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    TOTTI FA UN GOLLONZO AL COMUNE DI ROMA: “LA DEPENDANCE DELLA VILLA DI FAMIGLIA NON È ABUSIVA” - I GIUDICI DEL TAR DEL LAZIO DANNO RAGIONE ALL’EX CAPITANO DELLA ROMA PER UN RIPOSTIGLIO REALIZZATO NELLA CASA ALL’AXA IN CUI ABITA LA MADRE FIORELLA – IL COMUNE ADESSO DOVRA' LIQUIDARE AL "PUPONE" 3.500 EURO. MA POTREBBE DECIDERE DI GIOCARE IL SECONDO TEMPO DI FRONTE AI MAGISTRATI AMMINISTRATIVI DEL CONSIGLIO DI STATO...


     
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    Estratto dell'articolo di Alessio Campana Andrea Ossino per “la Repubblica - Edizione Roma”

    francesco riccardo totti francesco riccardo totti

     

    Francesco Totti vince in aula. E questa volta non c’entra nulla la causa per ottenere il divorzio dall’ex moglie Ilary Blasi. Materia del contendere è invece un ripostiglio realizzato nella villa all’Axa, non lontano da via dei Pescatori, per cui l’ex capitano della Roma ha chiesto una sanatoria al Campidoglio.

     

    Un deposito di una sessantina di metri quadri, destinato a essere una pertinenza di un’abitazione che di metri quadrati ne ha oltre 460. Totti, nella richiesta che ha presentato agli uffici del Comune, titoli urbanistici alla mano ha spiegato che tutta l’abitazione era «legittimamente realizzata o legittimata ».

     

    FRANCESCO TOTTI FRANCESCO TOTTI

    La documentazione presentata dall’ex capitano giallorosso non ha tuttavia convinto gli uffici di Roma Capitale, che con un provvedimento emesso nel mese di giugno del 2016 – quando mancava poco meno di un anno all’addio al calcio del numero 10 - aveva dato una risposta negativa. Secondo il Comune di Roma, infatti, nella richiesta di Francesco Totti non era stata «adeguatamente dimostrata la legittimità delle preesistenze edilizie e dell’intero immobile». In altre parole, secondo il Comune, il campione avrebbe dovuto dimostrare che tutto l’immobile non fosse abusivo.

     

    A quel punto all’ex capitano della Roma, dunque, non è rimasta altra strada che rivolgersi al tribunale amministrativo regionale del Lazio, calciando il primo pallone della partita contro il Campidoglio. Un match durato sette lunghi anni e per cui il triplice fischio è arrivato soltanto poche settimane fa.

     

    riccardo francesco totti riccardo francesco totti

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    Lo scorso 9 giugno la seconda sezione del Tar ha emesso il verdetto: il « no » del Comune deve essere annullato, con conseguente obbligo per l’amministrazione di riesaminare l’istanza di Totti. Secondo il collegio, composto da una presidente e due referendari, l’iniziale richiesta dell’ex calciatore era in effetti « corredata dai titoli edilizi » che « legittimavano le preesistenze » . Roma Capitale, dice dunque il Tar del Lazio, «avrebbe dovuto motivare le ragioni sulle quali si fondava la riscontrata inadeguatezza della dimostrazione circa la legittimità delle preesistenze » e avrebbe anche dovuto « svolgere un approfondimento istruttorio in contraddittorio con il ricorrente», ossia con Francesco Totti.

     

    Il Comune, adesso, dovrà anche liquidare all’ex capitano 3.500 euro. Fermo restando che potrebbe decidere di giocare, eventualmente, il secondo tempo di fronte ai magistrati amministrativi del Consiglio di Stato.

    francesco totti francesco totti

     

    Intanto Totti incassa una vittoria nell’ennesima sfida a cui è costretto a partecipare lontano dai campi da calcio, nelle aule dei tribunali di Roma, dove il Pupone negli ultimi mesi ha già affrontato un’importante partita contro l’ormai ex moglie Ilary Blasi.

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