Estratto dell'articolo di Michele Bocci per "la Repubblica"
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La crescita del consumo prosegue anche nel 2021, non è stata scalfita nemmeno dalla pandemia. I medici italiani prescrivono sempre più cannabis terapeutica a sempre più pazienti e diventa ormai urgente avere una produzione nazionale più importante della attuale, che riduca le spese e che cancelli anche i rischi di blocchi nelle consegne, avvenuti anche di recente.
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In una parola bisogna puntare all'autonomia. I dati sulla distribuzione della cannabis per uso medico nel 2021 sono appena arrivati. Ebbene, in quattro anni il consumo è quasi quadruplicato.
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Nel 2017 i chili erano 351, l'anno scorso sono stati 1.271, che significa oltre 5 milioni e mezzo di dosi da 0,25 grammi. La prospettiva per quest'anno è ovviamente di aumentare ancora e arrivare a circa una tonnellata e mezzo di fiori di marijuana consumati.
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«Si tratta di una stima troppo bassa - dice Santa Sarta, del Comitato pazienti cannabis medica -. Già adesso secondo i nostri calcoli servirebbero tre tonnellate. E infatti in molte zone del Paese il farmaco manca».
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In Italia la produzione di marijuana terapeutica è affidata all'Istituto farmaceutico militare di Firenze, che però non riesce a sostenere la crescita della domanda.
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L'anno scorso ha prodotto circa 150 chili e grazie anche ai finanziamenti di ministero alla Salute e alla Difesa quest'anno riorganizzerà il sistema di coltivazione per arrivare a 300 chili. Ancora troppo pochi.
L'Italia infatti è costretta ad importare i fiori della canapa, soprattutto dall'Olanda a 5 e 10 euro al grammo. Il ministro alla Salute Roberto Speranza ha detto che bisogna rimediare alle carenze anche cercando altri produttori.
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L'idea è quella di coinvolgere privati italiani, che coltiverebbero la marijuana terapeutica per poi inviarla a Farmaceutico fiorentino per le lavorazioni finali. Visto che si tratta di un medicinale deve essere standardizzato, cioè sempre uguale a se stesso, al di là dove è stato coltivato.
«Entro aprile faremo i bandi per trovare i privati con i quali collaborare», spiega il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. I candidati non mancheranno. Tra questi potrebbe esserci il Consorzio agricolo Bio Hemp Farming di Cerignola (Foggia).
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