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    TASSO DOBLE - LA BCE CHIUDERÀ L’ANNO CON IL QUARTO RIALZO DEI TASSI CONSECUTIVO, MA A DICEMBRE L’INCREMENTO SARÀ PIÙ BASSO DEL PREVISTO: NON PIÙ 75 PUNTI MA 50. LA FRENATA DELL’INFLAZIONE A NOVEMBRE LO PERMETTE, MA IL FRONTE DEI FRUGALI DEL NORD NON È D’ACCORDO (TE PAREVA) – LA SEGRETARIA AL TESORO USA, YELLEN, È OTTIMISTA: “ENTRO LA FINE DEL PROSSIMO ANNO L’INFLAZIONE SARÀ MOLTO PIÙ BASSA”


     
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    JANET YELLEN JANET YELLEN

    1. YELLEN PREVEDE INFLAZIONE MOLTO PIÙ BASSA ENTRO FINE 2023

    (ANSA) - "Credo che entro la fine del prossimo anno vedremo un'inflazione molto più bassa se non ci sarà uno schock imprevisto": lo ha detto alla Cbs Janet Yellen. La segretaria al Tesoro Usa ha ammesso che "c'è un rischio di recessione" ma a suo avviso "certamente non è qualcosa di necessario per abbassare l'inflazione".

     

    2. LA BCE PRONTA AL NUOVO AUMENTO DEI TASSI: MUTUI, ACQUISTI, ECCO COSA PUÒ ACCADERE. I FALCHI SPINGONO SULLA STRETTA

    Fabrizio Goria per www.lastampa.it

     

    CHRISTINE LAGARDE ANNUNCIA IL RIALZO DEI TASSI CHRISTINE LAGARDE ANNUNCIA IL RIALZO DEI TASSI

    La Banca centrale europea è pronta a chiudere l’anno con il quarto rialzo dei tassi consecutivo. Ma per dicembre l’incremento potrà essere ridimensionato: non più 75 punti base, bensì 50.

     

    La frenata dell’inflazione di novembre lascia spazio a un rallentamento per evitare una recessione più severa. Il fronte del Nord, a iniziare da Germania, Paesi Bassi e Baltici, non è d’accordo. Ma si potrà dire soddisfatto qualora Christine Lagarde fornisse dettagli netti sul restringimento del bilancio, il cosiddetto Quantitative tightening (Qt).

     

    inflazione inflazione

    Le indicazioni vanno in quella direzione. Stessa mossa è attesa per la Federal Reserve, in una settimana in cui anche Bank of England e Swiss National Bank decideranno le prossime mosse.

     

    «Rallentare non significa finire un percorso iniziato un anno fa, vuol dire adattarsi alla congiuntura». Così spiega una fonte interna dell’istituzione guidata da Lagarde, parlando di ciò che potrebbe succederenelle riunione di giovedì. Dopo due rialzi da tre quarti di punto, in settembre e ottobre, il ritmo di normalizzazione potrebbe diminuire d’intensità.

     

    CHRISTINE LAGARDE JEROME POWELL CHRISTINE LAGARDE JEROME POWELL

    La situazione lo permette, anche se Joachim Nagel, numero uno della Bundesbank, e Klaas Knot, capo della De Nederlandsche Bank, non ritengono sia corretto e chiedono più aggressività. Lagarde aprirà il consiglio direttivo cercando la consueta collegialità e si valuteranno i dati, come sottolineato più volte. Se le previsioni flash di dicembre saranno peggiori delle attese, possibili altri 75 punti base. «Non è lo scenario di base», ha lasciato intendere il vicepresidente Luis de Guindos.

     

    I mercati ne sono convinti. Morgan Stanley e Goldman Sachs vedono mezzo punto di aumento. Secondo Frederik Ducrozet, capo della ricerca macroeconomica di Pictet, «ci sono molte argomentazioni affinché la Bce rallenti il ritmo dell'inasprimento.

     

    L’inflazione nell’area dell’euro è diminuita a novembre, sorprendendo al ribasso per la prima volta in quasi due anni. Nel frattempo, l’attività economica è rimasta in qualche modo resiliente in inverno». Fatto ancora più importante, dice, è che «diversi membri del Consiglio direttivo hanno sottolineato la necessità di un approccio più graduale dopo l’inasprimento cumulativo di 200 punti base attuato da luglio e il ritardo prima che condizioni finanziarie più rigorose influenzino l’economia».

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    La crescita dei salari, nel mentre, «è diventata una delle principali fonti di preoccupazione». Possibile dunque che si proceda con cautela, per poi osservare rialzi da 25 punti base in febbraio e marzo.

     

    Diverso il discorso per il Qt, ovvero la restrizione dei riacquisti attraverso l’Asset purchase programme, il piano di allentamento quantitativo. Negli ultimi appuntamenti pubblici Lagarde ha segnalato che giovedì saranno forniti i dettagli per il giro di vite. Secondo le ultime indiscrezioni, il Qt partirà a marzo 2023, con una media di 20 miliardi di euro al mese. Sui dettagli operativi, tuttavia, le divisioni sono ancora elevate. Il fronte del Nord chiederà più risolutezza per evitare squilibri.

     

    janet yellen janet yellen

    Francoforte non è l’unica banca centrale chiamata a fornire risposte all’incertezza attuale. La Fed aprirà le danze mercoledì, e anche in questo caso le previsioni vedono un rialzo più contenuto, 50 punti base, rispetto agli ultimi.

     

    Stesso dicasi per l’elvetica Snb. E poi Messico e Thailandia. La preoccupazione di tutti i banchieri centrali è il rallentamento dell’economia che sarà. Anche a fronte di fiammate dei prezzi persistenti, tenerne in considerazione è prioritario.

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