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    TIM: ESCE CATTANEO, ENTRA CANAL+ – CASUALMENTE, NEL GIORNO DEL DIVORZIO CONSENSUALE CON L’AD, LA PAY TV FRANCESE (CONTROLLATA DA VIVENDI), OFFRE UN ACCORDO CON TIM PER L’ACQUISTO DEI DIRITTI TV – RECCHI SARA’ IL NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO, AFFIANCATO DA GENISH


     
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    Francesco Spini per La Stampa

     

    VINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINE VINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINE

    Parte ufficialmente il ribaltone ai vertici di Tim, ma i francesi di Vivendi vogliono dare subito un segnale che il business, anche senza Cattaneo, va avanti. Non solo il consiglio di amministrazione ieri ha riaffermato la centralità del piano per lo sviluppo della fibra ottica. Il presidente Arnaud de Puyfontaine ha anche informato il consiglio di aver ricevuto dal gruppo Canal+ - la pay tv di Vivendi con una catalogo di oltre 5 mila film - la proposta di creare una nuova joint venture con Tim, per l' acquisizione di diritti per audiovisivi e la produzione di film e serie originali. Un salto in avanti in quella strategia che sarà centrale per Tim nei mesi a venire: la convergenza tra infrastruttura e contenuti.

    BOLLORE CANAL BOLLORE CANAL

     

    Certo, la gran parte della riunione di ieri, esaurita nel giro di un' ora e un quarto, è stata dedicata all' accordo che accompagnerà l' uscita - a fine mese - dell' ad Flavio Cattaneo, passato con il sì della maggioranza, il no dei 5 rappresentanti dei fondi e il parere negativo (sebbene non vincolante) del collegio sindacale.

    RECCHI ARNAUD DE PUYFONTAINE RECCHI ARNAUD DE PUYFONTAINE

     

    Al termine sono stati resi noti i dettagli: il manager riceverà 25 milioni ed entrerà di diritto tra i Paperoni degli addii. Della cifra totale, 22,9 milioni lordi gli saranno riconosciuti «a titolo di transazione» sui compensi come da contratto, tra il famigerato «special award» - quello al 2020 gli avrebbe riconosciuto 40 milioni - e l' Mbo, il bonus per i risultati ottenuti. In più riceverà altri 2,1 milioni lordi come corrispettivo di un patto di non concorrenza di un anno nei confronti dei maggiori concorrenti di Tim in Italia come in Brasile.

     

    flavio cattaneo flavio cattaneo

    Il divorzio avviene «consensualmente», con tanto di ringraziamenti reciproci tra l' azienda e il manager. Ufficialmente dietro l' addio, non c' è nessuna lite con i grandi azionisti del gruppo - i francesi di Vivendi, guidati da Vincent Bolloré -, sebbene l' ad abbia preferito lasciare piuttosto che essere affiancato da un direttore generale, quell' Amos Genish che entrerà nella squadra di vertice accanto al presidente Arnaud de Puyfontaine, e all' attuale vicepresidente Giuseppe Recchi, che assumerà la carica di ad, forse già giovedì.

    Amos Genish con moglie Amos Genish con moglie

     

    Ieri il cda si è infatti limitato a dare avvio al piano di successione, che «sarà oggetto di ulteriori determinazioni», si legge in una nota, nella riunione del 27, l' ultima a cui parteciperà Cattaneo (ieri non ha partecipato, visto il tema trattato) e che licenzierà anche i conti dei primi sei mesi.

     

    tim tim

    La società punta a voltare pagina in fretta e fin d' ora rassicura che «darà vita ad una seconda fase del piano di rilancio aziendale di tipo ordinario che prosegua verso gli obiettivi prefissati» da Cattaneo «primo fra tutti il piano fibra». Anche Parigi ha premura di dare segnali che la campagna d' Italia funziona, nonostante tutti gli intoppi.

     

    Ecco dunque la lettera che de Puyfontaine ha letto al cda e che sarà ripresa quanto prima (con la procedura per le operazioni con parti correlate), sulla creazione di una joint venture tra Tim e Canal+, in cui la tv a pagamento di Vivendi avrà una quota di minoranza. Un' alleanza che permetterà a Telecom di ampliare significativamente la sua offerta lineare e «on demand», grazie alla produzione di contenuti originali e all' acquisto di diritti, senza escludere il calcio: e l' asta per i diritti della Serie A sarà in autunno.

    claudio de vincenti claudio de vincenti

     

    I francesi così gettano le premesse per quel polo del Sud Europa tanto evocato, su cui riportare al tavolo anche Mediaset. La politica, intanto, si mostra guardinga. Il ministro Claudio De Vincenti, presidente del comitato per la banda ultra larga, segue con «attenzione e rispetto» le nuove scelte in tema di governo societario di Tim. E, aggiunge, «l' auspicio è che un operatore di sistema come Telecom ritrovi la strada per impostare e realizzare investimenti strategici per lo sviluppo tecnologico e produttivo del nostro Paese».

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