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    RAPALLO, L’ITACA DI EZRA POUND – NEL GOLFO DEL TIGULLIO IL POETA ARRIVA PER LE SUE VACANZE NEL ‘22, RIPARTE AL TEMPO DELLA GUERRA E TORNA NEGLI ANNI ’60 - QUI GIOCÒ A TENNIS “IN MODO NON COMPITO”, SCRISSE I SUOI LIBRI E I SUOI "CANTOS" – A RAPALLO C'È IL SOLE, C'È L'AMORE. “TUTTO IL RESTO È SPAZZATURA, CIÒ CHE CONTA È AMARE”- VIDEO


     
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    Luigi Mascheroni per il Giornale

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    Il tennis, in origine, è sport squisitamente inglese, tie-break e pausa tè. Erba curata, silenzi e rimbalzi. Elegante completo bianco, più tecnica che potenza, niente a che vedere con l'irruenza caratteriale americana. Ezra Pound, quando nel '22 inizia a frequentare Rapallo, per vacanza, sul campo da tennis - cappellaccio bianco e pantaloni lunghi - è bravo. Ma si comporta in modo sguaiato.

     

     Diciamo «non compito». Rude. Urla, s'arrabbia. È Ezra Pound.

     

    Il tennis arriva a Rapallo grazie a un certo mister Rhode, molto British e molto simpatico, che negli anni Venti gestisce un circolo con un paio di campi lungo la ferrovia, accanto al torrente San Francesco, dove fino a pochi anni fa c'era la Standa.

     

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    Ezra Pound, invece, ci arriva dopo lunghi giri per l'Europa, Londra e Parigi. E l'Italia: Venezia, Sicilia, il lago di Garda. Poi la Riviera ligure. Rapallo ha il vantaggio di essere un borgo di mare ben collegato con la Francia, è piccolo, noto come un luogo di artisti, bello ma senza la mondanità pacchiana dell'altra Riviera, quella francese: la Côte d'Azur. Per un paio d'anni i Pound, quando fanno vacanza a Rapallo, scendono all'Hotel Riviera. Nell'inverno del '23 passa a trovarli, con la prima moglie Hadley, anche Ernest Hemingway, che qui scrive un racconto bellissimo, Gatto sotto la pioggia. La sua camera è al primo piano (numero 56), dà sul mare, e da lì si vedono i giardini pubblici, ora in parte diventati parcheggio.

     

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    Rapallo è bella, ieri come oggi. E Pound decide di trasformare la vacanza in una vita. Nel 24 ci viene a vivere stabilmente con la moglie Dorothy, nata Shakespear. Prima alloggiano all'albergo che c'era accanto al Caffè Rapallo, dove con una convezione pranzavano ogni giorno. Poi, l'anno dopo, prendono una mansarda a Palazzo Baratti, in via Marsala, affacciata sul Lungomare. Oggi la vista è la stessa, forse solo meno magica, mentre il Caffè Rapallo c'è ancora ma è diventato un ristorante italo-giapponese. Da Confucio al sushi.

     

    Alza gli occhi, turista, e leggi la targa, sopra l'arco del caruggio che taglia il palazzo, lungomare Vittorio Veneto al 30: «Qui visse dal 1924 al 1945 Ezra Pound, che a Rapallo dedicò stupende pagine dei suoi Canti. Ma seguendo il filo d'oro/ nella trama (Torcello)/ al Vicolo d'Oro (Tigullio)./ Ammettere l'errore e tenere al giusto:/ carità talvolta io l'ebbi./ Non riesco a farla fluire./ Un po' di luce come un barlume/ per ricondurre allo splendore». C'è dal centenario della nascita del poeta, il 1985.

     

    Millenovecentoventiquattro-millenovecentoquarantacinque. Tanto restò Pound a Rapallo. Un ventennio. Il Ventennio.

     

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    Pound ha simpatie per Mussolini, e adora l'Italia. La trasfigura, e trasforma questo pezzo di Liguria sul golfo del Tigullio nella sua Itaca. Qui c'è Penelope, la moglie Dorothy. E qui la sua Circe. Si chiama Olga. Olga Rudge, la violinista americana di origine irlandese che lo ha stregato e che vive ben 101 anni. Metà dei quali, dal 22 al '72, in travagliata triangolazione con Ezra e la moglie legittima. Dando al poeta un amore appassionato e possessivo e anche una figlia, Mary, che poi porterà il nome del marito egittologo, de Rachewiltz.

