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    ORA E SEMPRE FIGLI DI TROIKA - L'EUROPA MANDA NUOVI COMMISSARI AD ATENE, E FANNO SUBITO UNA BRUTTA FINE: MINISTERI CHIUSI, CONTESTAZIONI, SCORTA PER EVITARE AGGRESSIONI. NEANCHE GLI HOTEL LI VOGLIONO


     
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    Ettore Livini per "la Repubblica"

     

    Declan Costello Declan Costello

    É cambiato il nome, da Troika a “Bruxelles Group”. Sono mutati gli interlocutori, dal governo di Antonis Samaras a quello di Alexis Tsipras. La vita ad Atene resta però un inferno per i tecnici di Bce, Ue e Fmi. Poul Thomsen, l’odiato (in Grecia) ex numero uno del team di creditori, è stato costretto negli anni scorsi a nascondersi nei sotterranei dei ministeri e negli spogliatoi di una palestra privata per sfuggire alla rabbia delle addette alle pulizie licenziate e dei disabili inferociti per i tagli al welfare.

     

    Al suo successore Declan Costello le cose — se possibile — vanno ancora peggio: il clima tra la Grecia e i partner, complici le incomprensioni di queste settimane, si è deteriorato. E dopo una serie di minacce nemmeno troppo velate, il super-negoziatore di Bruxelles è costretto oggi a muoversi per la capitale ellenica sotto scorta.

    Declan Costello Klaus Masuch la nuova troika Declan Costello Klaus Masuch la nuova troika

     

    A gettare benzina sul fuoco, alla faccia del bon ton europeo, è stato proprio il governo Tsipras. «Non prenderemo ordini dai tecnocrati. L’era in cui gli inviati della Troika entravano nei nostri ministeri a dare ordini è finita», ha detto in più occasioni il premier. Non proprio un benvenuto. E la diplomazia domestica l’ha preso in parola, trasformando la vita degli inviati di Bce, Ue e Fmi ad Atene in un mezzo incubo.

     

    Costello e i suoi compagni d’avventura hanno faticato a trovare un albergo che li accogliesse. E una volta rimediata una camera sono rimasti segregati lì. Il governo nega loro le autorizzazioni per entrare nei ministeri. Quando hanno bisogno di informazioni — dice il tam tam locale — sono costretti a fare richiesta scritta e ad attendere (a volte anche giornate intere) che qualcuno arrivi con la risposta.

    tsipras con un poster della merkel tsipras con un poster della merkel

     

    Il clima, insomma, è tutt’altro che idilliaco. E ad aggravare la situazione è arrivata la lettera che Costello ha inviato al Parlamento la scorsa settimana lamentando l’approvazione senza consultazione con i creditori di una serie di legge umanitarie (luce gratis, buoni pasto e sussidi per la casa alle famiglie più povere).

     

    poul thomsen poul thomsen

    «Non contestavamo la sostanza dei provvedimenti ma il metodo con cui sono stato introdotti», ha precisato la Ue. Poco importa. Costello ha definitivamente sostituito Thomsen in cima alla hit parade dei “Most wanted" nel paese e da allora, per evitare sorprese, si muove solo con le guardie del corpo al fianco. Il disagio è reale, al punto che la sicurezza fisica dei “tecnocrati” ad Atene è stato uno dei primi temi affrontato da Mario Draghi con Tsipras durante il mini-summit sulla Grecia a margine dell’ultimo Consiglio europeo.

     

    gli ispettori della troika ad atene gli ispettori della troika ad atene

    Le colombe della Ue sperano che l’incontro di ieri tra Tsipras e Angela Merkel sia servito a riavvicinare le parti. Le scorie degli stracci volati nelle ultime settimane sono destinate però a lasciare il segno. E non solo ad Atene. Il veleno è arrivato anche in Germania dove un paio di ristoranti greci sono stati oggetto di minacce e lettere minatorie. «É bello stare sdraiati al sole senza pagare le tasse mentre qualcun altro lo fa per voi» è scritto in una missiva anonima indirizzata al ristorante Platon di Dusseldorf e pubblicata su Facebook (con tanto di 12mila “Like”) dalla titolare.

    gli ispettori della troika ad atene gli ispettori della troika ad atene

     

    “Maiali evasori, andatevene”, è il sobrio contenuto delle mail ricevute dalla trattoria Athos di Kirchseeon, dove i cittadini del paese hanno organizzato subito un presidio di solidarietà con i titolari ellenici, emigrati undici anni fa in questo angolo di Baviera. La crisi greca, ormai è chiaro, lascerà sulla pelle dell’Unione europea cicatrici che ci vorrà tempo a rimarginare.

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