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    TRIA IMPARTISCE LEZIONI DI MATEMATICA SPICCIOLA AI DIOSCURI: ''INUTILE FARE DEFICIT SE LO SPREAD TI PUNISCE''. IN SOSTANZA, SE DICI ''SPENDO 10 MILIARDI IN PIÙ'' MA POI VANNO USATI PER PAGARE GLI INTERESSI SUL DEBITO, CHE SCHIZZANO PERCHÉ GLI INVESTITORI NON SI FIDANO PIÙ, È UN GIOCO SUICIDA


     
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    Paolo Baroni per la Stampa

     

    giovanni tria con il ministro dell'economia cinese liu kun giovanni tria con il ministro dell'economia cinese liu kun

    Non li cita mai, e si guarda bene dal far polemica, ma il messaggio che il ministro dell' Economia Giovanni Tria manda da Cernobbio alla sua maggioranza, a Di Maio e Salvini in particolare, è chiaro: scordatevi una manovra tutta in deficit. Certo, i temi più cari a 5 Stelle e Lega, la flat tax, il reddito di cittadinanza e la riforma della legge Fornero, saranno inseriti nella prossima legge di bilancio, ma saranno graduati con attenzione, «non per equilibrismo politico ma per dare un senso alla manovra e guardare alla crescita».

     

     

    conte e tria conte e tria

    Per questo, spiega dal palco del forum Ambrosetti, «è inutile cercare 3 miliardi in più di deficit se poi ne perdiamo altrettanti sul mercato» con il rialzo dei tassi sui titoli pubblici. «Le riforme - aggiunge - saranno fatte nei limiti delle risorse che saremo in grado di trovare nel bilancio pubblico e nei limiti di quello che saremo in grado di concordare con l' Ue».

     

    Provocazione sull' 1,6%

    Quanto al deficit ed al livello a cui posizionare l' asticella per il prossimo anno Tria avanza «una piccola provocazione»: «se vi dicessi 1,6% voi cosa pensereste?» chiede alla platea di imprenditori, banchieri e uomini di finanza che lo stano ascoltando. «Probabilmente voi pensereste che stiamo parlando dell' indebitamento netto». Per lui questo «automatismo» è una evidente «deviazione cognitiva» che «rischia di impoverire il nostro ragionamento e soprattutto il Paese».

    GIOVANNI TRIA GIOVANNI TRIA

     

    Per questo il responsabile dell' Economia ribalta il punto di partenza e preferisce «parlare di obiettivo di crescita dell' 1,6%. Questo è l' obiettivo del governo» rimarca. Perché «la priorità del Paese è la crescita, visto che di norma negli ultimi 10 anni siamo cresciuti un punto in meno della media europea».

     

    Per invertire la strada, in una fase di «distruzione creativa» come questa spiega citando Schumpeter, occorre innanzitutto puntare sul rilancio degli investimenti pubblici e privati, «crollati verticalmente negli ultimi anni» e modellare tutti gli altri interventi, dalle pensioni ai sussidi al reddito, in modo tale da riuscire a gestire la transizione. «Non è un problema di risorse, queste ci sono, 150 miliardi già messi a bilancio per i prossimi 15 anni dai precedenti governi - dice -. È che non le sappiamo spendere, perché la pubblica amministrazione a partire dagli enti locali non è più in grado di sfornare progetti.

     

    Servirebbe un nuovo Genio Civile» sottolinea, o meglio «un soggetto in grado di mettere in campo dei progetti». Quanto allo spread, dopo la fiammata ingiustificata di agosto, il ministro dell' Economia è convinto che «ora che si passa ai fatti torneremo a livelli più normali».

     

    Priorità differenti

    Genova - applausi a Di Maio e Salvini Genova - applausi a Di Maio e Salvini

    Un sondaggio lampo fatto poco prima in platea detta un altro ordine di priorità rispetto al programma giallo-verde: e se in cima alla lista c' è il taglio delle tasse tanto caro alla Lega, il reddito di cittadinanza grillino finisce all' ultimo posto. Meglio prima investire sull' istruzione, ridurre la spesa pubblica e riformare la giustizia. «La legge di bilancio sarà il vero banco di prova del governo», commenta il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, a sua volta convinto che occorra «aggiungere più attenzione alla crescita».

     

    Da Cernobbio, del resto, non arrivano segnali incoraggianti sull' attuale situazione e sul futuro dell' Italia: secondo il primo sondaggio effettuato in mattinata più della metà della platea ha un livello di fiducia «molto basso» (15,8%) e «basso» (38,6%). Appena il 6,1% esprime un livello «alto», è «medio» per il 23,7% e «sufficiente» per il restante 14%.

     

     

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