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    “LA CRISI DEI PREZZI NON SI RISOLVERÀ ENTRO IL 2023: CI VORRANNO ALMENO TRE ANNI. IL PRICE CAP E’ INUTILE” - IL PRESIDENTE DI NOMISMA ENERGIA, TABARELLI: “L’UNICA VIA POSSIBILE È IL SOSTEGNO DIRETTO A IMPRESE E FAMIGLIE. SARÀ INEVITABILE IN CASO DI RAZIONAMENTO UN COMMISSARIO MILITARE CHE CONTROLLI IL FABBISOGNO, I FLUSSI DI FORNITURA, GLI EFFETTI DEI RISPARMI. NEI GIORNI PIÙ FREDDI LA DOMANDA PASSA DA 250 A 400 MILIONI AL GIORNO E SCATTERÀ UN ALLARME NELLA RETE. MAGARI IN GRANDI CITTÀ DEL NORD COME MILANO DOVREMO FARE DEI RAZIONAMENTI ANCHE NELLE CASE PRIVATE"


     
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    Da “The Post Internazionale”

     

    DAVIDE TABARELLI DAVIDE TABARELLI

    «Sul razionamento dell’energia mi sto esponendo molto, perché essere contro l’establishment è sempre un rischio. In primo luogo contro il Governo, che ha usato toni prudenti e rassicuranti. Ma poi penso ai tantissimi esponenti della classe dirigente, e degli addetti ai lavori del settore, tutti muti. Sono consapevoli che la partita dell’energia deciderà vita o morte nei prossimi anni, in tutta Italia. E ovviamente anche in Europa.

     

    italia in bolletta elettricità gas italia in bolletta elettricità gas

    La crisi dei prezzi non si risolverà entro il 2023: ci vorranno almeno tre anni. Dirlo può sembrare sgradevole, così come spiegare le altre verità scomode di questa vicenda.

    La prima: imporre un tetto al gas non solo è impossibile, è inutile. La seconda: dato che non si può imporre un tetto, l’unica via possibile è quella del sostegno diretto dei governi a imprese e famiglie. La terza: senza gas e senza combustibili ed energia di derivazione fossile non ce la possiamo fare in nessun caso.

     

    ITALIA E GASDOTTI ITALIA E GASDOTTI

    Anche se noi in Italia non vogliamo riconoscerlo, siamo impegnati in una sorta di guerra contro la Russia, che fino ad oggi era il nostro principale fornitore di energia. Questo ha delle conseguenze inevitabili. Nei giorni in cui parliamo siamo arrivati a toccare il record di cinque giorni di interruzione totale di forniture dalla Russia. E la settimana scorsa sono saltati per aria il North Stream 1 e 2. Questo ci dice che i russi prima o poi chiuderanno o rallenteranno sensibilmente il flusso.

    GAS ITALIA GAS ITALIA

     

    Sarà inevitabile in caso di razionamento un commissario militare che controlli il fabbisogno, i flussi di fornitura, gli effetti dei risparmi. Una sorta di generale Figliuolo del gas. Il nostro fabbisogno di rete è 350 o 400 milioni di metri cubi al giorno a fine gennaio. Più o meno i problemi iniziano a fine gennaio, quelli che per il Nord sono i giorni più freddi. In un giorno, mettiamo intorno al 28 gennaio, fa freddo freddo: la domanda passa da 250 a 400 milioni al giorno. E scatterà un allarme nella rete. Magari in grandi città del Nord come Milano dovremo fare dei razionamenti anche nelle case private.

    GAS ITALIA GAS ITALIA

     

    Non c’è mai stato un calo di fornitura del gas in tutta la storia dalla rivoluzione industriale fino ad oggi. Se rischiamo anche sull’elettricità? Il 50% della nostra elettricità viene dal gas. Quindi è più che possibile, si tratta di una conseguenza molto probabile».

     

    Così Davide Tabarelli, Presidente di Nomisma Energia, commenta le prospettive sulle forniture di gas e elettricità per il nostro Paese in una intervista al settimanale “The Post internazionale – TPI” (diretto da Giulio Gambino).

    ITALIA - COME SOSTITUIRE IL GAS RUSSO ITALIA - COME SOSTITUIRE IL GAS RUSSO

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