TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A…
Estratto dell’articolo di A.Mu. per il “Corriere della Sera”
ANTONIO TAJANI - MATTEO SALVINI
Non si respira affatto un’aria da day after a Bucarest all’indomani del clamoroso annullamento delle presidenziali. […] con un governo alla fine del suo mandato e il nuovo esecutivo non ancora formato dopo le elezioni legislative di domenica scorsa, si teme lo spettro di un’inflazione che potrebbe correre ancora più veloce (ora è al 5%, la più alta d’Europa), e anche la guerra al confine inquieta: la Romania è il Paese che spartisce più chilometri con l’Ucraina.
ELEZIONI IN ROMANIA - LE ATTIVITA DI ADVNOW
[…] Oggi si preannuncia una giornata «calda»: Georgescu in serata ha fatto sapere che domenica si recherà al suo seggio per votare e ha invitato tutti a seguire il suo esempio. Così pure l’alleato George Simion, leader del partito di ultradestra Aur,ha chiamato alla mobilitazione. Nel timore di disordini la Chiesa ortodossa romena ha lanciato un appello alla calma: gruppi di alcuni partiti politici oggi intendono recarsi nelle parrocchie per mobilitare i fedeli.
ELEZIONI PRESIDENZIALI IN ROMANIA
[…] La legittimità dell’intervento dei giudici tiene banco sui social […] Il dibattito rimbalza in Europa («Spetta al popolo romeno decidere cosa è meglio per il proprio Paese, senza interferenze straniere», posta la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen) e sta dividendo, ancora una volta, i due vicepremier italiani. Antonio Tajani si è detto «molto preoccupato per la denuncia di attività ibride russe volte a influenzare il voto in Romania»: «L’Italia, anche come presidente del G7, è in prima linea per proteggere la democrazia e i processi elettorali» chiarisce il segretario di FI.
antonio tajani matteo salvini giorgia meloni
Di tenore opposto la nota della Lega guidata da Matteo Salvini: «Annullare il voto democratico in Romania perché il risultato non è gradito a Bruxelles e a certi potenti come Soros, è molto pericoloso». La questione è proprio questa: annullando il voto la Corte ha salvaguardato il diritto degli elettori a un’elezione regolare o ha invece calpestato la democrazia in nome della stessa democrazia, con un ballottaggio «referendum» tra un Paese che resta ancorato all’Occidente oppure che vira a Est? La questione è complessa perché «la Costituzione romena è vaga» e i 9 giudici della Corte sono di nomina politica, ci dice Elena Calistru, presidente dell’ong Funky Citizen.
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