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    IL FUTURO E' AUMENTATO - TIM COOK DOMANI INCONTRERA' GLI STUDENTI ITALIANI, RADUNATI A FIRENZE DA CECCHERINI DELL'OSSERVATORIO GIOVANI-EDITORI (CHE ORMAI ACCHIAPPA TUTTI: DAI MURDOCH AI GOVERNATORI DI CINQUE BANCHE CENTRALI (COMPRESO  WEIDMANN) - INTERVISTATO DALL''INDEPENDENT' COOK PARLA DELLA REALTA' AUMENTATA, CHE SARA' PER TUTTI, DIFFUSA COME LE APP - VIDEO


     
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    1. CECCHERINI INCONTRA TIM COOK DIECI ANNI DI OSPITI INTERNAZIONALI

    Alessio Ribaudo per il Corriere della Sera

     

    Dirige l' azienda che ha la capitalizzazione di mercato più alta al mondo. Si chiama Tim Cook, ha 56 anni, ed è il Ceo di Apple: ha raccolto l' eredità del fondatore Steve Jobs. Domani incontrerà a Firenze mille studenti, provenienti da tutta Italia, che partecipano a «Il quotidiano in classe». Il progetto, ideato dall' Osservatorio permanente giovani-editori (Opge) guidato da Andrea Ceccherini, consente a milioni di studenti di leggere in aula, un' ora alla settimana, giornali di qualità. L' obiettivo è quello di creare in loro uno spirito critico e indipendente sui fatti che avvengono nel mondo. Una vera e propria lezione moderna di educazione civica arrivata alla 18esima edizione.

     

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    Non è la prima volta che Ceccherini riesce a portare in Italia leader del mondo dell' imprenditoria e dell' economia di fama internazionale.

     

    Recentemente aveva convinto governatori di banche centrali come Luis Linde (Banco de España), Klaas Knot (De Nederlandsche Bank), François Villeroy de Galhau (Banque de France), Ignazio Visco (Banca d' Italia) e Jens Weidmann (Deutsche Bundesbank) a entrare nell' International advisory board dell' Opge per studiare e sviluppare progetti europei. Due anni fa, invece, aveva fatto confrontare sul futuro dell' editoria i direttori dei quotidiani più prestigiosi statunitensi ( New York Times , Los Angeles Times , Wall Street Journal e Washington Post ) a Bagnaia, nel Senese. Mai i numero uno di questi giornali avevano discusso, sullo stesso palco, di questo tema.

     

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    Una ricchezza d' agenda e di rapporti che fa nascere la domanda su come abbia fatto questo 43enne toscano, figlio di un piccolo imprenditore, ad aggregare personaggi così diversi e di questo calibro. Tutto inizia al liceo scientifico di Scandicci di cui è rappresentante degli studenti. Scova una vecchia circolare in base alla quale i professori non possono interrogare il lunedì. Ne esige il rispetto, senza arrivare allo scontro, e i media scoprono questo adolescente dai modi felpati e dall' eloquio forbito che ha una capacità di mediare superiore all' età anagrafica.

     

    Dopo una breve parentesi come segretario fiorentino dei giovani del Psi, fonda «Progetto Città»: un' associazione che avvicina i giovani alla politica in modo equidistante. Convince a dialogare con loro tutto l' arco costituzionale: da Bertinotti a Fini sino ad Andreotti.

     

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    Un giorno però legge un dato che lo colpisce: dal 1975 al 2000 si sono persi un milione di lettori acquirenti di quotidiani. Lancia un appello agli editori per creare un' alleanza per fermare l' emorragia. Riesce a farsi ricevere da Cesare Romiti allora presidente di Rcs. «Sono curioso, mi piacciono i giovani e ne incontravo tanti pur avendo poco tempo a disposizione - dice Romiti al Corriere - eppure lui mi ha colpito per le idee chiare, la determinazione e la serietà.

     

    Qualità che associate a un progetto valido mi hanno fatto credere per primo in lui. Per questo, oggi non mi meravigliano i suoi traguardi».

     

    Ceccherini, lo stesso anno, fonda l' Opge a cui aderiscono Rcs e la Poligrafici editoriali.

