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    TRA GLASSE E CIOCCOLATO, E' SALTATA FUORI...LA MERINGA – A ROMA UN PASTICCERE, ACCUSATO DI AVER VIOLENTATO UN GIOVANE DI 18 ANNI DOPO AVERLO CONDOTTO CON UNA SCUSA NEL SUO LABORATORIO IN ZONA DON BOSCO, È STATO CONDANNATO A 6 ANNI - IL RAGAZZO SOTTO SHOCK È STATO COLTO DI SORPRESA E COSTRETTO A SUBIRE PLURIMI RAPPORTI SESSUALI. “L’HO PREGATO DI FERMARSI MA...”


     
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    Valeria Di Corrado per “il Messaggero” - Estratti

     

    Con la scusa di farsi aiutare a trasportare degli scatoloni, il titolare di una nota pasticceria in zona Don Bosco aveva condotto un giovane cliente, appena 18enne, nel laboratorio dove preparava le sue dolci creazioni: torte e mignon.

    pasticceria pasticceria

     

    Lì, in quella sorta di retrobottega, tra farina, cioccolato, glasse e pasta di zucchero, aveva attirato il ragazzo a sé e lo aveva costretto a subire plurimi rapporti sessuali, di vario genere. Rapporti che si sono protratti, fino a che la porta del negozio si è aperta e l'improvviso ingresso di un altro cliente ha indotto il pasticcere a bloccarsi e rivestirsi, dando modo alla vittima di scappare. Per questi abusi l'uomo, oggi 60enne, è stato condannato ieri mattina dalla prima sezione penale del Tribunale di Roma a sei anni di reclusione con l'accusa di violenza sessuale.

    Il pubblico ministero d'aula, Antonio Verdi, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto una pena di sei anni e quattro mesi.

     

     Il dramma vissuto dal giovane (all'epoca appena diventato maggiorenne) risale all'8 dicembre del 2015. La sua denuncia è stata contestuale. Probabilmente era entrato nella pasticceria - che aveva aperto i battenti un mese e mezzo prima - proprio per comprare dei dolci da gustare a tavola con la famiglia in occasione della festa dell'Immacolata Concezione. Una giornata di festa trasformatasi, per il ragazzo, in un incubo ancora ora difficile da dimenticare.

     

    ragazzo vittima di violenza sessuale ragazzo vittima di violenza sessuale

    Come ricostruito nel capo di imputazione della Procura capitolina, il pastry chef romano, «con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso», aveva fatto entrare la vittima all'interno del laboratorio della pasticceria di sua proprietà: un negozio che ammicca agli Stati Uniti non solo nell'arredamento, ma anche nell'offerta di dolci tipici americani. «Con la scusa di necessitare di aiuto per spostare dei pacchi», aveva afferrato per un braccio il 18enne, «tirandolo verso di lui con un gesto repentino e improvviso - si legge nel capo di imputazione contestato all'uomo, più grande di 34 anni - e, approfittando del suo sbalordimento, lo costringeva a subire atti sessuali, consistiti prima nel baciarlo sulla bocca, poi nell'accarezzargli il petto» e nel palpeggiarlo nelle parti intime. Successivamente le violenze erano diventate sempre più invasive, concretizzandosi in veri e propri rapporti sessuali.

     

    LA FUGA Solo l'arrivo in negozio di un altro cliente aveva costretto il pasticcere a fermarsi, rivestirsi e presentarsi al bancone per servire. Il ragazzo a quel punto, approfittando della distrazione del titolare, era sgusciato via dalla pasticceria sotto choc. Nonostante il trauma appena subito, ha trovato subito la forza di recarsi dalle forze dell'ordine per denunciare gli abusi subiti. 

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