Estratto dell’articolo di Andrea Ossino per “La Repubblica – Edizione Roma”
Jorge Solis
È la foto di una città che diventa crogiuolo di loschi affari internazionali, quella scattata dai magistrati romani. Perché l’inchiesta su un business da 520 milioni di euro di petrolio, la stessa su cui adesso pende la richiesta di rinvio a giudizio per Solis San Andres Jorge Edisson, racconta di famiglie di narcos sbarcate a Roma, generali messicani, informatori tunisini, loschi figuri e filmati che ritraggono vittime scarnificate da vive.
Una sceneggiatura da film, quella descritta nell’inchiesta del pm Francesco Basentini. Una realtà che si scontra con l’esiguità della misura disposta per l’unico indagato: nessuna. Un buon punto per il professor Luca Ripoli, l’avvocato che difende Solis, imprenditore già coinvolto nell’indagine sulle mascherine cinesi insieme al giornalista Rai Mario Benotti.
Jorge Solis
Il signor Solis fa questo, l’intermediario. Che si tratti di mascherine o di petrolio poco importa. È un broker. E con un altro broker si era interfacciato per mandare in porto l’affare del petrolio: 120 milioni di barili di greggio che la United Petroleum Corporation Fzc e Benson & Benson di Dubai nel luglio 2022 avrebbe dovuto consegnare alla Sabbra di Costa Costa, azienda messicana, in cambio di 520 milioni di euro.
I messicani pagano, il petrolio non arriva. E la vicenda si complica. Perché i sudamericani bussano alla porta del loro broker, Solis San Andres Jorge Edisson: rivogliono il loro denaro, e pretendono che anche parcella di 40 milioni di euro venga restituita.
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Solis contatta la controparte. E non va per il sottile: «Sono vicino a una famiglia di amici messicani, ti faccio staccare la testa, anche ai tuoi familiari, verranno a casa e preleveranno tutta la tua famiglia», minaccia.
Nell’estate del 2022 invia anche due video alla vittima: «Venivano riprese le sequenze di due macabri omicidi da parte di alcuni soggetti messicani ai danni di due uomini, in uno dei quali veniva riprodotta la scarnificazione del volto di un uomo a cui veniva staccata la pelle del viso» , riassumono gli atti dell’inchiesta.
cartello del golfo 11
Sono le stesse carte che raccontano del 18 settembre 2022: la vittima passeggia tra i laghetti dell’Eur insieme a un rappresentante della “famiglia messicana”,“ il Generale”, come si fa chiamare. «Se l’operazione non va in porto sarai l’unico responsabile per la vita tua e dei tuoi familiari», dice. Il broker minacciato è terrorizzato. Chiama la polizia, gli agenti registrano le minacce, il pm chiede l’arresto e il giudice concede il divieto di avvicinamento alla vittima. […]
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