Rosario Dimito per “il Messaggero”
PIETRO LABRIOLA
Kkr fa retrofront dribblando la richiesta di Tim di fornire una proposta dettagliata con tanto di prezzo e condizioni per l'Opa cui subordinare una due diligence confirmatoria. Nella lettera pervenuta l'altra sera nei tempi fissati, il fondo di fatto cancella l'offerta anche se rilancia l'interesse per la rete unica aprendo anche ad altre combinazioni: ma antepone a tutto il completamento di una due diligence.
«Al momento non siamo in grado di confermare la nostra proposta perché lo scenario è cambiato - si legge nella lettera di una pagina - Restiamo a vostra disposizione per completare la due diligence sulla nostra proposta, o per esplorare qualsiasi altra operazione nell'interesse della società, dei suoi azionisti e dell'Italia».
henry kravis
Dalla missiva in inglese è evidente il passo indietro di Kkr che è attento a non rompere i rapporti perchè è azionista al 37,5% di Fibercop destinata a finire prima in Netco, post scissione da Enterprise ServiceCo, e poi nel polo con Open Fiber, restituendo la palla a Tim.
Il fondo elude una risposta definitiva e a questo punto potrebbe portare Tim, durante il cda di domani dopo l'assemblea di bilancio e di conferma di Pietro Labriola, ad archiviare la partita dell'Opa mantenendo comunque aperto il dialogo con il fondo. Una partita a poker che va avanti dal 19 novembre quando Kkr ha formulato la proposta di un'Opa a 0,505 euro. Del resto, all'epoca la manifestazione di interesse era subordinata, tra l'altro, al gradimento del cda.
kkr
Le indiscrezioni sul retrofront di Kkr hanno inciso sul titolo Tim che in mattinata perdeva il 3,1% per recuperare più tardi (+2%) per chiudere a -0,9 per cento. A questo punto la strada sul futuro di Tim, salvo colpi di scena, appare segnata, visto che il cda del 2 marzo ha scelto lo spin-off fra servizi e reti, fortemente voluto da Vivendi e Cdp e che solo su pressing degli indipendenti, in un cda-fiume a metà marzo, si è aperto uno spiraglio a favore del fondo, ma senza troppa convinzione ponendogli un aut aut per uscire allo scoperto.
open fiber 1
Si aggiunga che il governo nelle scorse settimane ha sponsorizzato la rete unica mediante integrazione fra Fibercop, rete primaria Tim passando da Netco fino a Open Fiber. E sabato scorso Tim e Open Fiber hanno sottoscritto un Nda (accordo di riservatezza) per preparare il terreno al percorso che sfoci in un Memorandum of understanding dove dovrà dettagliato la parte finale della fusione.
BOLLORE' DE PUYFONTAINE
Ma il cda di Tim di domani avrà un altro tema ghiotto: l'offerta non vincolante di Cvc per la parte business con un valore di 6 miliardi molto teorico perché non è definito il perimetro degli asset, dipendenti e conto economico. Ma si dovrebbe prendere tempo perché la Newco non è ancora nata e altri fondi sono pronti. Intanto rispondendo alle domande di Asati, Tim fa sapere che «sul contratto Dazn si terrà conto delle segnalazioni dei sindaci» e «la creazione di entità di business separate serve a valorizzare le potenzialità».
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