiorno (non solo i neoassunti): «Impatto occupazione molto contenuto». Nel 2021 le aziende hanno beneficiato, grazie a questi incentivi, di 20 miliardi.

     

    LE PENSIONI

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    L'anno scorso sono state erogate 22 milioni di pensioni per 312 miliardi a 16 milioni di pensionati (c'è chi ne ha più d'una). Ma se le donne sono il 52% dei pensionati, percepiscono solo il 44% dei redditi pensionistici: 1.374 euro in media contro 1.884 degli uomini. Il 40% dei pensionati è sotto i 12 mila euro all'anno, meno di mille euro al mese. Ma grazie alle maggiorazioni, all'assegno sociale e all'integrazione al minimo si scende al 32%, uno su tre.

     

    LA GENERAZIONE X

    Chi ha cominciato a lavorare dopo il 1996 (totalmente contributivo) rischia di diventare un pensionato povero. La classe 1977-1980 nei primi 15 anni ha accumulato 5 anni di buchi contributivi che possono diventare 10 in 30 anni di vita lavorativa attiva. Se avesse avuto un salario minimo da 9 euro all'ora - ipotizza Inps - la sua pensione aumenterebbe del 10%, arrivando a 750 euro al mese, quasi quanto il Reddito di cittadinanza. […]

     

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