• Dagospia

    TARLO D’INGHILTERRA - IL PRINCIPE CARLO ACCUSATO DI AVER UTILIZZATO DELLE SCAPPATOIE LEGALI PER PAGARE MENO TASSE SUL DUCATO DI CORNOVAGLIA, L’AZIENDA AGRICOLA DI FAMIGLIA - CARLETTO, UNO DEGLI WINDSOR PIÙ SFIGATI DELLA STORIA, STAVOLTA POTREBBE ESSERSI DATO LA ZAPPA SUI PIEDI METTENDO FINE ALLE SUE POSSIBILITÀ GIÀ SCARSE DI SALIRE SUL TRONO (LA BEGHINA ELISABETTA DETESTA CAMILLA)…


     
    Guarda la fotogallery

    Enrico Franceschini per "la Repubblica"

    Principe CarloPrincipe Carlo

    Lo fanno in tanti, da Google alla Apple, da Amazon alla catena di caffetterie all'italiana Starbucks, dalle grandi banche della City alle squadre di calcio della Premier League inglese. Ma che lo faccia anche il principe Carlo, erede al trono di Gran Bretagna, suscita ancora più scandalo. Secondo quanto rivela in prima pagina il Guardian di Londra, il primogenito della regina Elisabetta usa scappatoie legali per pagare meno tasse sui proventi del ducato di Cornovaglia, la sua grande azienda agricola, che produce di tutto rispettando le norme ecologiche tanto care al principe.

    Carlo e Camilla al giubileo della ReginaCarlo e Camilla al giubileo della Regina

    Il ducato, che fornisce un reddito agli eredi al trono britannico dal 14esimo secolo, ha realizzato un fatturato di 700 milioni di sterline (850 milioni di euro) lo scorso anno. Carlo ha dichiarato all'erario profitti di 18 milioni di sterline, su cui ha pagato 5 milioni di tasse, all'aliquota più alta per le persone fisiche, il 50 per cento (meno alcune detrazioni previste dalla legge), informa un suo portavoce.

    Carlo e Elisabetta d'InghilterraCarlo e Elisabetta d'Inghilterra

    Ma un'associazione anti-monarchica e una che si batte contro la cosiddetta "evasione legalizzata" praticata da molte grandi aziende sostiene che anche il ducato di Cornovaglia ha tratto vantaggi dalla legislazione che permette di pagare meno tributi, spingendo il ministero delle Finanze ad aprire un'inchiesta. Il principe smentisce tutto.

    La questione dipende dal fatto se il ducato si possa o meno considerare una corporation, soggetta a un'ulteriore tassazione del 24 per cento. Carlo non avrebbe comunque violato la legge, ma non ci farebbe bella figura se si scoprisse che l'erede al trono sottrae soldi al fisco con gli stessi trucchi di miliardari e banchieri. Già è poco simpatico ai suoi sudditi così, rispetto alla sua amata madre e al suo amato figlio, figuriamoci se si facesse una reputazione di evasore.

    carlo elisabetta dianacarlo elisabetta diana

    L'argomento è tutt'altro che futile: dopo le proteste di associazioni di consumatori, che hanno fatto picchetti davanti alle caffetterie della Starbucks in Inghilterra e minacciato di boicottare i suoi prodotti, l'azienda americana ha promesso di rinunciare volontariamente almeno ad alcune delle scappatoie che aveva sfruttato.

    GEORGE OSBORNEGEORGE OSBORNE

    E il ministero della Finanze ha deciso di riesaminare tutta la legislazione in materia, «non possiamo più permettere che alcune grandi aziende facciano guadagni di miliardi nel nostro paese e poi in tasse o paghino cifre irrisorie», ha detto il ministro del Tesoro George Osborne.

    C'è anche ci alza le spalle, come Eric Schmidt, amministratore delegato di Google, che l'anno scorso ha pagato soltanto 6 milioni di sterline su 2 miliardi e mezzo di sterline di guadagni sul mercato britannico e ha risposto alle accuse dicendo: «Non è evasione, è capitalismo». Parole che il principe Carlo, tuttavia, difficilmente potrebbe ripetere.

    ERIC SCHMIDT DI GOOGLE jpegERIC SCHMIDT DI GOOGLE jpeg

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport