Mattia Feltri per “la Stampa”
matteo salvini bacia il rosario mentre parla giuseppe conte 1
Lo avreste mai detto - quattordici mesi fa, quando al culmine della sbornia del Papeete fu messo in piedi il Conte bis - che sarebbe arrivato prima il processo a Matteo Salvini della modifica ai malfamati decreti sicurezza? La giustizia ha infatti trovato una sua rara speditezza, e domani a Catania si aprirà il giudizio per sequestro di persona a carico del capo leghista.
Lunedì, in Consiglio dei ministri, dove invece il torpore è diventato il cavallo di battaglia, sono previsti i ritocchi, giusto quelli suggeriti un anno e mezzo fa dal presidente della Repubblica. I decreti erano considerati porcheria, schifezza, orrore - si cita testuale - e dunque la modifica era di minima decenza e massima urgenza. Ci siamo tenuti la porcheria e la schifezza quattordici mesi e vabbè, è andata così.
di maio conte salvini
Piuttosto continuo a chiedermi - e mi do risposte querelabili - come possano gli alleati di allora vedere il loro (ex) ministro dell' Interno alla sbarra, senza sentire su di sé una corresponsabilità, se non altro politica e morale. Ma la politica è questa e la morale pure, non da oggi. Nel frattempo i nostri porti restano pressoché chiusi, in quanto non sicuri a causa del Covid, mentre si sono aperti stadi e discoteche e, nella curiosa coincidenza delle elezioni regionali, la nave Alan Kurdi ha vagato in mare per quattro giorni, e a spoglio effettuato si è infine concesso l' attracco.
Anche questo spiega che il salvinismo non è un' esclusiva di Salvini. Si nota una sola differenza: Salvini lo faceva e se ne vantava, ora continuano a farlo e tacciono perché un pochino se ne vergognano. Ma giusto un pochino.
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