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    TOGHE ROTTE - PAREGGIO DAGO-ANNUNCIATO AL CSM NELLO SCONTRO ROBLEDO-BRUTI – CON L’INTERVENTO DI RE GIORGIO, IL PROCURATORE CAPO DI MILANO SI SALVA DA CENSURE – E VIETTI CIVETTA: “DA EDMONDO COMPORTAMENTO CORRETTO”


     
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    1. SCONTRO BRUTI-ROBLEDO IL PLENUM ARCHIVIA MA IL CASO NON È CHIUSO

    Gio. Bia per ‘Il Corriere della Sera’

     

    MICHELE VIETTI E GIORGIO NAPOLITANO AL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA MICHELE VIETTI E GIORGIO NAPOLITANO AL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA

    Il voto è andato come previsto. Il Consiglio superiore della magistratura ha archiviato le pratiche relative allo scontro interno alla Procura di Milano tra il capo Edmondo Bruti Liberati e uno dei suoi vice, Alfredo Robledo, con una composita ma larga maggioranza. A favore delle due relazioni che hanno «assolto» in primo luogo il procuratore e in buona misura anche l’aggiunto che lo accusava hanno votato 16 consiglieri: i due gruppi compatti del centro-sinistra giudiziario (Unità per la costituzione e Area), l’indipendente Paolo Corder, il vicepresidente Michele Vietti, i laici di centro-destra (con l’eccezione di Nicolò Zanon e Ettore Albertoni) e quello indicato dal Pd Glauco Giostra. 

     

    Nei due documenti approvati resta qualche accenno critico nei confronti di Bruti sul piano organizzativo, e per questo sono stati trasmessi alla commissione competente per l’assegnazione degli incarichi direttivi e semidirettivi che dovrà pronunciarsi sull’eventuale riconferma di Bruti per il prossimo quadriennio, nonché di Robledo quando si discuterà del suo eventuale rinnovo. 

    Michele Vietti Michele Vietti

     

    Atti inviati, per alcuni aspetti diversi dal cosiddetto «caso Ruby» anche ai titolari dell’azione disciplinare, sia per «bruti che per Robledo. In ogni caso, in entrambe le relazioni si sottolinea ripetutamente quel che ha rilevato il procuratore generale Manlio Minale, e cioè che nell’ufficio guidato da Bruti «le indagini sono sempre state svolte, e bene, in tutti i procedimenti, con grande impegno, compiutamente e in tempi più che ragionevoli, in alcuni casi addirittura rapidi».

    È ciò che si premura di sottolineare, a conclusione del lavori, lo stesso vicepresidente dell’organo di autogoverno: «Da questo dibattito è venuto l’unanime riconoscimento che l’operato del procuratore della Repubblica non ha nuociuto né all’efficienza, né alla celerità delle indagini». 

     

    A conferma del peso avuto dal richiamo del capo dello Stato (che è anche presidente del Csm) in una lettera a lui inviata e in seguito alla quale sono state corrette alcune considerazioni critiche sull’operato di Bruti contenute nelle relazioni, Vietti aggiunge che le conclusioni «mi sembrano rispettose delle indicazioni del presidente della Repubblica e della sensibilità della grande maggioranza dei consiglieri».

    a sinistra il procuratore aggiunto di milano alfredo robledo, a destra il procuratore capo edmondo bruti liberati a sinistra il procuratore aggiunto di milano alfredo robledo, a destra il procuratore capo edmondo bruti liberati

    Tuttavia nel lunghissimo dibattito che ha occupato ben tre sedute del plenum , non sono mancati i rilievi critici sia verso Bruti sia verso il suo accusatore Robledo. In particolare dai quattro componenti (tre di Magistratura indipendente, e il «laico» Albertoni) che hanno votato a favore del documento redatto dal consigliere Angelo Racanelli in cui si disegnava «il quadro di un procuratore che ha esercitato le sue funzioni in modo non pienamente conforme al modello risultante dalla normativa», quindi in maniera eccessivamente gerarchica, e dai due (l’indipendente Aniello Nappi e il «laico» Zanon) che dal fronte opposto ipotizzavano il trasferimento d’ufficio per Robledo, reo di aver ostacolato l’esercizio delle legittime prerogative da parte del capo dell’ufficio.

    Vietti si dice fiducioso sulla possibilità che il clima alla Procura di Milano torni sereno, anche perché — dice — in seno al Csm «è prevalsa una visione equilibrata tra chi accentuava il carattere gerarchico delle Procure ed una che invece lo attenuava». 

     

    alfredo robledo e edmondo bruti liberati alfredo robledo e edmondo bruti liberati

    Ma anche tra chi ha votato a favore di questa soluzione, il consigliere di Unicost Riccardo Fuzio ha voluto ricordare «alcune problematicità sul piano organizzativo» all’interno dell’ufficio milanese, mentre Vittorio Borraccetti (di Area) ha ricordato i danni fatti all’immagine di una Procura efficiente e in trincea come quella guidata da Bruti: «Il documento che votiamo oggi è l’unica possibilità che abbiamo per provare a porre qualche rimedio».

