Luigi Ippolito per "www.corriere.it"
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«Denunciate i vicini di casa»: è l’indicazione venuta dal governo britannico nel giorno in cui è scattata la «regola del 6», ossia il divieto di riunirsi, anche in casa e tra familiari, in gruppi di più di sei persone.
Chi viola la disposizione rischia multe che partono da 100 sterline e possono arrivare fino a 3.200: e ora c’è l’incoraggiamento a spiare nel giardino dei vicini per riferire alle autorità eventuali barbecue non autorizzati.
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La regola del sei è stata introdotta da Boris Johnson di fronte a una crescita esponenziale dei contagi da coronavirus: ieri sono stati registrati 3.300 nuovi casi, oltre quota 3.000 per il terzo giorno consecutivo. Già in diverse città si era fatto ricorso a lockdown localizzati, ma ora il governo è stato costretto a imporre un provvedimento su scala nazionale di fronte al timore di una seconda ondata del Covid.
La popolazione, ovviamente, non è affatto contenta. Non sono più possibili pranzi con zii e nonni e il timore è che, se la regola del sei rimarrà in vigore fino a Natale, gli inglesi dovranno dire addio alla tradizionale tavolata di fronte al tacchino fumante: uno choc culturale.
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Perfino dai giornali vicini al governo arrivano brontolii per una legislazione che è vista come lesiva della libertà personale (le uniche eccezioni alla regola del sei sono le scuole, gli uffici, i matrimoni e i funerali). Ma a livello politico anche il leader del partito laburista d’opposizione, Keir Starmer, ha dato il suo appoggio.
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