1. CONTI PRESIDENTE E GENISH AD VOTO UNANIME DEL CDA DI TIM
Francesco Spini per la Stampa
Avranno pure vinto Elliott e la Cdp, Tim sarà pure diventata una «public company», come dicono gli inglesi per definire le società a capitale diffuso.
Fulvio Conti
Ma vuoi mettere la soddisfazione di bruciare la notizia sui nuovi vertici? Così, mentre ancora la prima riunione del consiglio di amministrazione del nuovo corso - a maggioranza di indipendenti e ad alto tasso di italianità - era ai saluti finali (con tanto di applauso, raccontano), da Parigi è scattato il comunicato: «Vivendi esprime soddisfazione per la nomina di Amos Genish ad amministratore delegato di Telecom Italia decisa oggi».
Soddisfazione per una nomina che sarebbe stata comunicata ufficialmente mezzora più tardi (e Tim, va ricordato, è quotata non solo a Milano, il cui mercato all' ora del comunicato era già chiuso, ma anche a New York). Nessuna malizia, assicurano da Parigi, mentre c' è chi ironizza sulle buone pratiche di governance del nuovo corso. Se Vivendi plaude alla conferma di Genish, portato in Italia proprio dal gruppo di Bolloré, tralascia però di citare il nuovo presidente di Tim, Fulvio Conti, pure nominato ieri, l' uomo che ha preso il posto di Arnaud de Puyfontaine.
L' ad di Vivendi si è presentato regolarmente alla riunione del pomeriggio nella sede romana di Corso d' Italia, accomodandosi però su una seggiola di normale consigliere. A fare «i migliori auguri di buon lavoro per il prestigioso incarico di presidente» a Conti ci ha pensato, con una nota, il presidente dei piccoli azionisti-dipendenti dell' Asati, Franco Lombardi, anch' egli bruciando sul tempo i dispacci ufficiali.
AMOS GENISH
Comunque era da tempo immemore che a Tim non c' era un voto (importante) chiuso con l' unanimità di consensi. Entrambe le nomine sono state condivise da tutti, maggioranza e minoranza, ad eccezione degli interessati, astenutisi sul nome come galateo richiede. Conti è un presidente senza deleghe, ma con le sole «attribuzioni da legge, statuto e documenti di autodisciplina», si legge nella nota di Tim.
All' ex ad dell' Enel è stata confermata la qualifica di consigliere indipendente, insieme agli altri eccezion fatta per de Puyfontaine e Genish. Quest' ultimo è stato riconfermato ad dopo il breve periodo tra l' assemblea del 24 e quella del 4 maggio da consigliere e direttore generale.
alfredo altavilla
A lui vanno «tutti i poteri necessari per compiere gli atti pertinenti» al suo ruolo di capoazienda. Non ha potuto radunare sotto di sé le deleghe sulla sicurezza, riservate a un cittadino italiano cui possa essere concesso il «nos», il nulla osta sicurezza.
Temporaneamente tale delega per le attività strategicamente sensibili è stata affidata a un manager, il responsabile della Security, Stefano Grassi. Per avere un assetto definitivo servirà del tempo, probabilmente qualche settimana: il tempo di discuterne con il comitato di coordinamento sul «golden power» di Palazzo Chigi . I vertici - Conti e Genish - nei prossimi giorni si incontreranno anche con il governo, possibilmente quello sarà in carica nei mesi a venire.
bollore de puyfontaine
Genish si conferma il punto d' incontro tra francesi e indipendenti italiani. Conti ieri ha detto di aver confermato «la nostra piena fiducia» nel dirigente israeliano «e alla sua squadra di manager che sosterremo nell' implementazione del piano industriale 2018-2020». Conti e Genish definiscono entrambi il loro impegno «di lungo termine». L' ad ritiene di essere «sulla strada giusta» della trasformazione di Tim.
«Con il supporto del nuovo consiglio possiamo continuare a il percorso di implementazione della strategia DigiTim». Convivenza possibile, dunque, tra francesi e italiani? Presto per dirlo. Non per nulla i francesi avvertono: «Vivendi vigilerà attentamente affinché il piano venga sviluppato nella sua integrità». Il titolo Tim prosegue la salita: +0,87% a 0,86 euro, ancora lungi da quota 1,07 euro cui i francesi hanno in carico i titoli. In più Vivendi ha ribadito «il suo impegno industriale di lungo termine»: non mollerà la presa.
2. I MANAGER BIPARTISAN DI MARCHIONNE
Da il Giornale
marchionne
Sergio Marchionne, ad di Fca e presidente di Ferrari, può ora contare su due manager all' interno del nuovo cda di Tim: Alfredo Altavilla, coo per i mercati Emea, nella lista di maggioranza che fa capo al fondo Elliott, e Marella Moretti, responsabile della finanza di Fca Francia, eletta nella lista di Vivendi. A far compagnia ad Altavilla, c' è anche Luigi Gubitosi, illustre ex di Fiat Group dove, tra il 1986 e il luglio 2005, ha ricoperto importanti incarichi, tra cui quello di cfo. Altavilla con Elliott, tra l' altro azionista pesante di Hyundai, per restare nell' ambito automotive, e Moretti con Vincent Bolloré. E se per i due manager fosse una sorta di prova generale per futuri nuovi incarichi al Lingotto? (PBon)