Matteo Persivale per il "Corriere della Sera"
tom brady
La bellezza spietata del suo gioco è irrefrenabile come la lunga marcia dal campetto del liceo Junípero Serra di San Mateo (California) al settimo Superbowl stravinto a 43 anni e mezzo l' altra notte al Raymond James Stadium di Tampa (Florida), Tom Brady l' invincibile, la macchina da titoli, Brady che sgrida i compagni che piangono, che entra allo stadio unico senza maschera ignorando tifosi telecamere e buone pratiche anti-Covid, «io sono Tom Brady e voi no» gli si legge nello sguardo alla Clint Eastwood dei bei tempi, Brady con la moglie top model, l' avversario di un tempo - Peyton Manning - ormai pensionato mentre lui continua a vincere, chissà per quanto ancora.
BRADY
Brady quarterback del settimo sigillo sulla sua grandezza assoluta, immune dagli acciacchi inevitabili per compagni di squadra di 15 anni più giovani di lui, immune evidentemente anche dal coronavirus visto che è riuscito in un' altra impresa incredibile, far sembrare modesto Zlatan Ibrahimovic che al contrario di Brady ha partecipato al lodevole spot «con il virus non si scherza, metti la mascherina».
Brady ha giocato per vent' anni nei New England Patriots, poi ha cambiato maglia e ha condotto la sua nuova squadra, i Tampa Bay Buccaneers, alla vittoria contro i Kansas City Chiefs campioni in carica, 31-9 per far vedere che non ci sono dubbi, che il più forte di tutti i tempi è lui, «goat», il più grande, sei titoli con i Pats e ora la vittoria in Florida, più forte dell' età e della pandemia e dei dubbi di un sistema che dava parte del merito al famoso «programma» dei Patriots, al coach, all' inerzia di una squadra ai limiti della perfezione.
tom brady
Il Superbowl dell' altra notte, come a volte succede nello sport agli appuntamenti con la Storia, è stato deludente, partita bruttina se non brutta, niente di speciale come il concerto dell' intervallo nel quale c' era The Weeknd idolo r&b mentre una volta (2007) c' era Prince in palandrana viola e tacchi a spillo sotto il diluvio.
Brady dimostra che tutto cambia ma vince ancora lui, e il suo genio sta nel farlo sembrare inevitabile. Vincente a tutti i costi, contro l' età, la statistica, la logica.
I giornalisti sportivi americani ne studiano la dieta «antinfiammatoria e alcalina», riassunta così dal suo nutrizionista: «Niente zucchero bianco. Niente farina bianca.
Niente glutammato. Olio d' oliva crudo. Per cucinare, solo olio di cocco. Solo sale rosa dell' Himalaya. Niente peperoni, funghi o melanzane. I pomodori, forse, una volta al mese. Niente caffè. Niente caffeina. Niente latticini.
Niente frutta, qualche banana in un frullato».
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Un giornalista suo coetaneo della Cbs si è immolato, l' ha provata, e ha spiegato al pubblico: «Ho accusato problemi di meteorismo e sono ingrassato di un chilogrammo», niente Superbowl per lui.
Brady più forte anche delle vicissitudini affettive, dà un bel segnale di unità familiare perché allo stadio a fare il tifo in favore di telecamera c' erano la moglie Gisele Bundchen, modella, e tifava anche l' ex compagna Bridget Moynihan con la quale ha avuto un figlio ora 13enne.
Ha vinto contro lo scandalo della partita in cui lanciava palloni sgonfiati a arte nella finale di conference 2014 con successiva squalifica e multa, tuttora un duello rusticano tra tifosi Nfl che fa sembrare il mitologico gol di Turone italiano un dibattito di Oxford.
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Non lo tocca l' antipatia di metà America per la sua amicizia con Donald Trump, tanto lui al contrario dell' ex presidente continua a vincere e chi vince ha sempre ragione, anche quando perde occasionalmente (due volte contro Eli Manning, fratello sfigato dello storico rivale Peyton, perché a volte lo sport sa essere più strano della vita).
Sette titoli attraverso tre decenni (record), giocatore più anziano (record), nessuna squadra ha mai vinto sette titoli e lui da solo lo ha fatto (record), impallinando un primato dopo l' altro. Qualche minuto dopo la fine della partita, sul podio, ha detto semplicemente, senza arroganza, vagamente gelido, «we' re coming back», ci vediamo l' anno prossimo, perché appena vinto il settimo titolo sta già pensando all' ottavo. Come un cyborg, il Terminator della Nfl, al punto che la precisione musicale, assoluta, beethoveniana, del suo gioco a volte passa in secondo piano. Il football è la sua sinfonia.
TOM BRADY E GISELE BUNDCHEN TOM BRADY E GISELE BUNDCHEN tom brady tom brady gisele bundchen tom brady gisele bundchen tom brady gisele bundchen bacio super bowl brady 4 tom brady tom brady 2