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    TU CHIAMALE SE VUOI, EVASIONI - ARRESTATO A BOLOGNA IL BANCHIERE UBS RICERCATO PER AVER FREGATO 20 MILIARDI AL FISCO AMERICANO


     
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    Franco Giubilei per "La Stampa"

    Su Raoul Weil, ex pezzo da novanta del gruppo bancario svizzero Ubs, pendeva un mandato di cattura internazionale per una frode fiscale dalle dimensioni colossali: in qualità di presidente e amministratore del Global Wealth Management & Business Banking di Ubs, avrebbe contribuito a orchestrare una truffa dell'importo astronomico complessivo di 20 miliardi di dollari ai danni del fisco Usa.

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    Secondo il dipartimento di giustizia americano, inoltre, l'ex dirigente avrebbe fornito istruzioni perché venissero aumentate le attività della sua divisione, un'accusa molto grave per la normativa d'oltreoceano.

    L'altro giorno il top manager è stato arrestato dalla polizia di Bologna in un lussuoso albergo del centro (dato che era oggetto di un provvedimento internazionale, per frode bancaria e truffa, all'atto della registrazione in hotel il suo nome è stato evidenziato automaticamente alle forze dell'ordine, ndr): a quanto hanno riferito gli investigatori non sono chiari i motivi per cui Weil, che ha 54 anni, si trovasse nel capoluogo emiliano. Agli agenti che sono andati a prelevarlo si è limitato a dire che la truffa per cui è ricercato, in realtà, sarebbe legata a tutt'altra vicenda riguardante il settore automobilistico.

    Quel che è certo è che ora, per lui, sarà aperta la procedura per l'estradizione negli Stati Uniti. I fatti che hanno portato al suo arresto risalgono al periodo fra il 2002 e il 2007, quando Raoul Weil, che nel frattempo era entrato anche nel consiglio d'amministrazione della banca svizzera, era a capo del dipartimento estero di Ubs.

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    In questa veste curava gli interessi di 20mila clienti americani, e proprio in relazione ai rapporti professionali con questi ultimi sono nati i problemi: secondo le accuse di un Grand Jury federale del Sotthern District of Florida, mosse nel quadro di un'inchiesta sulle attività transfrontaliere di Ubs, a partire dal 2002 sarebbero state evase tasse per 20 miliardi di dollari da parte di facoltosi clienti Usa.

    In seguito all'intervento del Grand Jury, Weil aveva poi annunciato la sua autosospensione dalle cariche, «fino al raggiungimento di una soluzione in merito a questa vicenda, nell'interesse dell'azienda e per potermi meglio difendere», come aveva motivato la sua decisione.

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    Dopodiché il banchiere non si è presentato alle autorità, ragion per cui è stato inserito nella lista dei fuggitivi, anche se i suoi legali continuavano a definire del tutto illegittima la denuncia. Nel frattempo, il suo incarico era stato affidato ad interim al suo vice. L'inchiesta era partita nel maggio del 2008 e in un primo tempo si era concentrata su Bradley Birkenfeld, un ex banchiere di Ubs accusato di aver aiutato un miliardario a evadere tasse per 200 milioni di dollari.

    Ma c'era anche dell'altro, perché secondo le autorità americane Birkenfeld si sarebbe anche prestato a fare da corriere per i suoi clienti, trasportando oggetti d'arte e gioielli. All'inizio del 2013 il ruolo di Weil, che ha sempre respinto le accuse, è tornato in primo piano: è dal mese di febbraio che l'ex manager di Ubs risulta direttore di un gruppo che si occupa di investimenti e gestione di beni immobili, con sede nel Canton Svitto, nella Svizzera Centrale.

     

     

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