     

    L'amore fugge, ma è impossibile sfuggire all'amore. Appena Pound si ferma a Rapallo è raggiunto da Olga, che affitta un appartamento al primo piano di una casetta a Sant'Ambrogio di Zoagli, la «Casa 60», che non ha elettricità, al pian terreno ospita un frantoio e all'epoca si raggiungeva solo per mulattiera, a fatica. In questi giorni di fine luglio, dal lungomare di Rapallo a qui, in macchina - il navigatore segna 3,8 chilometri - impiego otto minuti scarsi. Oggi la casetta, ristrutturata, è diventata una villa. Gode del medesimo affaccio stupefacente sul golfo, ma è divisa in due appartamenti.

     

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    Ci soggiornano due famiglie di Genova, «che però lavorano in Svizzera», ci confida una vicina. Lo spirito del più feroce detrattore delle banche schiacciato da un Suv targato Ticino... Ecco un'altra targa commemorativa sul muro: «Qui dimorò più volte in mezzo secolo Ezra Pound...». Della fragile, fortissima Olga, non si fa cenno. Ce lo fa notare Massimo Bacigalupo, rapallese di nascita e anglista di ferro, massimo conoscitore della geografia ligure poundiana: suo padre, medico, giocava a tennis con Ezra, e lo operò negli anni '60, lui lo studia e lo traduce da anni.

     

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    Anni tragici e epoca favolosa, versi epici e grotte di ninfe, nostalgia e scogliere a picco. Rapallo per Pound è il luogo dove approdare, sempre. Qui arriva, da qui riparte, qui tornerà. A Rapallo chiama i propri genitori, che nel 1929 lasciano Philadelphia per la Riviera: la madre Isabel e suo padre Homer, sepolto nel piccolo cimitero protestante di Rapallo. Qui accoglie e sfama giovani aspiranti scrittori che vogliono la sua benedizione letteraria - laureandi della «ezruniversity» come la chiamò James Laughlin - e alti intellettuali che vengono a porgergli omaggio.

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    Nel '29 il poeta Basil Bunting, nel '33 Louis Zukofsky, nel '34 Laughlin, che diventerà il suo futuro editore in America... Qui incrocia il proprio nome con altri illustri turisti rapallesi: Hemingway, la cilena Gabriela Mistral, il poeta tedesco Gerhart Hauptmann (Hauptmann e Pound vissero così a lungo nel Tigullio che così si racconta - alla stazione del treno bastava chiedere del poeta tedesco o del poeta americano e il vetturino sapeva dove andare...), e poi pittori, giornalisti, traduttori, e il bizzarro sacerdote-artista inglese, palandrane e occhiali scuri, Desmond Chute... Qui, soprattutto, Pound lavora in maniera folle e creativa. Progetta iniziative letterarie e musicali.

     

    Propone Rapallo come «centro di cultura» internazionale. Fonda il «Supplemento letterario» (1932-33) del settimanale rapallese Il Mare, con pezzi scritti in un curioso italiano-genovese anglicizzato. Dà vita alle stagioni di concerti nel Salone comunale, con musiche di Corelli, Bach, Debussy, Ravel e del «Prete rosso», Vivaldi (e pezzi di Pound stesso: era anche compositore) dove suonano tra gli altri Gerhart Münch, Luigi Sansoni e naturalmente Olga Rudge.

     

    EZRA POUND IN CARCERE EZRA POUND IN CARCERE

    Nel 1927 Pound fonda la rivista The Exile, dove esce anche Sailing to Byzantium di W. B. Yeats, suo amico, che lo raggiunge a Rapallo insieme alla famiglia, e ci vive due anni, dal 1928 al 1930, a Palazzo Cardile, in corso Colombo al 34. Yeats confesserà che in quelle serate passate a chiacchierare con Ezra chiese più volte quale fosse la scrittura dei Cantos.

     

    Ricevendo complicatissime spiegazioni e, ammette, capendone pochissimo... Pound è infaticabile. Collabora a riviste italiane, come L'indice di Genova diretto da Gino Saviotti, nel 1930-32. Manda pezzi al Meridiano di Roma, una rivista di critica, letteratura e arte. Durante la guerra collabora con Il Popolo di Alessandria, organo della Federazione dei Fasci repubblicani di combattimento. Intanto traduce Confucio e pubblica diversi libri: nel '32 le Rime di Cavalcanti, nel '33 ABC of Economics, nel '34 ABC of Reading, nel 36 il celebre saggio Jefferson and/or Mussolini, nel '38 Culture, che Sansoni traduce in italiano come Guida alla Cultura.

