katia follesa
Gabriele Principato per corriere.it
«Un po’ troppo gnocca per fare la comica». «Sembri quasi bona». « Wow che taglio! Scherzo stai veramente bene». Sono solo alcuni dei commenti comparsi sotto un post di Katia Follesa. L’attrice comica — conduttrice del programma Cake Star insieme al pastry star Damiano Carrara (qui l’intervista a Cook)— aveva pubblicato su Instagram una foto che la ritraeva seduta su un divano con un lungo abito da sera fucsia.
Fra le frasi comparse sotto lo scatto c’è anche chi non «ironizza», ma argomenta. «Perdonami....un po’ mi dispiace Katia che tu sia diventata così... magra (certo anche così bella!) perché eri l’esempio di come si possa essere degli ottimi professionisti e lavorare in tv pur con qualche chilo di troppo».
katia follesa
Come se perdere peso fosse una colpa: facesse smettere di essere un’icona di chi è in sovrappeso e quindi autorizzasse le persone a colpire e accusare con odio o scherno. «Stai dimagrendo troppo per i miei gusti!! E la tua simpatica ciccia dov’è?», scrive qualcun altro. E questo concetto, esternato da decine di utenti, è sintetizzato bene da un’affermazione lapidaria e tagliente di un follower: «Quasi... quasi...non fai ridere...». Come se l’aspetto fisico avesse a che fare con la professionalità o capacità di mandare dei messaggi ai propri spettatori.
katia follesa
Agli hater Katia Follesa ha risposto con la sua consueta spontaneità con una stories, ponendo una domanda semplice che apre un tema sempre attuale: ma davvero qualcuno pensa che se un’attrice comica è sovrappeso e dimagrisce non può far più divertire? Un quesito non banale. Basti pensare a un altro caso recente che ha coinvolto l’attrice Rebel Wilson. La star hollywoodiana che a fine luglio ha postato su Twitter una foto in bikini in cui appariva molto più magra di come i suoi follower la ricordassero nel celebre film «Non è romantico?». Anche in questo caso commenti sul fatto che essere “sexy” annullasse la sua capacità di far divertire non si sono fatti attendere. E non sono mancate neanche accuse di lanciare — con questo cambio di forma fisica — messaggi contro le persone sovrappeso.
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La stessa cosa successe ad Adele, la cantante fu addirittura accusata di body shaming dopo aver pubblicato una foto in cui mostrava di aver perso circa trenta chili. Forse bisognerebbe domandarsi se è ancora tollerabile questo feticismo legato al fisico che, tanto nella vita online, quanto in quella reale, spinge le persone ad additare con commenti e domande chi si impegna per cambiare il proprio corpo. E, ancora, se è accettabile che le capacità professionali siano giudicate usando come filtro l’aspetto fisico. Quesiti sempre attuali e irrisolti.
katia follesa
Che si dovrebbero porre non solo i leoni da tastiera, ma anche coloro che desiderano fare un complimento sul corpo di qualcuno. Perché spesso commenti che vorrebbero essere positivi risultano più grotteschi e sgradevoli di un insulto. «Mamma mia! Non sembri nemmeno più te!
Hai cambiato anche l’espressione del viso.. non so se mi abituerò», si legge ancora sotto il post di Katia Follesa. E, ancora. «Porca miseria sei dimagrita un botto....basta dolci eh». «Sempre più bella e sexy, anche se ti preferivo un po’più in carne». «Adesso però puoi fare shopping con la scusa che non ti va bene niente e con più soddisfazione (meglio in meno che in più)». «Sei rientrata nella tua taglia S». «Come sei bellaaaa....lo eri anche più pienotta...».
E, a questi involontari hater, si aggiungono i tanti che ossessivamente e scioccamente chiedono informazioni sulla dieta: come se per spiegare un regime alimentare bastassero poche frasi su un social network. «Sei stupenda!!! Perché non rispondi a chi ti chiede che tipo di dieta stai seguendo?». «Katia, dillo anche a me come ci sei riuscita». O, ancora. «Sei dimagrita? Ma sei dimagrita davvero o è un’impressione... se non è un’impressione dicci come hai fatto....». «Quanto sei calata?!! Come hai fatto a ritornare in forma dacci delle dritte». Non c’è nulla di nuovo in questi commenti. Sono una storia già vista. Ma, forse, ancora una volta dovrebbero far riflettere.
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