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Manifestazione di protesta contro l'espianto degli ulivi davanti al cantiere Tap, il gasdotto dell'Adriatico, in località San Basilio, a Melendugno, presidiato dalle forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Proprio negli ultimi minuti la polizia ha caricato i manifestanti che sono davanti al cantiere Tap. I manifestanti seduti davanti ai cancelli sono stati spostati con la forza dalla polizia.
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Un manifestante di 65 anni si è sentito male. Ed è stato soccorso da dai sanitari giunti con un’ambulanza a seguito della prima carica della polizia L’uomo, Ignazio Luceri, in sciopero della fame da una settimana, è uno degli attivisti in prima linea nella protesta contro l’eradicazione degli ulivi. I «No Tap» sono stati circondati da un cordone di polizia e si sono seduti per terra in un ‘corridoio’ che va dai cancelli del cantiere - presidiati dalle forze dell’ordine - e sino alla strada. Le cariche della polizia non si sono fermate neanche davanti al sindaco di Melendugno, Marco Potì, nel cantiere con la fascia tricolore.
«Inaccettabili le cariche delle forze dell’ordine su manifestanti pacifici a Melendugno. Per consigliere regionale Mino Borraccino, presidente della Commissione Affari Generali della Regione, che sta “quello che sta succedendo qui è indegno per uno Stato di diritto. Con la violenza di Stato si vuole soffocare la protesta pacifica di una comunità che si oppone a questo progetto»
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Anche gli studenti presenti al presidio
Al presidio partecipano anche una cinquantina di studenti delle scuole medie superiori, accompagnati da docenti. Gli studenti hanno accolto l'invito del Comitato No Tap a protestare contro l'espianto dei 200 ulivi, autorizzato dal Ministero dell'Ambiente con una nota inviata ieri a tarda ora alla Prefettura di Lecce. Polizia e carabinieri hanno di fatto bloccato ogni accesso al cantiere, impedendo anche il transito a piedi. La polizia per far passare i propri mezzi ha di fatto forzato il blocco dei manifestanti.
Gli espianti degli ulivi per il momento sono stati sospesi. Cinque camion, su ciascuno dei quali erano stati caricati due ulivi eradicati in precedenza, sono usciti dal cantiere in cui Tap costruirà il microtunnel del metanodotto. I camion sono stati scortati da mezzi delle forze di polizia. L'uscita dei camion è stata accompagnata dai fischi dei manifestanti. Un elicottero della polizia sta sorvolando la zona.
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Il Consiglio di Stato
Ieri il Consiglio di Stato ha dato il via libera alla realizzazione del Tap. Respingendo gli appelli proposti dalla Regione Puglia e dal Consiglio comunale di Melendugno, il Consiglio di Stato ha ritenuto che la valutazione di impatto ambientale resa dalla Commissione Via avesse vagliato tutte le problematiche naturalistiche. Riconosciuto anche l'avvenuto rispetto del principio di leale collaborazione tra poteri dello Stato
Il prefetto
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Era stato il prefetto, Claudio Palomba, a chiedere lo scorso 22 marzo al Ministero di chiarire alcuni aspetti in seguito ad un incontro col sindaco di Melendugno e con altri sindaci della provincia. Per il Ministero «sono soddisfatte le condizioni della prescrizione `A 44´ per la porzione di progetto esaminata». Per l’attività di espianto degli ulivi la nota evidenzia che «si ribadisce ancora quanto già rappresentato il 17 marzo scorso e che le attività di espianto asseriscono alla fase dei lavori convenzionalmente indicata come fase `0´». Finora quelli espiantati e piantumati momentaneamente nel sito di stoccaggio di masseria del Capitano sono 33.
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