    2. MICHELE VIETTI:“DA EDMONDO COMPORTAMENTO CORRETTO COSÌ HA VINTO LA PROCURA DI MILANO”

     

    Liana Milella per "La Repubblica"

     

    Chi ha vinto tra Bruti e Robledo? «Ha vinto la procura di Milano, che esce dalla vicenda rafforzata nella sua autorevolezza e senza che l’accaduto abbia scalfito l’efficacia della sua azione ». Da che parte sta Napolitano? «Il presidente sta al Quirinale, e da lì sapientemente esercita le funzioni di presidente del Csm con la prudenza e la determinazione che da sempre contraddistinguono il suo operato». 

     

    sede csm consiglio superiore della magistratura sede csm consiglio superiore della magistratura

    Da domani i procuratori italiani saranno più o meno liberi di decidere? «La visione delle procure come caserme è caricaturale. La libertà di azione dei sostituti non è in discussione, ma non può diventare anarchia». E il Csm, alla fine del suo mandato, farà qualcosa contro Berlusconi che parla di una magistratura «irresponsabile e incontrollabile? «Il Csm si occupa del governo dei magistrati. Da molto tempo abbiamo smesso di inseguirlo sul terreno della polemica ». È un Michele Vietti a tutto campo quello che, appena finito il plenum, risponde alle domande di Repubblica.

     

    Archiviazione. Il Csm ha deciso o non ha deciso sulla lite?

    Consiglio Superiore della Magistratura Consiglio Superiore della Magistratura

    «Il Csm doveva fare due accertamenti. Il primo sulla sussistenza degli estremi per trasferire d’ufficio i protagonisti della polemica. Il secondo sulle eventuali carenze organizzative del procuratore nella gestione dell’ufficio. 

     

    L’incompatibilità ambientale e funzionale presuppone la perdita di imparzialità e d’indipendenza da parte del magistrato che non potrebbe più esercitare le sue funzioni in quella sede. La prima commissione ha escluso che i fatti denunciati nell’esposto di Robledo potessero integrare queste condizioni a carico di Bruti. La settima ha sottolineato i problemi gestionali rimettendone la valutazione alla commissione uffici direttivi».

     

    Un momento. Si archivia, ma si mandano carte alla disciplinare. Non è un modo per andare avanti lo stesso?

    «Il nostro regolamento prevede che quando una commissione rileva fatti astrattamente suscettibili di valutazione in sede disciplinare si debbano informare i titolari dell’azione. Spetterà perciò al pg della Cassazione e al Guardasigilli accertare se nel comportamento dei protagonisti siano ravvisabili illeciti disciplinari».

     

    Dopo questa storia Bruti sarà confermato procuratore?

    «Non ho la sfera di cristallo, ma fossi in Bruti mi preoccuperei più del pensionamento anticipato di Renzi che della sua conferma nell’incarico da parte del Csm...».

     

    Napolitano non gli ha dato una mano a restare?

    «Il Capo dello Stato non tifa per nessuno. In questa vicenda la sua preoccupazione rispondeva alla sola esigenza di rispettare la riforma dell’ordinamento giudiziario in materia di uffici requirenti. 

    Tribunale di Milano Tribunale di Milano

     

    Il procuratore, nel nuovo sistema, ha l’esclusiva responsabilità dell’azione penale e i conseguenti poteri di organizzazione del suo ufficio in una logica di ragionevolezza ed efficienza. Non si tratta di fare il bello e il cattivo tempo, ma di prendersi la responsabilità di fare le “previsioni del tempo”».

     

    Perché non ha reso pubblica la sua lettera? Hanno accusato lui, e lei, di opacità. Ne valeva la pena?

    «Napolitano ha ritenuto di scrivermi personalmente, sottoponendomi considerazioni che dovevano guidarmi nel mio ruolo di presidente dell’assemblea plenaria in occasione di questa delicata discussione. 

     

    Non si trattava di un’esternazione “urbi et orbi”, perché le modalità di comunicazione sarebbero state ben diverse. Ho fatto tesoro del contenuto e ho mantenuto la missiva riservata e, allo stato, non ostensibile. Chi parla di “opacità” forzato la polemica oltre il limite».

     

    L’immagine della procura più esposta d’Italia, alla vigilia di decisioni importanti come su Ruby, non esce danneggiata? Berlusconi potrebbe approfittarne?

    Alfredo Robledo Alfredo Robledo

    «Capisco che ai non addetti ai lavori possa sembrare che la montagna abbia partorito il topolino. Tuttavia il Csm ha le sue procedure e i suoi tempi. Le conclusioni hanno evidenziato l’insussistenza di pregiudizi nella conduzione delle indagini. Questo è quello che conta».

     

    Ci potrebbero essere conseguenze sui processi?

    «Tutte le questioni in ballo non hanno rilievo processuale e dunque non possono avere ricadute sui procedimenti in corso».

     

    Ha visto l’uscita di Berlusconi a Napoli?

    «La sua opinione sui giudici è risaputa. Nonostante resti inaccettabile nella sua mancanza di rispetto, non è più notizia».

    EDMONDO BRUTI LIBERATI EDMONDO BRUTI LIBERATI

     

    Un affidato ai servizi sociali si può comportare così?

    «Le modalità dell’affidamento in prova e del ravvedimento sono di competenza della magistratura di sorveglianza».

     

    Si è chiesto chi e cosa c’è, se c’è, dietro Robledo?

    «Non sono un dietrologo e mi accontento di quello che il Csm ha constatato esserci “davanti”».

     

    Va punito per le carte segrete inviate al Csm?

    «Lo decideranno i titolari dell’azione disciplinare cui spetta promuoverla o meno. Il Csm farà il giudice se e quando gli sarà chiesto».

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