Luca Monticelli per “la Stampa”
davide tabarelli
L’intesa con l’Algeria? Davide Tabarelli, presidente di Nomisma energia, fa una lunga pausa prima di rispondere alla domanda: «Di più non potevamo aspettarci… tutto conferma l’estrema difficoltà a trovare dei volumi importanti di gas nel breve termine. L’embargo al gas russo per noi sarebbe una tragedia economica ed energetica».
Quindi l’accordo con l’Algeria non risolve i nostri problemi.
«Tanto di cappello per lo sforzo fatto dal presidente del Consiglio, dal ministro degli Esteri e dall’Eni. Ma l’accordo conferma che se domani dovessimo mettere in pratica l’embargo totale al gas russo ci attende un razionamento forte».
GASDOTTI RUSSI
A cosa si riferisce concretamente?
«Non dare gas alle fabbriche, alle scuole, alle amministrazioni pubbliche».
Abbasseremo il riscaldamento…
«Con una temperatura più bassa si può sperare nella migliore delle ipotesi di tagliare un miliardo di metri cubi. Ci sono 29 miliardi di metri cubi di gas russo da sostituire. Perciò bisogna far lavorare meno le fabbriche, utilizzare più carbone se i sindaci delle città dove ci sono le centrali ce lo lasciano fare. Quindi cercare di usare tutti i prodotti petroliferi al posto del gas e la legna nelle aree rurali, ma vanno tolti subito i vincoli ambientali sulla polveri sottili. Alla fine arriviamo a 15-20miliardi».
VLADIMIR PUTIN
I nove miliardi in più garantiti dall’Algeria non ci aiutano?
«Ci vogliono tre anni per ottenerli, forse c’è un po’ di capacità inutilizzata che ci garantisce quattro o cinque miliardi di metri cubi per il prossimo inverno, ma è comunque poco. Ci aiuterà la Spagna che rinuncerà al gas via tubo dall’Algeria perché ha tanti rigassificatori e può cercare con più facilità il gas liquefatto in giro per il mondo. L’accordo con l’Algeria è un primo passo, è l’occasione per rafforzare i legami con l’Africa che ha tante risorse energetiche. Però ragioniamo sul lungo termine: vale 9 miliardi di metri cubi di gas su 29 che ci mancano».
le vie del gas russo
Spostarci dalla Russia all’Africa non sembra promettere bene.
«L’Algeria non ci ha mai fatto mancare il flusso di gas, nemmeno durante la guerra civile. I legami sono sempre stati solidi, il picco di importazione è stato di 28 miliardi di metri cubi nel 2006, l’anno scorso abbiamo toccato i 21miliardi».
Dove prenderemo il gas che manca?
«Un miliardo in più lo possiamo ricevere dalla Libia, un paio dall’Azerbaijan, poi c’è il gas liquefatto, però anche in questo caso ci vuole tempo per gli impianti di rigassificazione. Non resta che il razionamento».
mario draghi conferenza stampa algeri