Marco Imarisio per il "Corriere della Sera"
Fiori alla Funivia di Stresa
«In forma modesta e privata si è inaugurata l'opera grandiosa che fu sogno accarezzato di molti anni, coll'intervento di molti giornalisti e albergatori, gentilmente invitati dalla Società Ferrovie del Mottarone».
la vecchia ferrovia stresa mottarone
Non ci furono cerimonie, per motivi di sicurezza. L'edizione di martedì 11 luglio del 1911 del Verbania se ne dispiace. «Ci affrettiamo a dire che questa ardita ferrovia ormai entrata in attività di servizio non mancherà di ottenere quella maggiore celebrazione che il consenso unanime del pubblico concede alle opere che sono grandi e belle per virtù proprie».
il trenino di stresa mottarone
Era la Belle époque. Il piccolo borgo di Stresa aveva già dismesso la sua vocazione agricola per diventare la perla del lago Maggiore, meta preferita di scrittori, viaggiatori e reali.
La nascita della ferrovia elettrica a cremagliera congiungeva il paese alla vetta del Mottarone che già a quel tempo era soprannominato la vetta dei milanesi. Ce ne sarebbero di storie da raccontare. A volerle cercare, sono dentro un bel libro celebrativo delle edizioni Scenari pubblicato per il centenario, «dal trenino alla funivia, attraverso le vicende di storiche famiglie imprenditoriali impegnate nel settore trasporti e ospitalità».
funivia Stresa Mottarone
L'autore, nonché committente dell'opera, è Gigi Nerini, attuale gestore della società che da sempre ha in gestione la funivia, tramite una società che anche nella denominazione discende da quella originaria.
il gestore luigi gigi nerini
La sua famiglia è la più recente nell'albero genealogico che conduce all'attuale infrastruttura. Il padre Mario gestisce gli ultimi anni del treno a cremagliera, dal 1959 fino al 13 maggio 1963, quando cessa l'attività per mancanza di sicurezza dovuta a «eccessiva anzianità», come riporta anche il Corriere della Sera di quel giorno.
funivia di stresa
A sostituirla è il servizio di autobus della Società Autoservizi Nerini. Quando il 29 agosto 1970, «con una cerimonia semplice e ben riuscita alla presenza dell'onorevole Oscar Luigi Scalfaro», viene inaugurata la nuova funivia, la gestione «economica e funzionale» dell'impianto bifune, diviso in due tronconi, viene affidata ai Nerini, che la conservano fino a oggi. Anzi, fino al 31 dicembre 2028, come si legge nel testo dell ultima concessione, stipulata nel 2015, che fissa una durata di tredici anni.
LA SINDACA DI STRESA MARCELLA SEVERINO
Esiste un gestore ormai storico, ma non si capisce ancora bene a chi appartiene quella funivia. E quindi, bisogna mettere da parte le disquisizioni storiche per addentrarsi in un groviglio burocratico.
A cominciare dalla legge regionale del 21 marzo 1997 con la quale il Piemonte trasferisce al Comune di Stresa la proprietà degli impianti ed attrezzature della funivia «al fine di consentire la realizzazione degli occorrenti interventi di manutenzione straordinaria e di messa in sicurezza degli impianti», per i quali contribuisce con uno stanziamento di tre miliardi di vecchie lire. Tutto chiaro.
alberto cirio
Peccato che quella legge non venga mai trascritta in atti, con i passaggi notarili necessari. Il Comune di Stresa si comporta comunque da padrone, decidendo il periodico rinnovo della concessione a Nerini.
MARCELLA SEVERINO sindacA DI STRESA
Passano gli anni. Gli standard dell'Unione Europea impongono adeguamenti in materia di sicurezza. Il concessionario della funivia non ha la funivia come occupazione principale. Gigi Nerini sviluppa altre attività turistiche che ci girano intorno. Apre Alpyland, la slittovia del Mottarone e un ristorante alla stazione intermedia, prende in gestione dal Comune il giardino botanico Alpinia, realizza una seggiovia panoramica, sempre sulla vetta della montagna.
MARCELLA SEVERINO
Non è un impero. Sono attività che fanno da corollario alla gestione dei grandi hotel di Stresa, di proprietà delle famiglie e delle società che comandano nel lungolago.
La funivia invecchia in fretta. Nel 2009 la manutenzione diventa ancora straordinaria. Nasce addirittura un comitato, fioriscono le petizioni per accelerare i tempi dei lavori di ammodernamento, nel frattempo diventati obbligatori per legge.
IL SISTEMA DI SICUREZZA DELLA FUNIVIA
Nel 2011, il Comune di Stresa chiede alla Regione di riprendere la proprietà dell'impianto, ma continua di fatto ad amministrare i rapporti con il gestore. A maggio di quell'anno la Regione elabora un progetto definitivo da 3.301.029 euro, con la promessa di metterci la metà della somma necessaria. Nessun altro si fa avanti.
La funivia del Mottarone
La funivia chiude per la prima volta nel 2013 per la sostituzione delle pulegge e delle funi, interventi che si erano resi necessari dopo che i pezzi erano risultati usurati durante un'ispezione. Ma non basta. A ottobre del 2014 nuova chiusura, mentre intanto la concessione è scaduta da un anno.
incidente funivia stresa mottarone 2
Dopo quasi due anni di fermo, la funivia torna in attività il 13 agosto 2016. La gara d'appalto, intanto, è salita fino a 4,4 milioni di euro. Regione e Comune garantiscono per 3,4 milioni. Il resto deve metterlo la nuova società che gestirà l'impianto, nata dal sodalizio tra le Ferrovie del Mottarone di Nerini e la Leitner di Bolzano, fornitrice delle funi.
funivia stresa mottarone 9
La Regione Piemonte fa un comunicato per dire che non ne vuole più sapere, ora dipende tutto dal Comune di Stresa, il quale con la nuova concessione garantisce ai gestori un finanziamento annuale di 143.000 euro in cambio di un versamento di seimila euro per l'utilizzo di alcune sue strutture nella piazzola di arrivo in vetta al Mottarone.
Adesso diventa importante stabilire chi è il vero proprietario della funivia. Potrebbe essere un dettaglio utile. Anche per capire le vere cause del disastro.