Norbert Hofer
Fabrizio Cannone per “la Verità”
Pochi giorni fa, esattamente il 21 novembre 2016, si ricordavano i 100 anni dalla scomparsa dell' Imperatore Francesco Giuseppe d'Austria. Francesco Giuseppe fu tra l'altro il padre dell'ultimo imperatore asburgico, Carlo (Karl 1887-1922, beatificato da Giovanni Paolo II nel 2004), il cui esilio in Portogallo, coincise con il tramonto definitivo dell'Impero Austro -Ungarico. Francesco Giuseppe, più che per i meriti e i demeriti che ebbe da sovrano, è significativo per la forte carica simbolica che ricopre e come tale è stato ricordato anche a Roma.
La temperie culturale mitteleuropea e asburgica è stata rievocata da molti romanzi, si pensi a quelli di Joseph Roth o ai magnifici bozzetti di Adalbert Stifter, ma su tutti va segnalato il saggio Il mondo di ieri (1942) dell' austriaco di ceppo ebraico Stefan Zweig.
Norbert Hofer
Quel mondo, ovvero la secolare cultura austriaca, di tradizione profondamente cattolica, alpina, conservatrice, fatta di piccoli borghi medioevali semi-autonomi, è stato in un certo senso definitivamente sepolto dalla seconda guerra mondiale, e soprattutto dalla crisi della famiglia (oggi sono più i divorzi che i matrimoni in varie regioni!) e dalla forte secolarizzazione, particolarmente aggressiva in Austria dopo la svolta conciliare (1965) e il '68.
Contro questa tendenza lunga, la destra già con Jörg Haider (1950-2008) riprese il testimone della lunga, ricca e fiera tradizione austriaca, non già per rimettere gli Asburgo sul trono o tornare alla Belle Epoque, ma per recuperare un' identità culturale e popolare, considerando che senza identità e coesione le nazioni muoiono.
VAN DER BELLEN E HOFER
In tal senso, il partito del Fpö, guidato ora da Heinz-Christian Strache (1969), e di cui l'espressione più visibile è il candidato presidente austriaco Norbert Hofer (1971) ha cercato di proteggere i lavoratori austriaci dall'invasione di lavoratori stranieri, specie dell'Europa dell'Est e turchi, i quali in pochissimi anni, hanno scalzato i cittadini nativi, favorendo trattamenti peggiori, perdita di identità culturale e redditi meno controllati.
Norbert Hofer prima di essere un politico giovane e intraprendente, è un perito aeronautico, nato in Stiria, sposato e padre di quattro figli, cattolico, malgrado il forte contrasto con la locale gerarchia ecclesiastica, in gran parte infeudata al politicamente corretto e alle tesi immigrazioniste.
Norbert Hofer
Se c'era una nazione omogenea in Europa, quella era l' Austria, anche a causa della lingua di non facile assimilazione e del territorio, custodito dalle montagne e senza aperture sul mare. I partiti tradizionali austriaci, sia il partito cattolico democristiano sia il partito socialista, condivisero per lunghi decenni, una comune politica sociale a base di aiuti ai ceti meno abbienti, forte presenza dello Stato in economia e solidarietà sociale.
Ma come accaduto più o meno ovunque, le sinistre, sotto la spinta dei Verdi, del pensiero progressista mainstream e dei poteri forti, si sono piegate alla logica globalista, sostituendo la difesa dei lavoratori austriaci con la tutela degli stranieri, degli omosessuali, dell' islam, dei giovinastri ribelli viennesi.
NORBERT HOFER
Così si spiega il fatto che, nelle precedenti elezioni austriache (22 maggio), annullate per varie irregolarità, almeno la metà degli elettori abbia votato per Hofer, presentato dalla stampa come Trump o come Putin, alla strega di un dittatore, xenofobo e omofobo. La realtà è esattamente al contrario.
I partiti di sinistra sono ormai partiti succubi dell' alta finanza e pro immigrazione a priori, ignorando le esigenze popolari e dei ceti deboli (anziani, famiglie mono-reddito, disoccupati, etc.). Il partito di Hofer, che vuole far recuperare una certa grandeur all'Austria, ha l'obiettivo di aiutare i cittadini a sbarcare il lunario, mettendo da parte le tolleranze assurde verso delinquenti, trafficanti (di uomini e droghe) e criminali in genere.
Se Norbert Hofer vincerà le elezioni presidenziali di domenica prossima, come è accaduto recentemente negli Stati Uniti, darà una immane lezione storica ai mass media, sempre più lontani dal pensiero della gente.