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    “TE LO AMMAZZO QUESTO CANE” – UN 56ENNE ROMANO È FINITO A PROCESSO CO L’ACCUSA DI STALKING, MALTRATTAMENTO DI ANIMALI E DANNEGGIAMENTO: NON AVEVA ACCETTATO LA FINE DELLA STORIA CON LA EX COMPAGNA E L’HA VESSATA PER UN ANNO. NON SOLO, SE L’È PRESA PURE CON IL POVERO CANE DELLA DONNA: L’HA SCARAVENTATO DALL’ALTRA PARTE DELLA STRADA E…


     
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    Francesca De Martino per “il Messaggero”

     

    Un cane scaraventato dall'altra parte della strada come se fosse un oggetto e finito a terra con una zampa rotta, telefonate insistenti e lettere minatorie, un finestrino della macchina rotto, schiaffi e insulti di ogni tipo.

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    Non aveva accettato la fine della relazione con la ex compagna, una cinquantenne romana e, così, si era accanito contro di lei e contro il suo cagnolino. Abitava nello stesso palazzo della vittima e per un anno, fino al 2017, aveva reso la vita della donna un tormento e aveva anche minacciato di uccidere l'animale.

     

    Per questi fatti un 56enne romano è finito a processo con le accuse di stalking, maltrattamento di animali e danneggiamento. Durante l'ultima udienza la donna ha confermato le vessazioni e ha anche prodotto al Tribunale i referti del cane: ha riportato un danno permanente alla zampina.

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    I fatti contestati vanno dal 2016 al settembre 2017. Il cane di piccola taglia, un Jack Russell di un anno, di nome Thomas, era l'unico affetto che era rimasto alla cinquantenne dopo la fine della relazione con l'ex compagno, durata qualche anno. Proprio per questo l'imputato si era accanito contro l'animale. «Te lo ammazzo questo cane», aveva minacciato dopo un litigio.

     

    L'AGGRESSIONE

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    Mentre la vittima passeggiava con Thomas nel cortile della palazzina, il cinquantaseienne aveva strappato la bestiola dalle sue mani, poi aveva buttato il cagnolino in mezzo alla strada. Thomas era rimasto ferito alla zampa. Secondo il referto del veterinario, il cagnolino ha riportato una «zoppia di primo grado», a causa della frattura. Secondo la Procura l'aggressione sarebbe stata provocata da «crudeltà, senza necessità apparenti» e il cucciolo sarebbe anche potuto finire sotto una macchina.

     

    LE TELEFONATE

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    La donna sarebbe anche stata tormentata con telefonate, di giorno e di notte. Nella cassetta della posta, la cinquantenne, trovava in continuazione lettere minatorie. Il pm Pantaleo Polifemo scrive nel capo di imputazione che la vittima veniva insultata ad ogni incontro, anche quando era in presenza di accompagnatori.

     

    L'imputato, prosegue il pm, «teneva comportamenti violenti nei suoi confronti, con più episodi di percosse e schiaffi al volto». In un'occasione Passarelli aveva anche frantumato il finestrino, lato guidatore, della Smart della donna con una ciotola in metallo di 3 chili. Francesca De Martino

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