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    TELECOM: VENI, VIDI, VIVENDI - L’ACCORDO È PIÙ VICINO DOPO L’INCONTRO DI RECCHI E PATUANO IN SARDEGNA CON VINCENT BOLLORÉ, INSIEME CON IL NUMERO UNO DI MEDIOBANCA ALBERTO NAGEL E A TARAK BEN AMMAR


     
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    Massimo Sideri per Corriere della Sera

     

    Scaroni Giuseppe Recchi Patuano e Bernab Scaroni Giuseppe Recchi Patuano e Bernab

    Week end cruciale per Telecom Italia e l’affaire Vivendi. Giuseppe Recchi e Marco Patuano, rispettivamente presidente e amministratore delegato del gruppo telefonico italiano, reduci da un venerdì proficuo passato in Sardegna a Portisco sullo yacht da favola di Vincent Bolloré, il Paloma, hanno incontrato ieri alcuni dei consiglieri di Telecom. I faccia e faccia continueranno anche oggi, almeno con tutti i colleghi del board che si sono resi disponibili.

    MARCO PATUANO E SIGNORA MARCO PATUANO E SIGNORA


    L’obiettivo è quello di sondare gli umori e gli orientamenti prima del consiglio di amministrazione che è stato ufficialmente convocato per mercoledì, 27 agosto, nel pomeriggio. In sostanza o la va o la spacca.

     

    D’altra parte Recchi e Patuano, che si sono recati in Sardegna per incontrare il presidente e principale azionista di Vivendi, Vincent Bolloré, insieme con il numero uno di Mediobanca Alberto Nagel e a Tarak Ben Ammar, hanno strappato già un commento positivo, che ora dovranno capitalizzare. «Sono molto attento alla proposta di Telecom Italia» ha, infatti, affermato il finanziere di origine bretone.

    RENATO PAGLIARO E ALBERTO NAGEL DAL CORRIERE jpeg RENATO PAGLIARO E ALBERTO NAGEL DAL CORRIERE jpeg


    La riunione, si è appreso, si è svolta in un clima positivo - qualcuno si spinge a ritenere che l’incontro sia andato bene. Di certo, si sta lavorando congiuntamente a una partnership industriale, con una governance che possa essere valutata dal board di Vivendi e confrontata con l’offerta già presentata da Telefonica a inizio mese.


    La situazione appare comunque ancora fluida anche perché non tutto è risolto. Senza contare che è attesa anche una contromossa di Telefonica, ma, di certo, il gruppo di Madrid - che è anche il maggior azionista di Telecom Italia, non scoprirà le carte prima di un’offerta ufficiale da parte di Telecom. Quanto ufficializzato sino ad ora da Vivendi sull’offerta spagnola non sembrerebbe contemplare alcuna collaborazione industriale (ma 6,7 miliardi tra contanti e quote della futura entità, oltre a un’offerta sulla quota in Telecom posseduta da Madrid).

    MASSIMO DALEMA TARAK BEN AMAR MASSIMO DALEMA TARAK BEN AMAR


    Così, si potrebbe attendere un rilancio proprio su questo fronte, visto anche che Parigi puntava a creare a sinergie in Brasile con Gvt, in particolare nella distribuzione musicale con la controllata Universal. I contatti portati avanti da Bolloré con Telecom sembrano indicare una preferenza per il fronte italiano.


    Da quanto emerso fino ad oggi, la proposta italiana prevede una fusione tra la brasiliana Global Village Telecom, posseduta al 100% da Vivendi, e Tim Brasil, al 67% di Telecom. Proprio venerdì in Sardegna si è discusso di come valutare le due società, come distribuire le quote e come architettare la governance.

    alierta di telefonica a roma alierta di telefonica a roma

     

    Parte integrante di questo piano è l’ingresso di Vivendi, con delle opzioni o azioni, nel capitale di Telecom per garantire le sinergie industriali e trovare anche un socio di riferimento più convinto di quello attuale, Telefonica, che ha già manifestato l’intenzione di dire addio alla campagna italiana iniziata meno di un anno fa. Si dovrà ora vedere che cosa dirà il board Vivendi, convocato il 28 agosto anche per approvare la semestrale. Ad avere un ruolo sulla vicenda ci sarà, in quanto socio, anche Blackrock.

    VINCENT BOLLORE VINCENT BOLLORE


    Il gestore Usa In Italia era arrivato a fine 2013 a posizionarsi in Telecom Italia fino al 7,79%, il 10% anche con le quote potenziali, e all’assemblea della compagnia a metà aprile risultava al 4,81%.

     

    Vincent Bollore e Alberto Nagel foto LaPresse Vincent Bollore e Alberto Nagel foto LaPresse

    Il punto è che il superfondo americano ha anche il 3,895% di Telefonica ed è il secondo azionista di Vivendi con il 4,99%, subito alle spalle di Vincent Bollore’, che, con il 5,04%, sembrerebbe avere il pallino sulle strategie della multinazionale e nell’assemblea del 24 giugno è diventato presidente del consiglio di sorveglianza della società.

     

    9 elia valori vincent bollore lap 9 elia valori vincent bollore lap

    Tra l’altro con una tempistica quanto meno curiosa proprio alla vigilia di quell’assise, il 23 giugno, Blackrock aveva annunciato una limatura seppur solo simbolica della propria quota (prima era al 5%). Blackrock è insomma socio di tutti e tre i soggetti in partita.
     

     

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