Fabrizio Patania per il Corriere dello Sport
ROBERTO MANCINI
Buongiorno Italia, prendendo in prestito un titolo indovinato per raccontare il debutto del centrale del Toro, bravo a impostare e abile nel corpo a corpo, come gli ha insegnato Juric e pretende Mancini, abituato alle marcature tradizionali. Frattesi è un potenziale top player, non solo perché possiede una corsa infinita e sta alzando la qualità delle giocate: viaggia alla media di due o tre occasioni a partita, i 7 gol realizzati con il Sassuolo nell’ultimo campionato possono diventare 12 o 13 in una big di Serie A. Dimarco si era preso la Nazionale a settembre, quando avevamo schienato Inghilterra e Ungheria con la sua corsa e i guizzi di Raspadori.
RIPARTENZA. Se il terzo posto di Enschede è un nuovo inizio lo scopriremo rituffandoci nel cammino verso Euro24. Il 9 settembre la Macedonia ci aspetta a Skopje, il 12 a San Siro ospiteremo l’Ucraina. Con l’Inghilterra in fuga, è in ballo il secondo posto. Passano le prime due e sarebbe un fallimento ricorrere alla scappatoia dei play off, a cui saremmo qualificati di diritto attraverso la Nations. C’è un motivo in più di rivalsa. Diciotto mesi dopo la debacle di Palermo, ci potremo liberare (cancellare mai) del fantasma di Trajkovski. Due partite da vincere, ripartendo bene su un campo non facile, con l’entusiasmo dei giovani e l’esperienza della vecchia guardia. Un mix ci dovrà accompagnare in Germania.
roberto mancini
GIGIO E I CAPITANI. La fascia consegnata da Verratti a Donnarumma per la finalina con l’Olanda è un segnale verso il futuro. Occhio. Mancini non scarica nessuno. Bonucci non si arrende. Il campo deciderà se è ancora da Nazionale o meno. Giocando con continuità nella Juve guadagnerebbe la convocazione in Germania. Dipenderà dal rendimento. A settembre, se avrà iniziato bene la stagione, forse sarà nel gruppo, allargato a 28-30 nomi. Acerbi leader. Più Toloi, Bastoni e Buongiorno. Rivedremo Scalvini. Gatti e Baschirotto sono due combattenti, può entrare Casale.
Mancini cerca un’alternativa a Di Lorenzo. Dietro Dimarco, se Spinazzola non fosse al top, ci sarebbero Parisi e Udogie. Il collegamento con l’Under 21, avviato con i prestiti di Tonali e Scalvini per l’Europeo, potrebbe diventare più diretto e intenso dopo l’estate. Mancini si era lanciato con entusiasmo nel progetto degli stage di Coverciano un anno fa: non lascia l’Italia, non si è stancato, anzi il contrario. La supervisione del principale serbatoio della Nazionale lo aiuterebbe nel suo lavoro di ricostruzione.
ROBERTO MANCINI
EQUILIBRIO. Per ora sta scoprendo una nuova ricchezza a centrocampo. La scoperta di Frattesi, il ritorno di Tonali, la certezza Barelli. Tre numeri 8 di altissimo livello, a cui aggiungere Cristante (interdizione), Pessina (per lduttilità), Pellegrini (assist). Il ct valuterà la concorrenza per Verratti, non più titolare fisso, ma oggi cerca un regista che possa dare il cambio a Jorginho. Siamo pieni di mezze ali, non di playmaker. Tonali è completo, ma strappo e movimento sono le sue prerogative, sarebbe frenato al centro. Mancini preferisce Cristante davanti alla difesa e non trascurerà Locatelli. Sul 4-3-3 non ci piove.
PUNTE. Davanti Retegui dovrà crescere e sgomitare. Il futuro può essere suo, come di Scamacca, sulla via del recupero e atteso dal ct. L’oriundo, nel parco attaccanti, ha preso il posto di Belotti. Raspadori è una certezza. Immobile si è messo a disposizione della Nazionale e Mancini continuerà a chiamarlo sino a che ne avrà bisogno. Oggi è ancora il miglior centravanti italiano su piazza.
roberto mancini