Estratto dell’articolo di Gianluca Modolo per “la Repubblica”
Evergrande Cina
C'è già chi lo sta chiamando, forse esagerando, il "momento Lehman" della Cina. Con un passivo che fa paura - 305 miliardi di dollari e con il cash in cassa che non c'è più - la settimana prossima il colosso immobiliare Evergrande - il più indebitato al mondo - non sarà in grado di ripagare gli interessi sui prestiti in scadenza.
Evergrande manifestazione
Entro giovedì la società deve trovare 83 milioni e mezzo di dollari per i bond di marzo 2022. Qualche giorno più tardi, il 29, ha altri 47 milioni e mezzo in scadenza per marzo 2024. A Hong Kong, nell'ultima seduta, il titolo ha perso quasi il 13% in apertura, chiudendo poi a -3,42%. Rispetto alla settimana scorsa siamo a -30%.
Evergrande Cina 2
Numeri che non fanno dormire tranquilli gli investitori, le banche e il Partito. La questione centrale è ora capire come si comporterà il governo di Pechino: e cioè se decida di lasciar andare in caduta libera ancora di più il gruppo immobiliare o se, preservando l'ordine e la stabilità, interverrà per evitare l'effetto domino sull'economia che un default del genere potrebbe scatenare.
Evergrande manifestazione 2
Intanto tre giorni fa la Banca centrale, con una prima mossa, ha deciso di iniettare liquidità nel sistema bancario: 90 miliardi di yuan (14 miliardi di dollari). Per molti analisti il confronto con il caso Lehman Brothers - che ha innescato la crisi dei mutui subprime scoppiata negli Usa tredici anni fa - è fuorviante: piuttosto che consentire un collasso caotico verso la bancarotta di Evergrande - questa è la tesi - il Partito penserà ad un qualche tipo di ristrutturazione per mettere mano all'enorme passività, mantenendo così il rischio al minimo.
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