Emanuele Bonini per La Stampa
Adesso il Regno Unito minaccia l' Europa. Quando scadranno i termini legali per la permanenza di Londra nell' Ue, i cittadini comunitari non potranno più attraversare la Manica come è avvenuto finora.
THERESA MAY ANNUNCIA ELEZIONI ANTICIPATE
«La libertà di circolazione terminerà a marzo 2019», avverte il portavoce di Theresa May, premier britannica rimasta fin qui in silenzio su un tema cruciale per il delicato quanto complesso processo negoziale con i Ventesette, che in questo momento vedono allontanarsi la possibilità di un compromesso. Il blocco degli ormai ex partner non cambia linea: niente concessioni sui diritti dei cittadini. Lo stesso sostenuto da Downing Street. Le posizioni si irrigidiscono e la partita rischia di complicarsi.
La Commissione europea sceglie di non sbilanciarsi, e rimanda a quanto ribadito più volte dal suo negoziatore capo Michel Barnier. Vuol dire che l' Ue insiste per la circolazione dei cittadini comunitari anche dopo marzo 2019. A Bruxelles ci si dice «disponibili» a sedersi attorno al tavolo, se necessario, anche prima del 28 agosto, data del prossimo round di negoziati sulle condizioni della Brexit. Al momento, però, il calendario rimane invariato.
THERESA MAY
Si attende, dunque, anche se i messaggi che riecheggiano fuori dall' Europa continentale lascia inquieti.
La linea di May non aiuta il confronto, ma l' esecutivo comunitario mantiene un approccio pragmatico. Faranno fede i negoziati veri più delle dichiarazioni a mezzo stampa.
Del resto si comprende che queste ultime fanno parte delle strategie negoziali, e si è consapevoli che spesso sono mosse da ragioni interne, che in Regno Unito non mancano.
Theresa May ha dato finora l' impressione di subire il processo negoziale più che condurlo. Oltretutto sconta divergenze in seno ai conservatori e appare assediata dai membri del suo partito e del suo governo. Ne è un chiaro esempio la divisione consumatasi nei giorni scorsi tra i ministri degli Esteri e del Commercio di Londra, Philip Hammond e Liam Fox.
il cancelliere hammond
Il primo aveva escluso un immediato cambiamento al sistema di ingressi al momento dell' addio del Paese all' Unione Europea, il secondo aveva detto il contrario. Il portavoce del primo ministro intende spazzare via voci e impressioni. Conferma che la Brexit si farà, e che proprio in ragione di questo «sarebbe sbagliato suggerire che la libera circolazione continuerà come adesso».
Nelle linee guida pubblicate lo scorso 26 giugno il Regno Unito ha già espresso l' intenzione di garantire i diritti dei cittadini Ue che già vivono e lavorano su suolo britannico, proponendo nuove regole per chi arriverà dopo marzo 2019 (ma il regime post-Brexit non si applicherebbe all' Irlanda).
L' idea non piace all' Ue che l' ha già respinta. Londra fa capire di non voler cedere. Alza i toni e promette battaglia, utilizzando i cittadini come arma di ricatto e trasformandoli in merce di scambio.
MICHEL BARNIER
Esattamente ciò che l' Europa voleva evitare.