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    MA COM’E’ BELLA LAVITOLA A POSITANO! - LA GUARDIA DI FINANZA SEQUESTRA BENI PER NOVE MILIONI NELL’INCHIESTA SUI FINANZIAMENTI ALL’EDITORIA - SIGILLI PER UNA VILLA IN COSTIERA, UN CASTELLO A VITERBO UN APPARTAMENTO A ROMA, APPARTAMENTI E QUOTE SOCIETARIE DI VALTERINO - A DE GREGORIO SEQUESTRATE DUE CASE E QUOTE DI SETTE SOCIETA’ - L’ACCUSA: CONTRIBUTI PUBBLICI PER ‘’L’AVANTI!’’ ATTRAVERSO FATTURE FALSE E TRUCCHI CONTABILI…


     
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    Simone Di Meo per il "Sole 24 Ore"

    VINCENZO PISCICELLI - JOHN WOODCOCK - FRANCESCO CURCIOVINCENZO PISCICELLI - JOHN WOODCOCK - FRANCESCO CURCIOSERGIO DE GREGORIO E VALTER LAVITOLASERGIO DE GREGORIO E VALTER LAVITOLA

    Nove milioni di euro in beni mobili e immobili sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Napoli nell'ambito dell'inchiesta, condotta dalla Procura partenopea, riguardante presunte truffe sui finanziamenti all'editoria. Si tratta del fascicolo in cui sono indagati il senatore del Pdl Sergio De Gregorio, per il quale il Senato ha rigettato qualche settimana fa la richiesta di arresti domiciliari, e l'ex giornalista Valter Lavitola, in carcere da quasi tre mesi. Sono accusati, entrambi, di aver ottenuto contributi pubblici per il quotidiano L'Avanti! grazie a escamotage contabili e fatture false.

    I pm Woodcock e Francesco CurcioI pm Woodcock e Francesco Curcio

    Il gip ha accolto la richiesta dei pm Francesco Curcio, Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli di un sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, che aggredisce cioè anche beni non direttamente riconducibili al prodotto del reato per cui si procede.

    De Gregorio LavitolaDe Gregorio Lavitola

    Così, per Lavitola (nel limite dei 12,6 milioni di euro a lui contestati) sono scattati i sigilli per le quote in cinque società e per una decina di immobili (alcuni dei quali avuti in eredità), tra cui una villa a Positano, un castello a Viterbo e un appartamento a Roma. Situazione un po' più complessa per De Gregorio, a cui sono state sequestrate quote di 7 società (tre delle quali fittiziamente intestate a prestanome) e due appartamenti, uno nel Napoletano e un altro in provincia di Caserta. Per questi ultimi, però, si procederà solo dopo l'eventuale parere positivo alla richiesta del gip da parte dell'aula di Palazzo Madama, godendo De Gregorio delle garanzie parlamentari.

     

     

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