di maio conte salvini tria
DAGONEWS
Che sia un momento difficile per il governo si è capito dalla spedizione di Tria all'Eurogruppo, dal quale è tornato pure stavolta in anticipo e dove ha potuto toccare con mano quanto l'Italia sia isolata. Non solo con i freddi burocrati di Bruxelles, ma pure con i rappresentanti di paesi che dovrebbero avere un ''comune sentire'' con l'esecutivo gialloverde.
conte di maio salvini
Niente da fare: i populisti-sovranisti sono anche più accaniti negli altri nell'esigere dall'Italia il rispetto dei numeri scritti nei trattati e negli impegni presi con la Commissione (da altri). L'Austria in particolare non muove un dito in favore di Roma: molti dei partiti dell'''Internazionale Populista'' fecero una dura battaglia contro Francia e Germania quando queste sforarono le regole di Maastricht e nonostante ciò non furono sanzionate.
A botte di decrescita e austerity fiscale massacrarono la Grecia, e sono pronti a ripetere anche con noi.
conte e tria
A questo punto, la carta di riserva di Conte e Tria è quella di portare il Reddito di Cittadinanza e le finestre di quota 100 alla fine del 2019. Ovviamente Di Maio e Salvini sono contrarissimi, ma anche loro sono stretti da vincoli interni ed esterni. Matteo in particolare sente che una parte di leghisti si sta coalizzando intorno a Zaia per sabotare il Reddito di Cittadinanza, mentre Luigino non vuole che lo scassamento dei conti pubblici sia addebitabile solo a lui.
La soluzione di compromesso sarebbe un decreto da approvare in Parlamento nei prossimi mesi che stabilisca le basi di entrambe le misure, così da avere qualcosa da sbandierare prima delle Europee, ma facendo partire entrambe dopo l'estate prossima. Basterà?
giuseppe conte sebastian kurz 8