RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il "Corriere della Sera"
[…] Rachel Maddow, nota conduttrice della tv di sinistra Msnbc, nel saggio Prequel che esce martedì edito da Neri Pozza, ricorda come il fascismo non sia qualcosa di alieno alla politica americana.
Perché affronta il tema del fascismo in questa chiave?
«Racconto un’epoca in cui l’America immagina di essere stata una nazione gloriosa e unita contro il fascismo […] Ma io racconto la storia dei fascisti in America in quel periodo. È molto confortante dirsi che eravamo dalla parte della democrazia e del bene, che tutti eravamo d’accordo e abbiamo fatto grandi cose all’estero; ma in patria c’era un ampio movimento fascista. […] Erano molto legati ai livelli più alti del potere in America e c’è stata una vera battaglia per sconfiggerli in patria: l’abbiamo quasi dimenticato ma è rilevante oggi».
Perché?
«È dalla Guerra civile che non siamo così vicini a rinunciare alla forma di governo americana. Nelle elezioni presidenziali c’è la possibilità che stiamo per eleggere essenzialmente un despota autodichiarato. Negli ultimi giorni il più alto militare del Paese che lavorò strettamente con il presidente Trump (Mark Milley, ndr ) e il suo capo dello staff più duraturo (John Kelly, ndr ) hanno detto esplicitamente che il fascismo è il contesto giusto per capire ciò che offre Trump: la promessa e la probabilità che se torna alla Casa Bianca governerà come un fascista.
Questo non l’abbiamo mai avuto. Abbiamo avuto un movimento fascista ampio e potente che proponeva di controllare il governo americano ed è stato vicino a farcela e penso che le battaglie passate contro forme di fascismo americane siano istruttive».
Cosa lo rende un modello attraente?
«Quando dici alle persone: “Guardate, la politica è debole, la forma democratica di governo in cui tutti dicono la loro non è appropriata perché c’è un nemico interno e abbiamo bisogno di un uomo forte che lo distrugga e ci riporti alla gloria del passato”, è un messaggio attraente... “I tuoi problemi sono colpa di qualche capro espiatorio, di qualche minoranza maligna che controlla segretamente ogni cosa e se ce ne sbarazziamo, tutto sarà di nuovo glorioso”. È una storia semplice e confortante che dà falsa speranza, non funziona mai e finisce in violenza. Ma una porzione di ogni popolazione ci crede ogni volta che assistiamo all’ascesa di un demagogo».
Ma la strategia di Harris le pare davvero efficace?
«[…] se Trump vince, nessuno si aspetta che i democratici insorgano e cerchino di rovesciare le elezioni per prendersi comunque il potere. Invece se Harris vince penso che tutti in America si aspettino una reazione violenta. Ciò significa che non è una sfida normale tra candidati normali. È una sfida tra due tipi di governo: uno in cui noi americani decidiamo i leader con le elezioni e uno in cui decidiamo con la forza. In questo contesto è difficile mettersi a dibattere di quale sia il tuo piano di assicurazione sanitaria per gli anziani».
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