1 - BRACCIO DI FERRO CON IL FISCO
Luca Dondoni per “La Stampa”
TIZIANO FERRO
Da anni ha lasciato l’Italia per trasferirsi in pianta stabile a Los Angeles. Ma c’è qualcuno che ha continuato a scrivergli con una certa assiduità: l’Agenzia delle Entrate. Tiziano Ferro è di nuovo alle prese con la guerra che va ormai avanti da anni con il fisco.
L'ultima battaglia è stata persa: il tribunale di Latina ha convalidato l'esecuzione esattoriale del fisco nei confronti del cantante per 9 milioni di euro. Società destinataria del pignoramento è la Tzn Srl, società che fa capo al cantante di Sere nere che tra il 2006 e il 2008, quando Tiziano risiedeva in Gran Bretagna, avrebbe omesso di versare delle tasse Irpef, Irap e Iva per somme che oggi hanno maturato la richiesta milionaria.
agenzia entrate
In pratica, gli si contestava di aver preso la residenza nel Regno Unito, a Manchester soltanto per poter godere di un regime fiscale più benevolo. Assolto da ogni accusa sul fronte penale, restava il fronte tributario: e il contenzioso con l'erario si era concluso con la condanna di Ferro a risarcire il fisco, che aveva monitorato con dovizia tutte le somme spostate e le spese sostenute per viaggi, documentando la presenza dell'artista anche ai concerti e in tv.
tiziano ferro 9
Una decisione divenuta definitiva dopo il pronunciamento della Cassazione in cui i giudici sostenevano pure che era giusto infliggere sanzioni più pesanti a un personaggio famoso che, molto più di tutti gli altri, ha modo (e mezzi) di informarsi su cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.
E cioè «in possesso – scrissero ai tempi i giudici – degli strumenti necessari per valutare la giustezza di un determinato comportamento, il quale, essendo la sua condotta "pubblica" , ha, rispetto ad altri contribuenti, "maggiormente l'onere di una condotta etica"». Il cantante, che a Los Angeles vive con il marito Victor e ora anche con i due bambini che hanno adottato, ha sempre sostenuto che la sua residenza nel Regno Unito non fosse affatto una farsa, che anzi allontanarsi da Latina era un fatto profondamente legato alle difficoltà a vivere pubblicamente la sua omosessualità.
sophia loren in carcere
Se sul fronte penale ha avuto ragione e ne è uscito pienamente assolto, sul fronte tributario i giudici hanno invece continuato a contestargli «la natura dolosa del comportamento». Fino alla puntata, di cui si è saputo ieri: la richiesta della sospensione del pignoramento delle somme da parte dei legali della Tzn Srl, respinta dal tribunale di Latina. Ma non è detto che sia l'ultima puntata.
2 - CONTRIBUTI FANTASMA E RESIDENZE FITTIZIE QUANDO L’ERARIO BUSSA A CASA DEI VIP
Maria Corbi per “La Stampa”
sophia loren in carcere
Il tormentato rapporto tra le tasse e gli italiani non risparmia certo i vip. Anzi. E i giudici della Cassazione con riferimento al «caso» Tiziano Ferro hanno sottolineato come chi «ha un elevato livello economico e culturale, avrebbe dovuto avere un comportamento più etico».
E chi ha orecchie per intendere intenda. Oltre alla pop star di Ti scatterò una foto sul red carpet «fisco me ne infischio» troviamo una folla di star nostrane. In molti hanno chiarito, altri hanno patteggiato, o sono stati condannati.
L'unica ad aver affrontato il carcere però è stata Sophia Loren che nel 1982 venne condotta al penitenziario di Caserta, mettendo fine così a un lungo «esilio» negli Usa. La famiglia e il lavoro in Italia imponevano quella scelta. Di quei 17 giorni dietro le sbarre Sophia ricorda soprattutto la porta della cella che si chiude: «Quel tonfo che fa male quando sai di non avere le chiavi».
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Una vicenda che si è trascinata per 40 an-ni ed è finta con una assoluzione e le «scuse» della Cassazione: non sarebbe dovuta andare in carcere. Le responsabilità fiscali attribuite al suo commercialista. E non è certo stato l'unico professionista ad essere coinvolto nelle cartelle esattoriali dei clienti.
Mara Venier nel 1993 ha rimesso i suoi debiti per una cifra pari a 162 milioni di lire. «Sì, mi ha truffata, derubata, derisa, ingannata», ha spiegato la conduttrice. «E adesso, per evitare il peggio, ho dovuto pagare di corsa anche il condono... tutto questo perché uno si fida del proprio commercialista e non immagina che al posto di versare l'Iva o l'Irpef, intasca gli assegni senza dire nulla».
valentino rossi 10
Nel 1996, Anna Oxa dovette pagare una multa di un milione e 250 mila lire su compensi per sponsorizzazioni ricevuti in nero. Ha patteggiato Gianna Nannini accusata di aver evaso circa 4 milioni di euro tra il 2007 e il 2012 avendo fatto confluire i suoi guadagni in società costituite in Stati con regimi fiscali più «benevoli».
gianna nannini
Nello sport la lista è lunga. Valentino Rossi, nove volte campione del mondo, nel 2007, si è visto contestare la residenza «fittizia» a Londra, al fine di evitare il pagamento dei tributi in Italia. Qualche anno fa ha chiuso il contenzioso (si parla di 60 milioni di euro). «Brutta vicenda - ha commentato il campione- ero in una ragnatela da cui non potevo uscire, però ho pagato ed è iniziata una nuova vita».
EZIO GREGGIO
Il gruppo di vip «furbetti» che cerca di abbassare le aliquote costituendo società di diritto estero o emigrando la residenza è nutrito. Ma in pochi sfuggono alla lente dei Bond del fisco. Ezio Greggio sette anni fa ha concluso la sua «cartella» con un assegno di 45 mila euro senza menzione nel casella-rio penale. Anche qui per imposte non versate da una società irlandese che gestiva i suoi diritti. Oggi ci tiene a chiarire che riga dritto.
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Nel 2000 toccò a Pavarotti, anche per lui chiusura della vicenda con un versamento di 25 miliardi li lire, alle casse dello Stato Aveva trasferito il suo domicilio a Monaco ma secondo gli agenti del Fisco molte delle sue attività si svolgevano in Italia. Stessa sorte per Giancarlo Fisichella: il suo trasferimento a Montecarlo tra il 1998 e il 2002 sarebbe stato solo un escamotage.
Cartella esattoriale che ammontava a 17, 2 milioni di euro. Cifra ridotta a 3, 8 milioni dopo l'accordo. Nel gruppo degli emigranti di lusso a Montecarlo anche Rosanna Lambertucci e Katia Ricciarelli. Una residenza nel paradiso fiscale poco credibile per gli esattori italiani, anche per loro cartella, multa e accordo.
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Poi c'è il caso Briatore per la vicenda legata al noleggio dello Yacht Force Blue. «Nel Maggio 2010, ha raccontato l'imprenditore su Instagram a fine gennaio di quest'anno, la Guardia di Finanza mi ha sequestrato la barca e sui media di tutto il mondo usciva la notizia che ero un evasore fiscale. Oggi, dopo 12 anni e 6 processi, si è finalmente accertata la mia innocenza».
Revocata anche la confisca dell'imbarcazione. Peccato che fosse già stata venduta all'asta dallo Stato senza attendere la sentenza definitiva. Il compratore è Bernie Ecclestone, grande amico di Briatore. Ma questa è un'altra storia.
sophia loren by ron galella sophia loren in carcere agenzie delle entrate sophia loren in carcere