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    TELESE ACCUSA L'UNITÀ. MA HA TORTO - NELL'INTERVISTA A “LEFT”, RIPRESA OGGI DA DAGOSPIA, LUCA TELESE ATTACCA IL QUOTIDIANO DIRETTO DA CLAUDIO SARDO SUL CASO DEGLI ASILI PUBBLICI A TORINO, FASSINO E CHIAMPARINO - PUBBLICHIAMO IL PEZZO DELL’UNITÀ CHE SMENTISCE LA STORIA RACCONTATA DAL TRANSFUGA DEL “FATTO”…


     
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    CLAUDIO SARDOCLAUDIO SARDO

    1- MAIL
    Buongiorno,
    vedo che avete ripubblicato l'intervista fatta da Left a Luca Telese in cui su parla, anche, dell'Unità.
    Per completezza d'informazione vi giro il link di quanto abbiamo scritto sul nostro sito a proposito di alcune affermazioni di Telese sostenute nell'intervista.
    Il titolo del nostro articolo era: "Telese accusa l'Unità. Ma ha torto" mentre il link è questo: http://www.unita.it/italia/telese-l-unita-non-parla-br-degli-asili-di-torino-invece-si-1.427878
    Grazie per quanto potrete fare.
    Cordiali saluti,
    Luca Landò

    telesetelese


    DALL'UNITA'
    Nell'ultimo numero di Left, ora in edicola, in un'intervista Luca Telese attacca più volte l'Unità. Sul nostro giornale dice tra l'altro: "Non può raccontare la storia degli asili nido di Torino. Sentite qui: Fassino scopre che Chiamparino gli ha lasciato 3,3 miliardi di passivo, è costretto a violare il patto di stabilità. A Torino negli asili dell'infanzia, tutti pubblici, ci sono 200 precari in 50 scuole. Quindi deve chiudere 10 asili e i precari vanno a casa. Ecco la soluzione di Fassino: sostituiamo agli asili pubblici una cooperativa di servizi, privata (...) e a l'Unità scrivesssero una breve di 8 righe sugli asili, gli direbbero "Cosa avete fatto?".

    Peccato che l'Unità sulla vicenda non abbia scritto una breve, ha invece scritto un articolo con un'intervista a Rosaria Albergo, una lavoratrice e mamma coinvolta in prima persona. L'articolo, uscito su carta il 1° maggio, è poi incluso tra le voci di chi rimane senza lavoro nel giorno della festa dei lavoratori.

    http://www.unita.it/economia/primo-maggio-la-festa-senza-il-lavoro-br-faccio-finta-di-essere-come-guardiola-1.406575#torino

    LUCA TELESELUCA TELESE

    Rosaria Albergo, 39 anni, Torino
    Mamma di una bimba di 8 anni, Rosaria ha sempre messo «la cura dell'infanzia al primo posto». Dopo «anni passati a lavorare nelle comunità con persone con handicap, quando è nata mia figlia ho deciso di fare domanda al Comune di Torino come educatrice per gli asili nido». Da sette anni ogni settembre «aspetta la chiamata dalle graduatorie fino a giugno per poi lavorare con contratti quindicinali a luglio e agosto».

    Sette anni iniziati con «la prospettiva di una stabilizzazione, grazie al governo Prodi», passati «sempre peggio, fino alla beffa» dello scorso dicembre. «Con una decisione coraggiosa, il sindaco Fassino decide di uscire dal Patto di stabilità, ma nessuno lo segue e dunque solo noi a Torino a fine giugno saremo licenziati per sempre».

    CLAUDIO SARDOCLAUDIO SARDO

    La spiegazione sta nel fatto che «al Comune che esce dal Patto il governo blocca le assunzioni e il ricorso a lavoratori precari con contratti superiori a 36 mesi, e io come altri 280 che lavorano nei nidi come me lavoriamo da molto di più». Ma Rosaria e i suoi colleghi non si sono persi d'animo: «Abbiamo creato il "Comitato zero-sei.com, infanzia bene comune" di cui fanno parte anche tanti genitori e con l'aiuto dei professori Ugo Mattei e Dario Casalini abbiamo proposto a Fassino una soluzione giuridica per non buttare alle ortiche le nostre professionalità utilizzando Ipab, un'azienda comunale».

    Fassino si dice disponibile, ma poi i giuristi del Comune danno parere negativo. Ad oggi «l'unica prospettiva è partecipare al bando che il Comune dovrebbe presentare». La morale è triste («la scelta del sindaco rischiamo di pagarla noi precari») ma l'esperienza è positiva («siamo orgogliosi di quello che abbiamo costruito») e allora oggi «anche se non ci sarebbe niente da festeggiare, saremo in corteo con il nostro striscione, continuando a combattere per la dignità del nostro lavoro».

     

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