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    THE DARK SIDE OF ROGER WATERS – CINQUANT’ANNI DOPO LA VERSIONE ORIGINALE, L’EX LEADER DEI PINK FLOYD RISCRIVE L’ALBUM SIMBOLO DELLA BAND: L’80ENNE WATERS HA RIMESSO MANO ALLA MUSICA E AI TESTI, TRASFORMANDOLO IN UNA SORTA DI DISCO TESTAMENTO IN CUI AFFRONTA IL TEMA DELLA MORTE – IL RISULTATO È STRANIANTE, MA ALMENO QUESTA VOLTA IL CANTANTE CI RISPARMIA I SUOI PISTOLOTTI ANTISEMITI E PUTINIANI - VIDEO


     
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    Estratto dell’articolo di Carlo Moretti per “la Repubblica”

     

    roger waters roger waters

    Cinquant'anni dopo, Roger Waters rilegge da solista The dark side of the moon . Uscirà il 6 ottobre la nuova versione del disco più venduto degli anni Settanta, l'album che nel 1973 si impone nel mondo i Pink Floyd, a oggi oltre 45 milioni di copie vendute.

     

    Più che rileggerlo, però, si potrebbe dire che Waters lo ribalta: in The dark side of the moon Redux , mette mano alla musica e ai suoi testi di trentenne per trasformarli, ora che di anni ne ha 80, in qualcosa di diverso. Non soltanto una riflessione sulla follia, com'era in origine, dopo l'uscita dalla band di Syd Barrett per problemi mentali, ma un vero disco-testamento in cui il musicista inglese affronta a più riprese il tema della morte. [...]

     

     

    la copertina di the dark side of the moon redux la copertina di the dark side of the moon redux

    L'originale ne risulta trasfigurato. Si prenda ad esempio The great gig in the sky , il brano con la straordinaria performance vocale di Clare Torry. Qui la cantante viene sostituita da Waters, che mormora la stessa memorabile melodia. Un risultato affascinante ma di sicuro l'intenzione non era di competere in bellezza con l'esecuzione di Torry; mentre il tema trattava all'inizio del brano del 1973 dal discografico Gerry O'Driscoll, che diceva “perché mai dovrei avere paura di morire? Non ce n'è motivo, prima o poi bisognerà andarsene”, diventa ora un'appassionata digressione intorno alla scomparsa di un caro amico del musicista, lo scrittore americano Donald Hall.

     

    la copertina di the dark side of the moon redux by roger waters la copertina di the dark side of the moon redux by roger waters

    Che ci sia la volontà da parte di Waters di riflettere sulla propria vita, tenendo peraltro fuori i temi più politici e sociali che l'hanno coinvolto negli ultimi anni, lo si capisce subito all'inizio del disco quando inserito nelle strumentali Speak to me e Breathe un suo testo da Obscured byclouds del 1972, quello di Free four in cui dice: “I ricordi di un uomo nella sua vecchiaia/ sono le azioni di un uomo nel fiore degli anni”. [...]

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