Andrea Zambenedetti per https://corrieredelveneto.corriere.it
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È finita con tre sedicenni all’ospedale l’assemblea di una classe di un istituto superiore della città. Le indagini interne della scuola e della polizia non sono ancora terminate ma c’è il sospetto, fondato, che le tre studentesse abbiano alzato il gomito approfittando dello spazio autogestito per eccedere con gli alcolici.
Al commissariato di Bassano sul tavolo del vicequestore Elena Peruffo sono finite due bottiglie di plastica. All’apparenza innocue bibite gassate, nella realtà dei contenitori utilizzati per celare negli zainetti dei superalcolici da consumare in compagnia.
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Davanti al dirigente dell’istituto sono finiti invece i genitori delle studentesse, allieve che ora con buona probabilità rimedieranno una sospensione con la possibilità di svolgere dei lavori di volontariato utili alla città. Nella tarda mattinata di giovedì sono state le compagne di classe delle tre studentesse a chiedere aiuto a un insegnante.
Le ragazze lamentavano conati di vomito e presentavano i sintomi tipici di una sbronza. La scuola ha immediatamente chiesto l’intervento del 118, sul posto è arrivata un’ambulanza. Nel frattempo, nel massimo rispetto della trasparenza, sono state avvertite anche le famiglie. In pochi istanti all’istituto, su sollecito dello stesso 118, è arrivata anche la polizia che ha provveduto, per quanto di propria competenza, a ricostruire l’accaduto.
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Il dirigente scolastico
Già nel pomeriggio al termine degli accertamenti di rito le tre ragazzine sono state dimesse ed hanno potuto fare ritorno a casa dove, con buona probabilità, hanno trovato ad attenderle i genitori ed una ramanzina.
Il dirigente scolastico rivela amarezza e delusione dalle parole scelte e dal tono di voce utilizzato per commentare la vicenda: «Ci sentiamo traditi nella fiducia concessa alle studentesse. Siamo certi che abbiano capito il messaggio ma riteniamo che sia necessario mettere un punto fermo. Per questa ragione prenderemo sicuramente dei provvedimenti.
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La nostra scuola ha una collaborazione con il Comune e con le agenzie educative di lavoro e di volontariato. Valuteremo in accordo con le famiglie, ma la soluzione potrebbe essere questa».
La ricostruzione
Bisognerà capire se le ragazzine siano arrivate all’assemblea già alticce o se gli alcolici siano stati consumati all’interno dell’istituto. Dettagli che non cambiano la sostanza di quanto accaduto e che secondo le istituzioni scolastiche deve anche servire come momento formativo per gli stessi studenti.
«A cercare una nota positiva nell’intera vicenda la si potrebbe anche trovare – prosegue il dirigente scolastico - è da sottolineare il comportamento delle compagne di classe che hanno scelto di aiutare le loro amiche, chiedendo l’intervento degli insegnanti. Quando avremmo terminato gli accertamenti di sicuro avvieremo un confronto con i genitori.
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Ne ho già incontrato uno questa mattina (ieri per chi legge, Ndr), è importante che scuola e famiglia dialoghino e scelgano di adottare una strategia comune».
Ma è anche importante che l’episodio serva da monito ai compagni. «Facciamo molta formazione sugli eccessi e sugli abusi, è un tema su cui la scuola ha investito molto. Situazioni come quelle vissute questa mattina ci lasciano un profondo senso di delusione», conclude il dirigente.
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