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    Realizza il progetto «Il quotidiano in classe» che prende piede velocemente e gli apre le stanze più importanti. Al Quirinale, nel corso degli anni, è ricevuto da Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella. In Vaticano stringe la mano a papa Benedetto XVI e a papa Francesco.

     

    Poi lo sbarco Oltreoceano dove gode di amicizie trasversali: dalla famiglia Murdoch ai guru della Silicon Valley come Jan Koum, co-fondatore di WhatsApp ed Eric Schmidt, presidente esecutivo di Alphabet fino a Tim Cook che ha accettato di confrontarsi con gli studenti italiani.

     

     

    2. L'INTERVISTA A TIM COOK SULLA REALTA' AUMENTATA

    Mauro Notarianni per “Macitynet

     

    VIDEO ‘IL PORTALE ARKIT’

     

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    Intervistato dall’”Independent”, il CEO di Apple Tim Cook ha parlato, tra le altre cose, di Realtà Aumentata, tecnologia che gli sviluppatori ora hanno la possibilità di sfruttare con facilità sugli iPhone e iPad con l’ultima versione di iOS grazie a ARKit, un framework che permette di sfruttare le più recenti tecnologie di computer vision per realizzare contenuti virtuali dettagliati da sovrapporre a scene reali.

     

     

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    Sfruttando la Realtà Aumentata, Cook ha evidenziato la possibilità di realizzare esperienze di shopping più coinvolgenti, citando esempi di app che consentono di mischiare reale e virtuale ma anche app destinate al mondo dell’istruzione visualizzando ad esempio dettagli sul sistema solare, il panorama che circonda l’utente, l’utilizzo nell’ambito dei giochi e altro ancora.

     

    Cook ha ovviamente glissato quando si è parlato di nuovi prodotti in arrivo, ma alla domanda su possibili futuri occhiali con integrati meccanismi per lo sfruttamento della Realtà Aumentata, ha risposto spiegando che a suo dire non esiste al momento una tecnologia che consente di sfruttare questi meccanismi con risultati di qualità. “La tecnologia richiesta per i display, così come [la necessità, ndr] di mettere abbastanza cose intorno al viso, rappresentano una sfida enorme” ha dichiarato Cook concludendo “Il campo visivo e la qualità stessa dei display” non sono ancora maturi.

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    Il CEO di Cupertino ha spiegato ancora che Apple preferisce presentare un prodotto quando è possibile farlo al meglio, ribadendo di non volere a tutti i costi arrivare primi in un nuovo settore. “Vogliamo essere i migliori e offrire alle persone esperienze meravigliose”. “Tutto ciò che si potrebbe vedere sul mercato nell’immediato futuro non sarebbe qualcosa di cui saremmo soddisfatti. Né ritengo sarebbero soddisfatte la maggior parte delle persone”.

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    Da tempo si vocifera che Apple stia lavorando su occhiali smart per la Realtà Aumentata. A luglio di quest’anno ha aggiornato i dettagli legati al marchio iCloud, indicando nuove classi merceologiche e ambiti legati a questo trademark chiedendo l’inclusione anche nelle classi che prevedono occhiali smart e auricolari. A gennaio di quest’anno è circolata voce di accordi con l’azienda tedesca Carl Zeiss AG per dispositivi destinati al settore della Realtà Aumentata.

     

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    Per tutte queste ragioni le nuove dichiarazioni di Cook sull’argomento possono significare due cose: che il presunto visore Apple per realtà virtuale o aumentata, se mai arriverà, è almeno ancora a un anno di distanza; in secondo luogo, e questo è sempre vero, Cupertino continua a investigare nuove tecnologie ma solo un numero limitato di brevetti e sperimentazioni si tradurrà poi in un prodotto commerciale.

     

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    Aggiunge che la realtà aumentata non riguarderà solo qualche persona, sarà per tutti. Apple pianterà i semi e milioni di sviluppatori potranno creare i loro fantastici mondi virtuali. L’azienda è in una posizione di forza rispetto alle rivali, perché controlla hardware e software. Cook è convinto che, dopo lo scetticismo iniziale, sarà un successo, come accadde con App Store o con il sistema multi touch.

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