Davide Chinellato per “la Gazzetta dello Sport”
La telenovela non è ancora finita.
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Stavolta è un commento di Erik Ten Hag ad una tv olandese ad aggiungere l'ennesimo capitolo al rapporto ad alta tensione tra Cristiano Ronaldo e il Manchester United, tra il fenomeno che vuole disperatamente andarsene e la squadra che non vuole lasciarlo partire. «È inaccettabile» ha detto il 52enne tecnico, uno che sta cercando di rilanciare i Red Devils con una struttura precisa in campo e tanta disciplina fuori, della decisione del portoghese di lasciare Old Trafford prima della fine dell'amichevole tra United e Rayo Vallecano.
Il caso Ronaldo domenica ha giocato, senza brillare, il primo tempo della seconda amichevole in due giorni per i Red Devils.
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Ten Hag aveva portato il giorno prima i pezzi migliori a Oslo, per sfidare l'Atletico Madrid. Per il resto della squadra era stata organizzata, il giorno dopo, la prima partita casalinga del 2022-23 contro il Rayo Vallecano. Ten Hag si era raccomandato: tutti dovevano presentarsi, anche chi non giocava. Prima della partita la squadra ha pranzato insieme, poi Ronaldo e gli altri sono scesi in campo mentre i compagni guardavano dagli spalti. CR7 non è stato l'unico a lasciare Old Trafford in anticipo: la sua uscita però, immortalata dai fotografi che seguono ogni suo passo da quando ha chiesto di andare via, è quella che ha fatto più rumore. Il club inizialmente aveva detto che sia Ronaldo che gli altri erano stati autorizzati ad andarsene.
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Non da Ten Hag, a giudicare dai suoi commenti. «Cristiano non è stato l'unico ad andarsene - ha sottolineato il tecnico nell'intervista a Viaplay Sport -. Non intendo lasciar passare quello che è successo. È inaccettabile, per tutte le persone coinvolte. Siamo una squadra, questo significa che devi rimanere fino alla fine della partita». Un messaggio che contrasta con l'atteggiamento che CR7 ha avuto da quando lo scorso anno è tornato a Manchester, quello di una superstar che non ha bisogno di chiedere il permesso.
Come a inizio marzo, quando infortunato era tornato in Portogallo all'insaputa dell'allenatore anziché assistere al derby che lo United ha perso 4-1 contro il City. Problemi d'intesa col tecnico Ronaldo ne aveva avuti anche alla Juve con Maurizio Sarri, un rapporto ad alta tensione culminato con la lite prima della finale di Coppa Italia persa col Napoli nel giugno 2020.
ERIK TEN HAG AL MANCHESTER UNITED
La saga Il rapporto tra CR7 e Ten Hag per ora è inesistente, ma non è la causa della scelta del portoghese di andare altrove.
Oltre ai motivi familiari, gli stessi per cui lo United gli ha permesso di non partecipare alla tournée in Thailandia e Australia che ha aperto la stagione, il portoghese vuole lasciare Manchester anche per giocare in Champions League, non avendo intenzione di "retrocedere" in Europa League, competizione in cui lo United giocherà il 2022-23.
Solo che, una dopo l'altra, tutte le possibili pretendenti contattate da Jorge Mendes si sono tirate indietro: Barcellona, Bayern Monaco, Psg, Chelsea, Atletico Madrid. Sul tavolo di CR7 per ora c'è solo una faraonica offerta dall'Arabia per 300 milioni in due anni. E la ferma posizione dello United, che continua a ribadire di non volerlo cedere. «Penso che Ronaldo possa tranquillamente giocare nel mio sistema - ha detto Ten Hag a Sky Sports UK -.
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Ma deve prima rimettersi in forma, perché ha appena iniziato la preparazione. È un giocatore fantastico, l'ha dimostrato così tante volte. Ma vieni sempre giudicato per quello che fai in un preciso momento, quindi sia la squadra che Cristiano devono dimostrare quanto valgono». Ten Hag ha carta bianca per inaugurare una nuova era allo United, solo che tutto quello che fa viene oscurato dalla telenovela CR7. Domenica, nella prima di campionato contro il Brighton, il portoghese rischia seriamente di stare fuori. E la sua esclusione rischia di fare più rumore di qualsiasi risultato dello United. Una distrazione di cui una squadra che vuole ritrovarsi dopo la stagione più buia della sua storia recente non ha bisogno. Ma con cui dovrà convivere.
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