SALVINI BERLUSCONI
Marco Antonellis per Dagospia
Stavolta si che rischia di saltare l'alleanza con Cavaliere. Perchè stavolta a parlare di rivedere tutte le concessioni pubbliche non è più solamente qualche peones del Movimento 5Stelle o della Lega ma il "Premier di fatto" in persona, Matteo Salvini, che ormai, secondo autorevolissime indiscrezioni non farebbe più mistero di volere, lui per primo, rivedere tutte le concessioni pubbliche, comprese quelle televisive tanto care al Cavalier Berlusconi.
berlusconi salvini
Certo, di più il leader di Via Bellerio non rivela, ma il solo fatto che l'uomo politicamente più potente d'Italia metta sul tavolo la revisione delle concessioni televisive non può non mettere in subbuglio Forza Italia (con un Berlusconi ancora 'sgomento' per i tragici fatti di Genova, come rivelano fonti a lui vicine) e tutta la galassia Mediaset.
Tanto che, come spiegano ambienti televisivi, "rivedere le concessioni potrebbe provocare un terremoto anche perchè, inevitabilmente, nuovi attori potrebbero voler scendere in campo per dividersi la torta publicitaria". Un timore che Silvio Berlusconi ha sempre avuto, sin dalla scorsa campagna elettorale. Ma ora i fantasmi rischiano di prendere forma e vita.
berlusconi salvini 1
Insomma, il governo si appresta a mettere mano a tutte le concessioni, rivedendo non solo i contratti in essere con chi gestisce le autostrade italiane, ma anche quelli siglati in altri settori cruciali, a partire proprio dalle telecomunicazioni e le concessioni televisive. E stavolta a dirlo è Matteo Salvini in persona.
Come spiegano fonti ministeriali "i diritti sui multiplex assegnati a Mediaset scadono nel 2032 ma bisogna ancora capire quanto costeranno in totale. Per ora è stato versato solo un acconto. La parte restante non è ancora stata versata perchè non è stato ancora assegnato dallo Stato un valore esatto e definitivo alle frequenze".
BERLUSCONI ED IL SUDORE DI SALVINI
In poche parole si aspetta l'asta sul 5G che dovrebbe tenersi nelle prossime settimane per capire il valore esatto delle frequenze assegnate alle tv e chiedere quindi la chiusura del pagamento. E non ci vuole uno scienziato della politica per capire che in un frangente del genere avere un governo 'amico' può fare la differenza.