     

    E soprattutto lavora ai Cantos. Nel '30 escono i Trenta Cantos, A Draft of XXX Cantos, i cui ultimi dieci, dal numero XX al XXX, sono stati scritti propri qui. Poi negli anni Trenta pubblica altre tre sezioni dei Cantos, fino al canto LXXI. E qui compone i canti in italiano (il LXXII e il LXXIII) in cui ribadisce la solidarietà al fascismo e deplora i bombardamenti degli Alleati sulla terra del Duce: «Rimini arsa e Forlì distrutta»...

    ezra pound DOPO L ARRESTO NEL QUARANTACINQUE ezra pound DOPO L ARRESTO NEL QUARANTACINQUE

     

    Sì. Pound è un fascista, per gli Stati Uniti un traditore del suo Paese. Durante la guerra alla radio italiana cerca di scongiurare il conflitto, ma lo accuseranno di propaganda. Collabora con il ministero della Cultura popolare. Poi aderisce alla Repubblica sociale. E nell'autunno del 1944, quando Rapallo finisce sotto i bombardamenti angloamericani, sui muri anneriti del borgo appaiono dei manifesti con motti di Confucio e Cavalcanti: «La purezza funge senza termine, in tempo e in spazio senza termine», «Formando di disio nuova persona», «L'arciere che manca il centro del bersaglio cerca la causa dell'errore dentro se stesso». Li ha affissi lui, Ezra, ormai sessantenne. Attraverso questi messaggi - dice - desidera «suscitare uno stato d'animo propedeutico all'azione».

     

    Azione e Poesia. In quei mesi difficili, tra il '44 e il '45, i Pound lasciano il lungomare, e salgono a Sant'Ambrogio. Da Olga. È lei che paga gli ultimi affitti della mansarda di Rapallo. Sono insieme, tutti e tre. «E il vecchio imperatore disse a Shun: Se sai mantenere la pace fra quelle due gattacce / non avrai problemi a reggere l'impero», recita un frammento escluso dai Cantos.

    EZRA POUND PASOLINI EZRA POUND PASOLINI

     

    Durerà poco, comunque. Il 3 maggio 1945 Pound viene arrestato a Zoagli dai partigiani italiani che lo consegnano agli americani. Trattenuto per un breve periodo a Genova, viene trasferito in un campo di prigionia a Metato, vicino Pisa, prima in una cella di sicurezza senza servizi igienici e possibilità di ripararsi dal freddo e dal caldo - la «gabbia da gorilla», dirà il poeta - e dopo in una tenda dell'infermeria del campo dove gli viene consentito di scrivere. I Canti pisani.

     

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    Il seguito è la pagina più conosciuta e tragica della biografia di Pound. Il trasferimento a Washington. Il processo. La perizia psichiatrica che lo dichiara infermo di mente. L'internamento nell'ospedale criminale «Saint Elizabeths» di Washington. Le manifestazioni e gli appelli lanciati tra Europa e l'America per la sua liberazione, con Olga sempre in prima fila. A Rapallo già nella primavera del 1948 un migliaio di cittadini, con a capo il sindaco, firmano una dichiarazione con cui si afferma che Pound non aveva mai svolto attività fasciste, ma esclusivamente artistiche-culturali.

     

    Era vero, ma gruppi e movimenti di estrema destra non hanno mai cessato di strumentalizzare la sua figura. Ancora pochi anni fa, nel 2004, il 1° novembre giorno della morte del poeta un centinaio di militanti di CasaPound (che la figlia Mary non vuole neppure sentire nominare) depose una corona di alloro, in memoria, sulla passeggiata a mare di Rapallo, sotto la targa di Palazzo Baratti. A voi le cerimonie nostalgiche, a noi i suoi versi eterni.

     

    Ezra Pound Ezra Pound

    L'eternità per Pound fu Rapallo. Avrebbe voluto vivere lì, sempre. Appena libero, nel 1958, torna in Italia. E appena arriva in Italia, ospite della figlia Mary, già pensa a Rapallo. Nel '59 è di nuovo qui. Prima è ospite dell'Albergo Italia, poi affitta un appartamento in Passo Tigullio, una traversa di via Mameli, che divide con la moglie e una ragazza italiana, Marcella, che gli fa da segretaria, forse qualcosa di più. Poi è un girovagare: Roma, Merano, Venezia.. Ma quando il vecchio Pound si ammala e deve essere operato, è Olga che prende in mano la situazione. Quasi lo rapisce e lo porta da lei, su a Sant'Ambrogio. È il 1961. Se lo terrà gli ultimi dieci anni di vita. Stavano bene qui.

     

    Qui c'è il sole, qui c'è l'amore. What thou lovest well remains, the rest is dross. «Il resto è spazzatura, ciò che conta è amare», recita un suo verso bellissimo.

    GIUSEPPE FRIDA BACIGALUPO GIUSEPPE FRIDA BACIGALUPO Ezra Pound Ezra Pound

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