Estratto dell’articolo di Alessandra Ghisleri per “la Stampa”
MAGISTRATI
I conflitti tra magistratura e politica in Italia derivano da una tensione che si può definire storica tra i poteri dello Stato: da una parte la magistratura deve essere indipendente, dall'altra la politica ha un ruolo nelle nomine e nelle riforme. Una questione che, oltre a creare tensioni profonde tra il potere giudiziario e quello politico (esecutivo e legislativo), ha generato incertezza tra i cittadini e anche tra le istituzioni stesse, a cominciare dal Quirinale che, spesso, si è trovato coinvolto in pesanti conflitti che riguardavano le prerogative del governo e l'autonomia della magistratura.
SONDAGGIO EUROMEDIA SU ITALIANI E MAGISTRATI - LA STAMPA
[…] Questi scontri, che sono molteplici e su diversi livelli, riflettono spesso anche tensioni profonde sulle modalità di interpretare e applicare le leggi, nonché su chi detiene il potere decisionale rispetto a questioni che gli elettori considerano critiche come, nel caso dei centri di accoglienza in Albania, l'immigrazione e i diritti civili.
Nelle ultime settimane, infatti, questi temi si sono intrecciati a seguito di alcune sentenze di tribunali italiani che hanno sospeso i trasferimenti di diversi migranti nel centro albanese di Gjader. Una decisione che non è stata condivisa dalla maggioranza della popolazione italiana (50,3%) e sostenuta invece da un cittadino su 3 (28,9%).
Tra l'elettorato del Partito Democratico e Avs (Alleanza verdi e Sinistra) la sospensione della convalida dei trattenimenti nel centro albanese supera ampiamente il 70%. Tra le file di Azione e Italia Viva emerge una mancanza di indirizzo politico e una generale reticenza a rispondere: entrambi, infatti, registrano più del 40% tra coloro che non sanno o non desiderano rispondere.
giorgia meloni - migranti albania - vignetta altan
Il 45,5% del campione intervistato da Euromedia Research in un sondaggio pubblicato nella trasmissione Porta a Porta di Rai 1, ritiene che queste decisioni della magistratura siano applicate volontariamente per una condotta politica contro il governo, mentre il 38.4% è convinto che sia stata un'azione prettamente giuridica.
Sotto questi aspetti l'elettorato si divide nettamente su due barricate contrapposte tra sostenitori di partiti di maggioranza e di opposizione. Considerando questo scenario e il contesto di questi fatti, poco meno della metà della popolazione italiana (46,5%) ritiene giusto un ricorso in Cassazione da parte del governo contro queste sentenze che respingono i trasferimenti di alcuni migranti nei centri di trattamento e di permanenza in Albania.
Da questo sondaggio emerge come alcuni italiani percepiscono che la magistratura, pur essendo indipendente, sia influenzata dalla politica. In particolare, ci sono stati casi mediatici in cui i magistrati sono stati accusati di essere troppo vicini o di avere un'agenda politica, soprattutto nelle inchieste che coinvolgono personaggi politici o istituzionali. Tutte queste inchieste hanno avuto un impatto profondo sull'immagine della magistratura, suscitando anche dubbi sul suo atteggiamento nei confronti delle forze politiche. È evidente che anche questa vicenda, come molte altre, mostra aspetti difficilmente comprensibili dalla pubblica opinione che, in maggioranza, non possiede competenze giuridiche adeguate in grado di poter esprimere con piena consapevolezza un parere proprio e non solo un giudizio politico.
MAGISTRATI
Di sicuro alcuni casi di errori giudiziari - come condanne sbagliate o processi annullati-, anche le sentenze come quella del caso Eni-Nigeria, dove sono stati condannati i due magistrati milanesi per aver omesso tutti gli atti a favore della difesa favorendo e consegnando solo le prove a sostegno delle loro accuse, minano fortemente la fiducia nell'indipendenza e nell'imparzialità del sistema giudiziario.
Di certo il grande successo dei libri-confessione di Luca Palamara ha posto sotto la lente di ingrandimento l'intero sistema diventando un argomento di discussione. Anche «da bar». Oggi l'indice di fiducia della magistratura è al 31,2% il che significa che i 2/3 del Paese esprimono un giudizio molto severo su un pilastro fondamentale delle nostre Istituzioni.
centro migranti DI GJADER IN ALBANIA
La percezione che alcune indagini siano condotte in modo superficiale o che certe cause vengano «trascurate» porta ad avere dubbi sul fatto che la giustizia possa raggiungere la verità o punisca adeguatamente i colpevoli.
Il sistema appare lento, inefficace, talvolta eccessivamente complicato e non sempre in grado di offrire risposte concrete alle esigenze dei cittadini. Oggi con la vicenda dell'Albania ancora in sospeso e alcune cause giudiziarie legate all'attività di alcuni ministri del governo, tutto fa immaginare che - purtroppo - lo scontro che divide l'Italia dai tempi di Tangentopoli sia solo all'inizio.
i primi migranti arrivati nel centro di prima accoglienza di Shengjin