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    TORNELLI CHE SBAGLIANO – ALLO STROMBAZZATISSIMO SALONE DEL LIBRO DI TORINO GONFIAVANO I DATI DEGLI INGRESSI – SOLO NELL’EDIZIONE 2015, IL 23% DEI VISITATORI SBANDIERATI ERA FARLOCCO – FATTA UN PO’ DI “CONFUSIONE” TRA BIGLIETTI OMAGGIO E PRENOTAZIONI SBAGLIATE


     
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    Emanuela Minucci per “lastampa.it

     

    Attorno all’una di ieri, dopo la conferenza stampa di «Portici di Carta» la presidente del Salone del Libro Giovanna Milella l’ha detto forte e chiaro: «Apriremo tutti gli armadi della Fondazione: vogliamo andare sino in fondo alla questione biglietti, vederci chiaro e capire veramente i numeri reali».

     

    SALONE DEL LIBRO DI TORINO SALONE DEL LIBRO DI TORINO

    Nessuno, però, si immaginava che già nel pomeriggio la presidente diramasse cifre a dir poco spiazzanti e buone per trasformare il cda di stamattina dove il grande protagonista sarà il direttore Ernesto Ferrero (che con Rolando Picchioni ha diretto dal 1998 la fiera) in un vertice da cui più uscire qualsiasi cosa, compresa la parola dimissioni.

     

    I conti da cui può partire lo scontro sono i seguenti diffusi ieri da Milella: «Nel 2015 le presenze totali furono 276.179 e 122.638 i biglietti a pagamento, contro le 341 mila annunciate al termine dei cinque giorni. La differenza è dunque di quasi 64.821 ingressi.

     

    L’anno prima le presenze, informa sempre il Salone del Libro, furono 300.502, contro le quasi 340 mila annunciate al termine dell’edizione 2014: 39.498 in meno.

    SALONE DEL LIBRO DI TORINO SALONE DEL LIBRO DI TORINO

     

    Nel 2013: le presenze furono 298.554 contro i 329 mila annunciato nel giorno di chiusura dell’edizione, 30.446 ingressi in meno.

     

    Il presidente precisa: «Sotto la voce ingressi rientrano figure fondamentali per l’identità e i contenuti culturali del Salone, come gli editori, gli autori e relatori, gli operatori media. Persone che contribuiscono con il loro soggiorno a produrre reddito e ricadute sul sistema economico del territorio e quindi nè abusivi nè fantasmi».  

    FRANCESCHINI AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO FRANCESCHINI AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO

     

    Scarto impressionante  

    «Vogliamo improntare la gestione alla più assoluta trasparenza - ha dichiarato ieri la presidente Giovanna Milella - proseguendo sulla strada già iniziata questa estate con la spending review e il severo lavoro condotto sui bilanci». Queste cifre saranno disponibili sul sito internet della kermesse libraria da oggi, giornata del primo cda al gran completo. 

     

    La reazione di Picchioni  

    GIOVANNA MILELLA GIOVANNA MILELLA

    Dopo aver spiegato che le cifre diffuse alla fine di ogni Salone erano concordate con «Gl Events», i «padroni di casa» del Lingotto, l’ex patron della kermesse ha dichiarato: «Ipotizzo che la discrepanza tra i miei dati e quelli diffusi ieri dalla presidente Milella siano da ricercarsi nel fatto che il Lingotto abbia calcolato per alcune tipologie di biglietto, ingressi ipotetici al posto di quelli reali».

     

    Poi fa un esempio: «Comune e Regione mi chiedevano 12 mila biglietti omaggio? Magari ne usavano soltanto 8 mila, ma alla fine nel conto generale arrivava la cifra iniziale». Al di là del problema del «make-up» delle cifre, salta all’occhio che nel 2015 il pubblico è stato in netto calo.  

    ernesto ferrero ernesto ferrero

     

    «La nomina fuori tempo»  

    Ieri il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interpellanza sulla validità della nomina nel cda di Piero Gastaldo: «A quanto risulta - spiega Chiara Appendino - la sua candidatura è arrivata fuori tempo massimo». Per la precisione, la nomina di Gastaldo è stata annunciata lo stesso giorno, il 18 settembre, in cui risulta pervenuta in Comune la mail con la sua «candidatura»: «Con oltre due mesi di ritardo rispetto alla scadenza del 16 luglio» conclude Appendino. 

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