marco travaglio
1 - IL PAP' OCCHIO
Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”
Mentre Facebook chiude pagine satiriche e letterarie perché gli algoritmi non capiscono le battute e tantomeno l'arte, e i giornaloni continuano a prendersela con le fake news dei social perché rivogliono l'esclusiva sulle bugie, un fatto di cronaca rimette le cose a posto. L'ex pm ed ex deputato forzista Alfonso Papa, condannato in primo grado a 4 anni e mezzo di galera in un filone dello scandalo P4 , se la cava per prescrizione in appello.
alfonso papa
Ma l'AdnKronos, che vanta come presidente l' ex generale Michele Adinolfi (a suo tempo intercettato, indagato e poi archiviato nell' inchiesta P4 ), "informa" che è stato "assolto da tutti i reati". E raccoglie le lacrime e la gioia dell' imputato perché è stata "accertata la verità" dopo i "lunghissimi anni" di persecuzione in cui "ho perso una famiglia e un lavoro". Povera stella. Tutti i siti, trattandosi di un' agenzia di stampa, se la bevono e rilanciano.
"Papa assolto", dunque il suo arresto era "illegale". Ergo il pm Woodcock che l'aveva indagato è un puzzone. E ora "chi risarcirà" il povero martire? La Corte (come già quella di Palermo sulla balla "Andreotti assolto") invita i somari a leggersi il dispositivo, che non è di assoluzione, ma di "non doversi procedere per intervenuta prescrizione" degli stessi "reati per cui l' imputato era stato condannato in primo grado".
michele adinolfi foto di bacco
Quindi Papa non è un innocente perseguitato, ma l' ennesimo colpevole che l' ha fatta franca. Grazie agli avvocati e al tribunale che sono riusciti a far durare 6 anni il processo a un solo imputato. Roba da ispezione ministeriale. Anche perché gli altri tre processi di primo grado a carico del noto galantuomo durano da 7 anni.
Un legislatore degno di questo nome avrebbe bloccato la prescrizione vent'anni fa, quando falcidiava i processi di Tangentopoli. Invece B. (per i noti motivi) e il centrosinistra (per i noti motivi) allungarono i processi e dimezzarono la prescrizione. Dovettero arrivare i 5Stelle, noti incompetenti, per bloccarla dopo la sentenza di primo grado: se l' avessero fatto gli altri, il processo Papa non si sarebbe prescritto.
BACIO ALLA CAMERA TRA NICOLA COSENTINO E ALFONSO PAPA
Nessun avvocato o giudice avrebbe perso tempo e il processo sarebbe durato pochi mesi. E, se anche fosse durato 6 anni, la prescrizione non avrebbe ripreso a correre in appello. Ora Salvini e B. sperano di neutralizzare la legge Bonafede prima che entri in vigore il 1° gennaio. E pare che parte dei renziani e del Pd, la stessa che tentenna sulle manette agli evasori, dia loro manforte. Se così fosse, il Conte 2 nato per combattere Salvini&B. coi fatti non avrebbe più senso e il M5S dovrebbe aprire subito la crisi. La paura di Salvini&B. non può giustificare un governo che fa le stesse porcate di Salvini&B.
2 - LA P4 ERA UNA GRANDE BUFALA DOPO NOVE ANNI ASSOLTO PAPA
Luca Fazzo per “il Giornale”
LUCA FAZZO 01
Una associazione segreta a delinquere fatta da una sola persona. La terribile P4, l'associazione che infettava il paese, «organizzata e mantenuta in vita allo scopo di commettere un numero indeterminato di reati contro la pubblica amministrazione e la amministrazione della giustizia», «interferendo su organi costituzionali», trafficando notizie segrete e manovrando nomine, non esisteva. L'unico condannato, l'uomo d'affari Luigi Bisignani (che ha patteggiato la pena a un anno e sette mesi) era evidentemente associato solo con se stesso. Una auto-associazione a delinquere.
luigi bisignani (2)
L'ultimo dei tre uomini chiave della loggia arrestati nove anni fa dalla Procura di Napoli è stato assolto ieri con formula piena: si chiama Alfonso Papa, era deputato, e fu il primo parlamentare italiano mandato in carcere dal voto dei suoi colleghi, che approvarono a maggioranza la richiesta dei pm napoletani. Papa si fece tre mesi nell'inferno di Poggioreale, poi lo misero ai domiciliari.
Al processo di primo grado i pm Francesco Curcio e Henry John Woodcock chiesero per lui otto anni di carcere. Il tribunale gliene rifilò quattro e mezzo. Ieri la Corte d'appello di Napoli lo assolve con formula piena da tutte le accuse. «Finisce un calvario», dice Papa.
Ma intanto la sua vita se l'è fregata la giustizia. «Ho perso la famiglia, ho perso il lavoro, ma vado avanti», mastica amaro l'ex deputato.
Un virus che aveva infettato il potere e le istituzioni, forte di legami occulti e inconfessabili con il mondo della sicurezza e dell' intelligence. Così, a manette ancora calde, il bliz dei pm napoletani descrisse la cricca capeggiata da Bisignani, da Papa, e nientemeno che da un maresciallo dei carabinieri, Enrico La Monica.
CURCIO WOODCOCK
Leggendo bene le carte, si capiva che della effettiva esistenza dell' associazione segreta dubitava anche il giudice che aveva ordinato gli arresti. Ma nel mondo dei media e della politica fecero finta di niente: la P4 esisteva, e la Procura l' aveva sgominata. Anche se chi fossero gli adepti non si capiva bene, visto che i capi di imputazione rimandavano ad un indistinto milieu di pubblici amministratori arruolati o da arruolare.
Strada facendo, l' inchiesta si arricchì di altre prede eccellenti: vennero incriminati come sodali di Papa e Bisignani persino il capo di Stato maggiore Michele Adinolfi e il comandante in seconda della Guardia di finanza Vito Bardi. Tutti e due poi archiviati, quando ormai le carriere erano finite in discarica.
LAVITOLA NEL SUO RISTORANTE PESCHERIA
Nel frattempo, Papa sopravviveva a Poggioreale, pressato dai pm perché scegliesse di collaborare. Alla fine perse la pazienza, e scrisse una lettera a un amico senatore: «Il pm Woodcock mi ha fatto sapere che sarebbe disponibile a farmi scarcerare se ammettessi almeno uno degli addebiti e rendessi dichiarazioni su Berlusconi e Lavitola e almeno su Finmeccanica». Papa non accontentò i pm, e quando venne scarcerato dal giudice preliminare la Procura fece (invano) ricorso per rispedirlo in carcere.
Ora, dopo nove anni, tutto finisce in niente. Certo, rimane la condanna patteggiata «per gravi motivi familiari» da Luigi Bisignani, unico colpevole di una associazione inesistente.
«Mi dispiace - dice ieri Bisignani - che mia madre non ci sia più. A quasi novant' anni aveva subito una perquisizione corporale alla ricerca di floppy disk. Ovviamente come mi consente la legge, chiederò la revisione: che arriverà, mi dicono, fra molti anni».
lavitola berlusconi martinelli