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    HANNO LA FACCIA COME IL CULO – TRAVAGLIO: “IN QUALUNQUE ALTRO PAESE, UN PREMIER CHE PER MESI GIURA DI LASCIARE LA POLITICA IN CASO DI SCONFITTA, SAREBBE ASSEDIATO - GENTILONI È UN BRAV'UOMO TENDENZA SUGHERO, UN GALLEGGIANTE CHE NON DISTURBA, NON SPORCA, DOVE LO METTI STA. PIÙ CHE UN PREMIER, UNA PIANTA GRASSA"


     
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    Marco Travaglio per il Fatto Quotidiano - ESTRATTO

    renzi vs travaglio a otto e mezzo renzi vs travaglio a otto e mezzo

     

    Tra i tanti fiaschi collezionati da Renzi nei tre anni della sua avventura politica nazionale, il più bruciante per lui è la scoperta che nessuno l' ha mai preso sul serio (a parte i lacchè e sciuscià della cosiddetta informazione, che peraltro hanno già messo a riposo le lingue in attesa del successore).

     

    I SALUTI DI RENZI DOPO LE DIMISSIONI I SALUTI DI RENZI DOPO LE DIMISSIONI

    In qualunque altro Paese, un premier che per mesi giura di ritirarsi a vita privata, andare a casa, lasciare la politica e cambiare mestiere in caso di vittoria del No al referendum, sarebbe assediato dal suo e dagli altri partiti, dai suoi e dagli altrui elettori, e ovviamente dai media, con domande del tipo: "Perché ha mentito al popolo italiano? Con quale credibilità pensa di presentarsi alle prossime elezioni? Che aspetta a tornarsene a Pontassieve e a scomparire per sempre dalla circolazione?".

    GENTILONI RENZI MATTARELLA GENTILONI RENZI MATTARELLA

     

    Invece niente: evidentemente tutti, mentre pronunciava quei solenni giuramenti, già sapevano che erano tutte balle. Il che, per uno che voleva cambiare la politica, l' Italia, l' Europa, ma non riesce a cambiare mestiere (forse perché non ne ha mai avuto uno), è il peggiore dei fallimenti.

     

    E così per la sua corte dei miracoli e miracolati. Pensate al discredito che travolgerebbe Cameron se, dopo aver promesso il ritiro in caso di Brexit, fosse rimasto alla guida dei conservatori con la scusa che il Remain ha avuto il 48,1% dei voti. E alle risate che seppellirebbero la Clinton, se fosse ancora lì che rompe perché ha preso più voti di Trump.

     

    RENZI GENTILONI RENZI GENTILONI

    Ma quelli sono paesi seri. In Italia si dà per scontato che il premier sia un pagliaccio. Infatti si trova normale che Renzi si appropri del 40% dei Sì e che al suo governo Renzi segua un Renzi-bis (patrocinato per giorni dai giornaloni) e, tramontato quello, che il premier uscente ma non uscito faccia le consultazioni a Palazzo Chigi manco fosse Mattarella e pretenda di scegliere i ministri-chiave del nuovo governo, di ricicciare addirittura la Boschi e di imbullonare il suo clone Lotti alla poltrona di sottosegretario per governare i servizi segreti, l' editoria e i dossier "sensibili".

     

    RENZI SCRIVE I SALUTI DOPO LE DIMISSIONI RENZI SCRIVE I SALUTI DOPO LE DIMISSIONI

    Ora, probabilmente, nascerà un governicchio Gentiloni con la stessa maggioranza (l' unica possibile in questo Parlamento illegittimo di nominati e voltagabbana). È la soluzione non migliore (il meglio non ha più cittadinanza in Italia da decenni), ma meno peggiore. Paolo Gentiloni è un brav'uomo tendenza sughero, un galleggiante che non disturba, non sporca, dove lo metti sta. Più che un premier, una pianta grassa. L' ideale per la decantazione dopo tante risse fra e nei partiti, soprattutto il Pd.

    GENTILONI RENZI RUTELLI GENTILONI RENZI RUTELLI

    Purché non sia un prestanome e duri poco.

     

    Oltre giugno non sarebbe igienico andare, per due motivi: a) questo è il quarto governo nato all' insaputa degli elettori in cinque anni; b) prima di sei mesi è improbabile che il Parlamento faccia la legge elettorale. È vero che i governi non possono avere date di scadenza.

     

    MATTEO RENZI IN DIREZIONE PD MATTEO RENZI IN DIREZIONE PD

    Ma, vista la situazione eccezionale, i partiti dovranno trovare il modo di dargliene una, entro la quale dovranno fare senza tante discussioni ciò che va fatto subito. Che, attenzione, non è la legge elettorale: quella non è compito del governo, ma del Parlamento, su proposta della maggioranza, ma coinvolgendo le opposizioni o almeno parte di esse. Di leggi elettorali fatte dai governi per far perdere gli avversari ne abbiamo avute due in 10 anni, il Porcellum e l' Italicum, e sappiamo come sono finite. Sconsiglieremmo di riprovarci.

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