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    “HO SENTITO BUSSARE ALLA PORTA E, CREDENDO FOSSE UN ALTRO STUDENTE, HO APERTO” – UNA STUDENTESSA FUORI SEDE DI 23 ANNI È STATA AGGREDITA E VIOLENTATA ALL’INTERNO DI UNA RESIDENZA UNIVERSITARIA, A TORINO. ERA NELLA SUA STANZA, QUANDO UN RAGAZZO DI ORIGINI AFRICANE HA FATTO IRRUZIONE, COLPENDOLA ALLA TESTA, E POI HA ABUSATO DI LEI. COM’È POSSIBILE CHE NESSUNO SI SIA ACCORTO DELLA PRESENZA DI UN ESTRANEO NELLA PALAZZINA UNIVERSITARIA?


     
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    Massimiliano Peggio per www.lastampa.it

     

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    Una ragazza di 23 anni, studentessa fuori sede, è stata aggredita e violentata all’interno della residenza universitaria di via Borsellino, alle spalle del Politecnico. Il fatto è accaduto nella notte: sul caso stanno indagando gli investigatori della Squadra Mobile. La studentessa, stando alle prime ricostruzioni, era nella sua stanza, quando poco dopo la mezzanotte ha fatto irruzione un ragazzo di origini africane.

     

    L’uomo l’ha colpita alla testa, provocandole un trauma cranico, e poi ha abusato di lei. Soccorsa da un’équipe del 118, dopo che altri inquilini della residenza universitaria avevano chiamato il numero di emergenza, è stata portata all’ospedale Sant’Anna per gli accertamenti legati alla violenza sessuale e poi alle Molinette, per le lesioni subite alla testa. Ora è caccia all’uomo: si tratterebbe di un giovane, sconosciuto alla ragazza.

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    La squadra mobile sta esaminando le immagini delle videocamere di sorveglianza installate nel campus. Per la giovane è stato attivato un servizio di supporto psicologico e nelle prossime ore gli inquirenti cercheranno di ascoltare la sua testimonianza.

     

    Le prime parole della ragazza

    «Ho sentito bussare alla porta e, credendo fosse un altro studente, ho aperto». Questa, per quanto si apprende, è la prima ricostruzione della violenza secondo la testimonianza della studentessa. L'aggressore sarebbe uno sconosciuto che si sarebbe introdotto nel campus. Sembra che lo stesso individuo in precedenza avesse bussato anche ad altre porte.

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    Il sindaco Lo Russo: un atto che lascia sgomenti

    «Un episodio gravissimo che ci lascia sgomenti. Le forze dell'ordine stanno cercando il responsabile e hanno tutto il nostro sostegno. Esprimo la nostra vicinanza e la solidarietà alla giovane studentessa». E' il commento, via twitter, del sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, all'aggressione della giovane all’interno della residenza universitaria.

     

    Il presidente di Edisu: «Un fatto gravissimo»

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    «Sono stato subito informato di quanto accaduto e mi sono recato sul posto. Resto in costante contatto con le forze dell'ordine che stanno cercando il responsabile di questo gravissimo fatto». Così Alessandro Sciretti, presidente di Edisu, ente che gestisce la residenza universitaria dove nella notte è avvenuta l'aggressione. Sciretti ha espresso solidarietà alla studentessa e alla famiglia. Intanto, stanno raggiungendo la residenza Borsellino gli psicologi di ascolto dell'Ente per dare supporto agli ospiti della struttura. L'Edisu ha messo una stanza a disposizione dei familiari, in arrivo a Torino dopo essere stati informati dell'episodio.

     

    L’assessore regionale alla Sicurezza: nessuna pietà verso l’aggressore

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    «Tutta la nostra vicinanza e solidarietà alla giovane studentessa aggredita nella residenza universitaria Paolo Borsellino e alla sua famiglia, nessuna pietà per il suo aggressore». E' quanto dichiara Fabrizio Ricca, assessore regionale alla sicurezza in Piemonte. «Siamo certi  che le forze dell'ordine sapranno consegnarlo alla giustizia, con l'auspicio che possa rimanere a lungo ospite in carcere».

     

    Il presidente della Regione Alberto Cirio

    «Siamo sgomenti per quanto avvenuto stanotte. Lo sono come presidente, ma ancora prima come padre, e mi stringo a questa ragazza e alla sua famiglia. La Regione farà tutto ciò che è nelle sue possibilità per essere al loro fianco».

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    Augusta Montaruli (FdI): “Chi doveva controllare gli ingressi?”

    «Chi deve controllare gli accessi alle palazzine Edisu? – chiede il deputato di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli – Chiediamo risposte chiare e un’indagine interna se necessario, perché lo stupro di una studentessa non sia trattato come un semplice fatto di cronaca. Ci sarebbero responsabilità che non riguardano solo chi brutalmente ha commesso il fatto ma anche chi sarebbe preposto a controllare gli accessi». Le palazzine, dice Montaruli, «non sono un posto dove può entrare chiunque, se è avvenuto le responsabilità devono essere chiare, individuate, punite».

     

    Il sindacato di polizia

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    «La violenza sessuale perpetrata nei confronti di una studentessa residente nel campus universitario è un fatto orribile il cui responsabile non può che essere qualificato come “bestia”», dice in una nota Eugenio Bravo, segretario del sindacato di polizia Siulp. Con l’auspicio «che gli autori di questi terribili reati non possano continuare a godere dei benefici di legge». Che poi l’autore della violenza sia uno straniero «nulla toglie alla gravità del fatto se non per dimostrare e per l’ennesima volta come l’accoglimento e l’integrazione rischiano di essere semplici “slogan” che di fatto rappresentano una pia illusione affatto in grado di marginare le continue ondate migratorie».

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