Gianluca De Maio per La Verità
MERKEL MARCHIONNE DIESELGATE
Mentre Donald Trump si prepara all' insediamento, il collega cinese Xi Jinping conquista la platea del forum di Davos. Acclamato da tutti per il suo discorso a favore della globalizzazione come un Obama qualunque. L' uscita di Xi pur non avendo sorpreso nei contenuti è risultata più spinta di quanto ci si potesse immaginare, con parole chiaramente a favore della giustizia sociale della solidarietà e dell' apertura dei confini. La mossa si spiega con l' intento di mandare un messaggio all' Europa a guida tedesca, che si appresta a rimanere a breve orfana di Londra. Xi tende la mano per offrire un argine alle mosse isolazioniste del futuro presidente Usa.
TRUMP MARCHIONNE
Un' alleanza più stretta con la Cina potrebbe portare a numerosi vantaggi. E a un certo numero di svantaggi, a partire dai dazi antidumping. Al momento l' Ue ha in ballo ben 53 procedure contro presunte pratiche commerciali scorrette firmate Pechino. Dire No al protezionismo significherà abbattere tutti i muri e il Dragone questo lo sa bene. E spera che le pressioni provenienti da Ovest ci (in quanto europei) spingano a Est in ogni caso e dunque nonostante le infinite variabili interne all' Ue.
VOLKSWAGEN
Per capire i movimenti in atto può bastare analizzare la guerra delle auto. Cominciata con Volkswagen prosegue con Fca sotto inchiesta a Washington, ma anche a Londra e a Bruxelles su input tedesco. L' azienda rappresenta a pieno la situazione intermedia dell' Italia. Non è americana, non è europea.
Ha sede in Olanda ma deve essere difesa dal governo italiano. Uno strano ibrido che rende difficile comprendere dove e chi possa coprirci le spalle. Ieri nell' agone interno all' Europa è spuntato il vero motivo del contendere: le quote di mercato. Dopo anni di affanno Fca è tornata a correre. Il mercato europeo ha visto un 2016 in netta crescita rispetto all' anno precedente. Le vendite hanno segnato un +6,5% e all' interno del quadro Fca ha segnato un +14,4. Volkswagen invece si è fermata a un 3,3%.
FIAT 500X
Anche se la fetta della torta conquistata dal produttore tedesco resta quasi tre volte più grande rispetto a quella dell' ex Lingotto il trend deve avere acceso qualche allarme a Berlino. Panda e 500 dominano il segmento A (con il 29,4% di quota nell' anno), 500L è la più venduta del suo segmento (81.000 registrazioni e quota al 25,5%) e 500X è stabilmente tra le più vendute del suo segmento, con numeri in crescita di oltre il 42% rispetto al 2015. Un altro anno record per Jeep in Europa: grazie a 105.000 registrazioni il marchio ha ottenuto il miglior risultato di sempre, Insomma il 2016 può essere definito l' anno della Renegade. Non è un caso dunque se Berlino preme su Bruxelles e chiede ritiro proprio di queste vetture. Il caso Fca in America è nettamente diverso. Le accuse riguardano tra l' altro un numero esiguo di vetture. Si tratta di poco più di 100.000 tra Dodge Ram e Grand Cherokee. Lo scandalo Volkswagen coinvolse invece oltre 11 milioni di auto.
JEEP RENEGADE
Perché tutto questo allarmismo su Fca? Forse perché Marchionne dovrà scegliere un solo passaporto per la propria creatura e a quel punto deciderà da che parte del mondo mettere radici. Una scelta che fino a poco tempo fa (con Obama alla Casa Bianca) non era nemmeno immaginabile. La globalizzazione non è finita ma sembra diventare o bianca o nera. Sarà un po' il mondo di Trump. Ford ha dovuto bloccare l' investimento in Mes sico. General Motor si troverà al medesimo bivio.
FABBRICA CHRYSLER
Le pressioni sulle aziende non sono nulla di nuovo. Solo che quando si tratta del mercato dell' auto si parla di un comparto che da solo vale in media il 10% del Pil. Dopo la rivoluzione delle macchine, alla fine del '700, quella del fordismo, all' inizio del '900, e quella dei robot, a metà del secolo scorso, siamo alla quarta rivoluzione dell' industria con il passaggio al digitale.
ROBOT CATENA DI MONTAGGIO
Secondo gli analisti, la digitalizzazione dell' industria potrebbe restituire una parte dell' occupazione che l' introduzione dei robot aveva eliminato a partire dalla fine degli anni '70. Per l' Europa, osserva uno studio di Roland Berger, l' obiettivo è di tornare al 20 per cento di valore aggiunto manifatturiero rispetto al 15 per cento attuale. Per raggiungere lo scopo sarebbe necessario investire nel Vecchio Continente 1.300 miliardi di euro nei prossimi 15 anni. Con questi numeri si capisce come la globalizzazione del futuro passi attraverso l' auto.
catena di montaggio
E nessuno voglia farsi scappare la leva della crescita. Le pressioni aumenteranno indirettamente sul nostro Paese. Ci saranno anche cambiamenti positivi. Basti pensare a Intesa che nonostante i freni di Washington è riuscita a conquistarsi un ruolo di spicco nella finanza internazionale portando a casa risultati di rilievo come l' operazione Glencore-Rosneft. La vicinanza a Russia e Qatar gli è valsa anche una multa americana per transazioni in dollari verso Paesi sotto embargo. Multe pretestuose mirate a marcare il territorio. Esattamente la stessa guerra in atto tra le case automobilistiche solo con toni più soft.